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La spazzola passò tra i miei capelli e per la pressione mi fece inclinare il capo all'indietro.
《Mi fate male così!》dissi voltandomi verso Darloh, la balia che mi aveva allevato.
《Se continuate a muovervi, non riuscirò mai a togliervi lo sporco dai capelli》disse tenendo ferma la testa e spazzolando con maggiore pressione.
Guardai, attraverso lo specchio, il volto di Darloh sciupato ed impassibile, non trasmetteva nessuna emozione, quegli occhi chiari ormai spenti dopo la morte del compagno, quegli zigomi poco pronunciati, le lentiggini che le ricoprivano il volto, quei bellissimi capelli rossi ricci. Era una donna bellissima e se avesse avuto sangue più nobile, avrebbe sicuramente fatto breccia nei cuori di certi uomini.
Rammento, all'età di otto anni, il mio desiderio di essere come Darloh ed ogni volta che lo dicevo alla duchessa, venivo punita per avere riferito tale scandalo.
Posò la spazzola e si sedette sulla cassapanca posta davanti al letto. Mi alzai dalla sedia e mi diressi verso il lato del letto.
《Posso farvi una domanda?》le chiesi togliendo la vestaglia e restando solo con la veste.
《È successo qualcosa? Mi state preoccupando》disse alzandosi e facendo una treccia ai miei capelli lisci di colore nero.
《Non dovete preoccuparvi, cara, è solo che devo parlare con qualcuno che non abbia il titolo di duchessa.》dissi sorridendo.
《Non penso di essere la persona giusta con cui dovreste parlare》 disse guardando i suoi vestiti di domestica.
La guardai e le presi le mani.
《Voi, siete stata come una madre e lo sarete sempre》dissi sorridendo.
《Vi ascolto》disse con voce leggermente più rassicurata.
《Penso di provare un'enfatuazione nei confronti di Francis Dereham》dissi sedendomi sul bordo del letto, facendo attenzione a non disfare le lenzuola che ogni mattina lei doveva sistemare in fretta prima del passaggio della dama di compagnia della duchessa che controllava lo stato delle varie stanze, anche quelle della servitù.
《State parlando del fanciullo che è venuto a stare da noi poche settimane fa?》mi chiese Darloh non ricordandosi chi fosse, avvicinandosi e togliendomi i pendenti.
A quella domanda annuii, ricordando il giorno in cui, Francis, si accinse nella parte sbagliata della casa.
Si avvicinò e mi chiese di indicargli la strada giusta.
Guardai verso destra per pochi secondi, indicando la strada, per poi guardarlo dritto negli occhi di colore verde.
Quel colore mi fece arrossire come non mai e chinai il capo per non darlo a vedere maggiormente.
Mi sorrise e si chinò a baciarmi il palmo della mano con molta leggerezza, quasi provocando un leggero brivido sulla schiena.
《È un buon partito》disse Darloh, distogliendomi dai miei pensieri.
《È verò, d'altro canto, provo un sentimento anche nei confronti di Henry》
《Henry Mannox?》
Feci cenno di si conbil capo.
《Non è alla vostra altezza e non potrà mai essere degno di voi.》
《Potrà non esserlo ma quando egli è con me , sono libera》dissi accennando un sorriso.
《Essere liberi non significa scappare a cavallo per poi tornare a calar del sole, dovete essere libera per vostra scelta》disse sistemando le lenzuola dopo essermi sistemata al di sotto di esse.
《E voi non avete scelta》disse spegnendo la candela e lasciandomi sola.
Come hanno sempre fatto tutti.

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