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Venne rilasciato nel cuore della notte in modo che nessuno potesse notarlo ed io ero tra una di essi.
Salì su una carrozza con passo altalenante  e partì.
Pagammo un cortigiano per il suo servizio e ci costò notevolmente per il suo silenzio.  Ci riferì che James venne "convinto" con molta facilità ad andare via: pensai al peggio.
Rimasi sbigottita e anche Anna rimase sconcertata.
Iniziai a preoccuparmi per il mio caro fratello. La mia attenzione era molto più percepibile, mi guardavo sempre intorno con il timore che le guardie facessero  lo stesso con lui.
Non capivo il motivo della sua ulteriore presenza anche se molto gradita. Glielo chiesi se ci fosse qualcosa che lo turbasse ma negò. Non gli credetti.
Il re non lo vidi  da quella sera e pensai che avrei avuto più possibilità di vedere un fantasma...
Quali idiozie vado dicendo?!
Lo stesso pomeriggio qualcuno bussó alla porta della camera da letto. Eravamo sole perché la regina si trovava in giardino a parlare con un suo consigliere.
Io e Anna ci guardammo. Feci un respiro profondo e andai ad aprire. Il duca Sayton si ereggeva davanti a me. Notai la sua agitazione:era percettibile.
<<Duca, state bene?>>chiesi preoccupata. Iniziò a guardarsi intorno.
<<Non preoccupatevi per me, sono qui per voi. Venite con me..>>disse rivolgendosi anche verso Anna. Uscimmo dalla stanza e lo seguimmo nel suo studio. Non appena entrai, venni sopraffatta dalle emozioni. Mi dovetti controllare.
Non eravamo sole: Charles era intento a leggere una mappa.
Cosa stava accadendo?
Sayton chiuse la porta del suo studio e fece lo stesso con le finestre.
Deglutii amaramente. Ricordai di vedere il suo riflesso di di essa.
<<Eccovi>> disse mio fratello accennando un inchino con il capo.
<<Scusate la mia intromissione, non compresi che si trattava di un ritrovo privato.》 disse spaesata Anna.
《Errate, vi riguarda.》le disse Charles.
Li guardai entrambi.
《Cosa dovete dirci? Parlate, si vede dai vostri atteggiamenti che siete in subbuglio》intervenni. Il duca e mio fratello si guardarono.
《Come saprete, il nostro paese non è apprezzato da tutti e in questo momento soprattutto. Si vocifera che il re abbia un'amante...》 disse il duca guardandoci.
Non capii.
《Noi presenti in questa stanza sappiamo che queste voci dicono il falso. Si dice che il compagno della sua amante sia arrivato la sera del ballo e questo particolare non sia di gradimento a sua maestà》continuò e voltai lo sguardo verso Charles.
《State insinuando che farà del male a mio fratello?》gli chiesi con angoscia.
《Potrebbe》disse sincero.
《Cosa potrebbe accadere?》chiese Anna.
《Il re è sotto pressione a causa di vicende politiche e potrebbe fare di tutto se si presentasse l'occasione》
Mi dovetti sedere.
《Perché ho accettato di venire qui?》chiesi guardando Charles che si avvicinò per darmi sostegno.
《Se dovrò andarmene lo farò ma non voglio lasciarla sola》disse sospirando.
《La soluzione è sempre la stessa》 disse tutto d'un tratto il duca.
《O vi sposate con un matrimonio oppure...》
《Mi dovrò concedere al re. Sperando che ti lasci libero》conclusi guardandolo negli occhi.
《Esatto》disse Sayton.
Anna iniziò a camminare nella stanza cercando una soluzione.
《Andatevene》 disse d'un tratto fermandosi in mezzo allo studio.
《Lo farò ma mi troverà 》disse esasperato.
《Allora, sposatemi》disse quasi urlando. Ci voltammo tutti a guardarla.
《Vi ringrazio ma non voglio essere un uomo che non riesce a prendersi cura di una donna se non riesce a rimanere vivo》
《Vi dovete concedere》disse il duca e lì il mio animo ribelle prese il sopravvento.
