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Il continuo sguardo di Anna mi fece venire i brividi.
Cercai di non incrociarlo ma mi fu difficile anche di prima mattina. Legai i capelli in una treccia, feci un respiro profondo e mi voltai a guardarla.
《Parlate》
《Siete entrata nelle sue grazie...》
《Di chi?》le chiesi vaga sperando che qualcuno bussasse alla porta o che la regina ci chiamasse.
《Lo sapete benissimo a chi mi riferisco: al re. Oltre tutto, non mi avete riferito nulla...》disse e percepii nella sua voce un tono di dispiacere.
《Non vi ho detto nulla perché il mio interesse riguardo questa vicenda è pari a zero.》dissi sincera.
Fece un respiro profondo e si sedette di fronte a me. Eravamo sole nella stanza, la luce entrava dalle finestre e ci illuminava il volto. Mi sono piaciuti fin da subito i suoi tratti delicati e il suo elegante portamento da vera giovane nobil donna, non come me: l'impertinente fanciulla ribelle che con il suo carattere, aveva richiamato l'attenzione del re e sicuramente non ne sarei uscita facilmente.
《Cosa credete di fare?》
《Nulla, lascerò che sua maestà mi dimentichi e che si invaghisca di un'altra dama.》dissi sincera.
《Non penso che lo farà facilmente, ne sei consapevole? Se non lo farà, andrai via?》
《Non penso di farlo》 dissi alzandomi e camminando in mezzo alla stanza.
《Non mi interessa entrare nelle sue grazie e diventare la sua favorita, voglio solo essere serena, spensierata e magari innamorarmi di qualche giovane...》ripresi ma poi ripensai ad una persona che con un solo ballo era riuscito ad entrare nella mia testa.
Mi voltai immediatamente verso Anna.
《Sapete dove posso trovare James?》le chiesi preoccupata. L'ultima volta che lo vidi, si trovava dietro Anna con lo sguardo perso e mi dispiacque davvero tanto.
《Questo pomeriggio, dovrebbe partecipare alla giostra.》
《Devo andare a parlargli...》dissi ma non mi fece concludere la frase.
《Non sprecate del tempo prezioso, questo pomeriggio la regina ed il re saranno presenti e noi saremo lì. Gli parlerai poi dopo...》disse alzandosi e andando verso la porta.
《Alzatevi e non pensateci più, dobbiamo prepararci》dissi e la seguii, lasciando quei pensieri in quella stanza.

La giornata proseguì tranquillamente: nessun tormentato pensiero per la mente e senza nessun incontro.
Anna sembrava leggermente più attenta dopo quell'inconveniente avvenuto in giardino la sera prima, quasi come se cercasse di tenermi per la mano e non farmi sprofondare in un vortice.
Eravamo posizionate a semicerchio nella camera, tutte con lo stesso vestito color argento e sua eccellenza al centro.
Theresa fece una capigliatura alla regina, le porse il copricapo che indossò facilmente e uscimmo dalla stanza. Anche io dovetti acconciare i capelli a malincuore.
《Sembri più grande》mi sussurrò Anna facendomi un sorriso.
《Spero non troppo》dissi ironicamente. Percorremmo tutto il corridoio sotto lo sguardo di tutti fino ad arrivare in giardino. Era una bellissima giornata dove il sole ci abbracciava tutti quanti e gli uccelli cinguettavano.
Una strana sensazione iniziò a pervadermi tutto il corpo ma soprattutto all'altezza della stomaco. Comportava questo vedere James? Se la risposta fosse stata un si, non mi recava dispiacere. Anzi...
《Eccolo lì》 disse Anna e seguii il suo sguardo. Era a cavallo con la sua armatura ben curata ed impugnava con la mano destra la lancia mentre parlava con un altro cavaliere.
Non mi vide. Lo guardai per un' ultima volta e mi andai a sedere vicino ad Anna dove i sovrani erano seduti.
Il re aveva lo sguardo perso, quasi come se fosse stato costretto a presentarsi a quest'evento, anche se voluto da lui mensilmente. Vestiva abiti meno sfarzosi del solito ma di colore verde con un cappello annesso. Non si scompose, non rivolse lo sguardo ne a me ne a sua moglie. Girava voce che fosse giù di morale dopo aver avuto un incidente, proprio nella giostra, e che fortunatamente si fosse ripreso per stare vicino alla regina che dallo spavento perse il bambino.
Soffriva ancora?
Lo strombazzare della tromba diede inizio ai giochi. Un cortigiano iniziò a presentare tutti i cavalieri che si sarebbero sfidati. I miei occhi rimasero solo su James anche quando con un gesto del capo, salutó i regnanti.
<<Per la prima prova, si sfideranno il duca Wyatt e il figlio dell'ambasciatore, sir James.》disse tutto d'un fiato dileguandosi.  Fecero un saluto al re e lì si accorse della mia presenza. Si posizionò nella parte destra, quella vicina alle sedute, e si calò la visiera. Iniziai ad avere timore che potesse perdere e che si facesse male. Cosa mia stava accadendo? Sono realmente io?
I miei pensieri vennero interrotti da un forte rumore, da dei nitriti ed in fine da applausi. Non mi ero accorta che avessero iniziato e fosse già finito.
Anna si voltò a guardami, il mio presentimento era diventato realtà.
《Sir James vince》urlò il cortigiano. Feci un respiro di sollievo. Scese da cavallo, si tolse l'elmetto e quasi goffamente si avvicinò ad un uomo che portava con sé un cuscinetto con un qualcosa al di sopra ma non riuscivo a vedere.
Iniziò a dirigersi verso di noi.
《Se non ti sposi con lui, lo farò io....》commentò Anna a bassa voce. A cosa si riferiva? Un colpo di tosse, richiamò la mia attenzione. Mi stava porgendo una rosa sotto lo sguardo attento e scrupoloso di tutti. Mi alzai e sorridendo, presi il fiore.
《Grazie》gli dissi per poi sedermi nuovamente.
Mi portai il regalo al naso, sentendo il magnifico profumo.
《Non ci sperare》le dissi ironicamente alla mia vicina.
Mi voltai istintivamente alla mia destra e per la prima volta della giornata, mi rivolse lo sguardo. Sempre guardandolo, alzai la rosa come se fosse un calice e abbassai leggermente il capo. Era più forte di me provocarlo...
Si morse il labbro, scosse leggermente la testa e sorridendo si voltò a guardare come proseguiva il gioco. 

Vostra MaestàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora