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Il sole stava tramontando, il cielo andava scurendosi ma non con la solita fretta ma con insolita eleganza e leggerezza che dava raffinatezza al palazzo. La carrozza si fermò distante dal portone di ingresso dove ad aspettarci c'erano tre uomini: due soldati ai lati del portone con le armature indosso che facevano la guardia e un uomo con abiti eleganti. Indossava degli stivali e dei pantaloni di colore marrone, una lunga giacca di color verde con bottini di colore oro che arrivava fino alle ginocchia e indossava una fascia di colore marrone che partiva dalla spalla e finiva lungo il fianco che portava la fodera dove aveva la sua spada. Sarà stato sicuramente un diplomatico.
La prima a scendere fu mia zia con l'aiuto del condottiero ed io feci lo stesso.
Mi sistemai la gonna del vestito e lasciai le braccia lungo il corpo mentre l'uomo si avvicinava sempre di più.
Mia zia sorrise quando lui le prese la mano e la baciò .
《Caro duca Sayton, come state? Vi presento mia nipote Catherine, vi ho scritto di lei nelle nostre conversazioni via lettera》
Abbassai il capo in segno di rispetto.
《È un piacere conoscervi, duca》
《L'onore è mio》disse baciando anche a me la mano.
《Prego seguitemi, il re in questo momento è impegnato con alcune faccende di corte mentre la regina è nelle sue stanze che si sta riposando perché questa sera ci sarà il gran ballo in maschera. 》disse il duca avanzando verso il castello affiancato da mia zia mentre io stavo dietro. Osservavo...
Mi incuriosiva la figura del duca Sayton, infatti notai che zoppicava leggermente con la gamba sinistra, chissà cosa aveva fatto...
《Duca Sayton, perdonate la mia infantile curiosità, ma come mai zoppicate?》chiesi. Era più forte di me..
La duchessa mi fulminò con lo sguardo ma feci finta di nulla.
《Quando avevo la tua età, dovetti andare a vivere con un mio lontano cugino dopo la morte dei miei genitori. Questo mio cugino era un cacciatore ed un giorno decisi di andare con lui per provare il piacere della caccia:come era suo solito dire.
Zoppico per la mia inesperienza, perché quel giorno, il mio piede rimase incastrato in una trappola per cinghiali.》disse per poi continuare a guardare dritto verso il portone che si faceva sempre più vicino.
Provai una strana sensazione quasi di paura ma non ne ero sicura.
Il portone si aprì rivelando una lunga stradina affiancata da un bellissimo giardino che era ornato da rose rosse e altri fiori. Mi soffermai a guardare delle bellissime rose che con quei petali ti facevano provare un senso di morbidezza e delicatezza.
《Catherine, presto!》mi richiamò la duchessa che si trovava di già vicino al portoncino di ingresso per il castello.
Alzai leggermente la gonna e cominciai a correre per raggiungerli.
《Vi piacciono le rose?》chiese il duca.
《Si, è il mio fiore preferito 》dissi senza pensarci due volte.
《Lo è anche del re》disse per poi aprire il portone ed entrare all'interno di quella che sarebbe stata casa mia per il resto della mia vita.
Davanti a noi si presentava un enorme e lungo corridoio che faceva entrare molta luce grazie alle enormi finestre che si presentavano sulla destra mentre sulla sinistra c'era il muro con appesi dei dipinti di alcuni personaggi abbastanza noti nell'alta società.
Il pavimento era realizzato in marmo con alcuni disegni geometrici di colore nero e bianco.
Alla fine del corridoio, si poteva notare una sorta di transetto.
《Adesso, vi farò vedere le vostre stanze e successivamente vi porterò dalla regina》
《Certo》dissi per poi seguirlo.
Percorremmo il corridoio fino ad arrivare ad un'ampia scalinata che portava ai piani superiori sempre in marmo.
Salimmo e seguimmo nuovamente il conte all'interno del piano a causa della tanta gente che si stava preparando per il ballo.
《Io qui mi fermo》disse la duchessa prendendomi per mano.
《Non mi accompagnate?》
《No, è ora che tu vada da sola. Io devo tornare a casa, senza di me ci sarà sicuramente casino. 》disse vaga.
《Vi voglio bene》dissi guardandola negli occhi. Mi aveva cresciuta, educata e istruita come se fosse una madre ed io da figlia: non glielo avevo mai detto.
Mi diede un abbraccio e mi strinse forte. Non me lo sarei mai aspettata da lei ma feci lo stesso.
《Non fatemi stare in pensiero e soprattutto scrivetemi》disse aggiustandomi una ciocca dietro l'orecchio.
《Naturalmente》 le dissi sistemandomi la gonna.
Stetti a guardare la sua figura andare via. Sparire tra la gente.
Un sospiro di sollievo mi pervase e lì iniziai ad assaporare il vero sapore della libertà.
《Mi è stato appena comunicato che il re ha voluto spostare l'orario del gran ballo e perciò vi porterò dalla regina e solo successivamente vi preparerete per l'evento.》disse il duca comparendomi di fianco.
《I miei bagagli? 》chiesi leggermente preoccupata.
《Sono già stati collocati nella vostra camera.》disse chiedendomi di seguirlo con un gesto del braccio.
《Vorrei che capiate che io da oggi in poi, sarò il vostro uomo più fidato. Non fraintendete: sarò una sorta di vostro consulente》
《Le dame di compagnia non hanno di certo dei consulenti》
《Mi è stato chiesto da vostra zia》
È andata via da meno di cinque minuti e c'è già il suo zampino.
《Vi prenderò in considerazione》 dissi facendo una smorfia.
Non mi accorsi nemmeno di essere arrivata davanti alla stanza della regina.
《La regina Anna è straniera, non capisce bene la nostra lingua infatti al suo fianco sono sempre presenti due dame che parlano la nostra lingua e che le riferiscono ciò che noi diciamo. 》disse guardandomi negli occhi.
《Duca Sayton, non parla la nostra lingua?》
《Vi prego, da adesso chiamatemi solo Sayton, parla poco la nostra lingua anche se magari non ne capisce bene il significato.》disse per poi mettere la mano sinistra sulla maniglia. Mi sistemai velocemente l'abito e i capelli.
Feci un respiro profondo ed aprì la porta lasciando che entrassi prima io.
La camera era grande e luminosa. Feci qualche passo in avanti. Davanti a me una donna dagli abiti regali di colore grigio e azzurro mi dava le spalle mentre altre dame stavano sistemando la gonna dell'abito.
I capelli erano di colore biondo e lisci che cadevano sulle spalle. In testa portava una stupenda cuffia che richiamava i colori del vestito con qualche richiamo floreale. Una dama dai tratti morbidi, sussurrò qualcosa e la regina si voltò.
Aveva i soliti tratti nordici che la sua gente aveva però un qualcosa aveva in più che non riuscivo a capire. I suoi occhi color azzurro mi guardarono e mi inchinai.
《Vostra maestà...》
《Wie heißen Sie?》mi chiese con tono dolce.

Vostra MaestàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora