Andai subito a spegnere la luce.
Poteva essere anche uno di quelli che sorvegliavano la casa, ma non ne ero sicura.
Mi avvicinai alla finestra e guardai fuori: il giardino era deserto.
Non posso aver visto male.
In realtà speravo di aver visto male.
Il signor Harada non era in casa e quindi non c'erano bodyguard a sorvegliarla. C'ero solo io.
Guardai di nuovo, spostandomi verso sinistra e la vidi di nuovo.
Qualcuno si aggirava per il giardino.
Vidi l'individuo spostarsi verso la parte frontale della casa, ma poi lo persi.
Uscii subito dalla cucina e spensi la luce nel corridoio, e in quel momento sentii dei rumori provenire dalla porta d'ingresso.
Voleva scassinarla.
Avevo bisogno della mia pistola, ma era in stanza.
Diedi un'ultima occhiata alla porta e constatai che sarebbe resistita il tempo necessario che mi sarebbe servito per prenderla.
Cominciai a correre.
-Che succede?- mi chiese la bambina, sbucando fuori dalla sua camera.
Maledizione! C'è anche la bambina.
Dovevo inventarmi qualcosa.
-Ti piace giocare a nascondino?- chiesi, sperando che mi dicesse di sì.
Mi sorrise.
-Fantastico, allora giochiamo- bisbigliai, mettendole una mano sulla spalla e accompagnandola in camera sua. -Ma facciamolo in modo diverso: ti dico io dove nasconderti, va bene?- le sorrisi.
Annuì con la testa.
Mi guardai in giro: sotto il letto non potevo nasconderla, in bagno nemmeno, di prenderla con me nemmeno l'idea, non poteva vedermi con un'arma in mano; l'unica opzione valida era l'armadio.
Sapevo che era un idea stupida, ma non sarebbe stato per molto, non l'avrebbe trovata.
-Se vuoi, ti consiglio un posto- disse lei.
-Dove?- chiesi.
Si abbassò e infilò la mano in una piccola cavità, tirando su cinque assi, quante ne servivano affinché entrasse in una nicchia, o almeno questo era quello che mi sembrò.
La aiutai ad entrare.
-Ora conto fino a cento, ma poi non vengo a cercarti- dissi.
Lei mi guardò confusa.
Molto probabilmente sta pensando che sono matta...
-Sei tu quella che deve resistere. Stai qui più a lungo possibile. È come una piccola sfida, la prossima volta tocca a me. Va bene?-.
Sembrava perplessa, ma alla fine mi sorrise e richiuse la nicchia.
Non appena la vidi al sicuro mi precipitai in camera e presi subito la pistola. Controllai che fosse carica e uscii. L'individuo non era ancora entrato.
Mi poggiai al muro e cominciai a muovermi lentamente: quando sarebbe entrato lo avrei preso di sorpresa. Avevo un'arma e a meno che non ne avesse anche lui una, avrei dovuto essere in vantaggio.
Passai davanti alla porta del bagno e sentii dei rumori: acqua che scorre.
Mi bloccai.
Ma vogliamo scherzare?
Non solo avevo appena nascosto la figlia del capo nel pavimento, ma dovevo anche proteggere il giardiniere.
In quel momento sentii la porta d'ingresso cedere.
Imprecai e cominciai a battere silenziosamente sulla porta del bagno. L'ingresso era lontano, se non avessi fatto rumore non mi avrebbe sentito.
Battei ancora, questa volta con le nocche.
-Taehyung!- sussurrai.
-Taehyung!- ripetei, alzando un po' la voce.
Non riesce a sentirmi.
Ma doveva fare il bagno proprio ora?!
Non posso farmi sentire, come faccio? Non posso entrare! Però... devo entrare.
Mi sto davvero chiedendo se vuoi entrare?
Si, devo entrare.
Ma sei pazza? Non puoi.
Dai, entra.
Misi la mano sulla maniglia e la girai lentamente. Proprio in quel momento vidi con la coda dell'occhio una figura scura sbucare nel corridoio.
Entrai in fretta e me la richiusi velocemente alle spalle.
Spero che non mi abbia vista.
Mi appoggiai alla porta, sospirando e per un attimo mi dimenticai di dove mi trovavo, ma lo scorrere dell'acqua mi riportò alla realtà. Il mio sguardo seguì le linee del pavimento e si posarono sulle tende della doccia.
Deglutii.
Grazie al cielo erano spesse, ma soltanto l'idea di avere una persona nuda davanti mi provocava grande imbarazzo.
Vidi una mano sbucare da dietro la tenda e spostarla leggermente.
-Che ci fai qui?- chiese, diventando rosso e nascondendosi dietro la tenda.
-Io...-.
Che devo dire?
Il suo sguardo si posò sulla pistola che avevo nella mano destra.
La guardai anche io.
-È entrato qualcuno in casa- riuscii a dire. Ogni parola che dicevo mi faceva vergognare ancora di più.
-Come è entrato qualcuno?- chiese.
Chiusi gli occhi: -Ti prego non dire più nulla, prima vestiti-.
Vidi dei vestiti puliti su una pila di asciugamani, li presi e mi avvicinai per darglieli. Lui allungò il braccio e li prese.
Mi girai subito e mi appiccicai alla porta, chiudendola a chiave, un motivo in più per non girarmi.
Lui chiuse il rubinetto e spostò la tenda, poi non so cosa fece.
La vergogna mi divorava. Schiacciavo la fronte sulla porta e guardavo a terra.
Ti prego vestiti in fretta.
-Va bene, ora puoi girarti- mi avvertì ad un certo punto.
Deglutii una seconda volta e feci come disse. Vidi che si era messo i pantaloni, ma non la maglia.
Mi rigirai.
-Certo che sei una che si vergogna facilmente- disse, ridendo.
-No io... io, c'è un ladro in casa e...-.
-Tutte scuse- fece e posò la mano sulla chiave, girandola, per poi aprire la porta.
Pazzo...
-No- feci per bloccarlo, ma lui uscì senza pensarci due volte.
Guardò a destra e a sinistra del corridoio.
-Non vedo nessuno-.
Mi avvicinai, tenendo la pistola pronta.
Non sento nessun rumore.
Andai lentamente verso l'interruttore della luce e la accesi. Entrai in salotto tenendo la pistola davanti.
Vuoto.
Andai anche in cucina, ma era libero pure lì, così come nelle altre camere.
Guardai di nuovo.
-Allora?- fece lui.
-Non c'è nessuno- bisbigliai, confusa.
Com'è possibile? L'ho visto.
Lui mi mise una mano sulla spalla.
-Non preoccuparti, ti capisco- disse, con un sorrisino, poi cominciò ad allontanarsi.
-No- mormorai. -No, non è possibile, io l'ho visto...-.
-Avrai visto un ombra-.
Lo raggiunsi.
-Non ho visto un'ombra! Credi che non capisca quando c'è un effrazione?- chiesi, sfogandomi sulla sua camicia.
-Dovresti prendere meno pillole-.
La sua espressione si era indurita.
Lasciai la camicia e mi allontanai: -E tu come fai a saperlo?-.
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Eighth/BTS ✔
Fanfiction"Tutti temiamo qualcosa del passato. Le mie paure hanno la forma di un ragazzo con la testa coperta da un cappuccio. Lui è il filo oscuro che lega la mia anima ad altre sette" Jo è una guardia del corpo. Dopo aver perso il suo incarico per lei s...