Capitolo 66||Jacopo||

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La casa dello zio è enorme, spaziosa e semplicemente vuota. Il pavimento è lindo, le pareti sanno ancora di vernice fresca e i lampadari sono di cristallo. Se non sapessi chi abita qui penserei un vampiro.

"Ciao fratello mio."

"Ciao Pat , come stai?"

"Io bene ma tu?"

"Si va avanti ma sempre con il pensiero del male che cresce in me..."

"Guarirai zio."mi intrometto.

Leggo nei suoi occhi molta tristezza.Mio zio Edoardo è forte e guarirà presto.

"Jacopo..."

Mi fa segno di avvicinarmi ed io obbedisco.Mi da uno schiaffetto sulla guancia e poi ridiamo.

"Come sei cresciuto!"

"Eh si!"

"Sei fidanzato?"

Abbasso lo sguardo pensando a Matilde. Mi tormenta il fatto di non essere riuscito a comprenderla in tempo.Perdonami Matilde...

"No."mento.

"Non ci credo!"

"Credici, cazzo!"

....No ti prego....

"Scusa zio."

"Non preoccuparti."

Mia madre mi guarda male e anche mio padre.Mia sorella si avvicina e da un bacio sulla guancia allo zio che sorride.

"Seguite la governante vi dirà dove sono le vostre stanze."

"Va bene."

"Dopo esco a fare un giro."

"Va bene Jacopo."

"Porta anche la Cami con te."

"No papà, voglio farmi un giro da solo."

(Dopo un ora.)

Le strade di Roma sono molto affollate da turisti e su questo aspetto assomiglia alla mia bella Milano.C'é un tizio che se ne sta seduto a mangiare spaghetti e mi ricorda i bei momenti che ho passato con Matilde e gli spaghetti...

"Ti va un piatto di spaghetti?"

"Certo!"

Che bei ricordi....

Oh ma da dove cazzo proviene questo sottofondo di chitarra?

"Proviene da li!" mi indica una signora.

Stavo pensando a voce alta...Vabbé sono cose che capitano.

Mi avvicino e do uno sguardo al musicista che ha i capelli ricci , è alto e magr.....Ma è Raul!

"Grazie a tutti!"

Posa lo sguardo su di me e mi fa un cenno di saluto con la mano.La folla intorno a lui diminuisce e lui mi raggiunge.

"Ohi Jacopo!"

"Ciao Raul..."

"Tu e Matilde siete venuti a cercarmi?"

"In realtà no , e comunque ci sono solo io..."

Mi brontola lo stomaco , ho fame. Sto per andare via quando lui....

"Ti va un pezzo di pizza?"

"Alle 13:30?"

"Ti va o no?"

"Sih...."

Iniziamo a camminare come due amici  ,senza dire una parola.É imbarazzante.Eravamo nemici fino a poco tempo fa e adesso ci comportiamo come due amici.

"Posso raccontarti un momento divertente vissuto con Matilde proprio qui a Roma?"

"Raccontami."

"A scuola passavamo l'ora di chimica e di letteratura a cantare 'Tutto molto interessante' di Rovazzi e dovevi vedere la faccia dei professori quando mi mettevo a ballare e lei rideva."

"Hahaha!" scoppio a ridere.

"Oltre ai momenti brutti ci sono stati momenti belli e divertenti. Lei era cambiata."

"Però dopo l'hai fatta soffrire."

"Rischiavo di perdere i miei amici!Comunque devo raccontarti questa..."

"Vai."

"Voleva imparare a fumare e un mio amico (Matilde lo chiamava nella sua mente Idiota) le  da una sigaretta ed io ad un certo punto prendo la sigaretta , la butto per terra e ci salto sopra e le dico:'Se fumi quella sigaretta svieni , quindi non fumare qui!'..."

"E poi ha iniziato a fumare?"

"Assolutamente no."

"Lei non ha la faccia da fumatrice..."

"Già, lei è così coccolosa!"

"Sai una cosa?"

"Cosa?"

"Raul sei meglio di ciò che credevo!"

"Perché? Io sono un tossico -alcolista che ti credi!"

"Intendevo che ci tieni veramente a Matilde!"

"Che puzza vuoi?"

Tira fuori dalla tasca cinque euro e lo fermo.

"Lascia pagare me."

"Ma no , Jacopo sei un ospite!"

"Ho capito ma so romano pur'io!"

"Hahaha, c'hai ragione fraté!"

Forse Raul non è come pensavo che fosse.In quell'apparenza da tossico c'è del buono.Prendiamo i pezzi doppi con i broccoletti e salsiccia e ci sediamo su un muretto.

"Matilde si chiedeva perché fossi così felice ogni giorno a scuola anche se avevo tutti due tranne un otto a matematica e vuoi sapere io che le ho risposto?"

"Che le hai risposto?"

"Che era perché ero costretto a vedere le tette della professoressa Terricciolo."

Mi strozzo.

"Oh merda!" esclama passandomi l'acqua.

Bevo un po' d'acqua e faccio un respiro profondo.

"Sto meglio adesso.Grazie."

"Posso farti una domanda?"

"Si."

"Come sta Cecilia?"

"Come vuoi che stia?È stato un duro colpo per lei!"

"Non l'ho avvisata per non farla soffrire."

"Tiene sempre al collo il ciondolo che le hai regalato..."

"Vorrei ritornare da lei ma..."

"Ma?"

"Sono un artista di strada."

"Non ti piace suonare per le strade di Milano con una ragazza al tuo fianco?"

"Io viaggio e mi fermo nelle città per un po'."

"È vera la storia della nuova fidanzata?"

"Macché!"

"Qual'è la verità? Con chi sei fugito?"

"La verità è che un ragazzo a cui voglio bene sta morendo per colpa di droga e voglio aiutarlo."

"In che modo?"

"Ancora non lo so ma non posso portarlo in ospedale perché se guarisce dopo lo faranno arrestare!"

"Come posso aiutarti?"

"Jacopo non devi darmi una mano..."

"Una comunità forse lo potrebbe aiutare, èh?"

"Non vuole andarci..."

"Posso parlarci io?"

Lui annuisce ed io gli do una pacca sulla spalla amichevolmente.

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