Mi alzai di colpo e sbattei le mani sullo scrittoio.
《Io non mi concederò perché devo far piacere ad un uomo che ha difficoltà a far sopravvivere il suo regno. 》dissi con tono arrogante.
《Catherine?!》mi sgridò Charles.
《No, fratello. Non esigo che il duca, voluto dalla nostra cara zia per controllarmi, mi dica che dovrò essere un oggetto sessuale di sua maestà. Io sono viva. Respiro!》dissi stanca di dover ripetere le stesse cose ad ogni uomo che abbia un titolo e non. Gli occhi di Anna divennero lucidi.
《Charles, se vorrai sposarti, io sarò con te.》dissi per poi rivolgermi verso Sayton.
《Le coperte del letto del re verranno aperte e io mi ci infilerò dentro. Non lo farò per voi o per compiacerlo ma per  salvare la vita del mio caro fratello. 》dissi voltandomi verso la porta.
《Caro duca, ricordatevi di portare sempre rispetto alle dame perché altrimenti non vi metterete mai sotto le coperte.》dissi e Anna sogghignò.
Mi era mancata la mia parte ribelle. Il solo pensiero mi fece ridere.
Uscì dallo studio e mi diressi verso le sue stanze.
Camminai con andatura decisa e arrivai nel  lungo corridoio che portava alle sue camere. Due guardie sorvegliavano l'ingresso.
Riempii i polmoni di aria e partii.
Arrivai davanti e le guardie mi bloccarono.
《Sono Catherine Howard, la favorita del re. Ho urgenza di conversare con lui.》dissi azzardando.
Le guardie a quelle parole si guardarono. Anche io se fossi al loro posto, mi guarderei stranito
Incrocia le braccia e feci una smorfia.
《Insomma, fatemi passare!》dissi e loro aprirono la porta della camera.
《Il re, in questo momento, non si trova nella sua camera ma potete attenderlo. Annunceremo la vostra presenza.》disse.
Entrai con passo insicuro e la porta si chiuse alle mie spalle.
La sfarzosità mi accecò lo sguardo. Deglutii. In che guaio mi ero cacciata?
Mi avvicinai alla finestra, facendo attenzione che nessuno mi vedesse.  Il sole stava calando e insieme a lui tutte le mie certezze.
Il rumore della porta aprirsi mi fece sobbalzare. Mi voltai a guardarla. Entrò e mi guardò.
Mi inchinai e dopo lo guardai negli occhi. Metteva quasi soggezione.
《Non comprendo come nel nostro ultimo incontro, voi mi abbiate rifiutata  e adesso vi presentate come: "favorita"?》
《Vostra maestà, sono venuta a contrattare una sorta di tregua》
《Sapete il significato di tale parola?》
《E voi?》gli chiesi facendolo tacere.
《Se voi lascerete stare mio fratello, io sarò vostra》dissi avvicinandomi a lui.
《Mi state accusando di voler far male a un vostro familiare?》
《Dovreste capire il mio stato di paura che possa succedergli ciò che è accaduto a sir James》
《Anche io avrei timore》disse riducendo le distanze.
《Accettate la mia proposta oppure avete bisogno del vostro segretario?》chiesi con tono provocatorio.
《Mi fate impazzire, lo sapete?》disse passandosi una mano nei capelli.
《Accetto la vostra proposta》disse prendendomi il volto nelle sue mani. Era fatta: non si tornava più indietro.
《Questa sera vi  voglio nelle mie camere》disse avvicinandosi pericolosamente ma lo bloccai.
《Voglio solo dirvi una cosa molto importante...》 dissi con tono suadente.
Mi avvicinai al suo volto e in particolare alle sue labbra.
《Sarò io ad indossare la corona in queste stanze!》 dissi sfiorandogli le labbra. Lo lasciai lì, in mezzo alla stanza e me ne andai via.
Questo era solo l'inizio...

Vostra MaestàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora