Quando entrai nella sala ricevimenti capii perché Namjoon aveva avuto così tante difficoltà ad assegnarmi un ruolo.
Ero completamente circondata da persone interamente vestite di bianco, dalla testa ai piedi, nulla escluso. Tutte avevano sul viso una maschera dello stesso colore.
Spiegami anche solo come faremo a capire chi è il padre di Mei se sono tutti mascherati?
Le persone che mi camminavano vicino sembravano tutte uguali: decine di formiche dello stesso colore che si muovevano avanti e indietro e che molto probabilmente intrattenevano conversazioni senza sapere con chi effettivamente stessero parlando.
Tutto era esclusivamente bianco.
Mi sembrava di essere in Paradiso.
In quel momento mi accorsi di essere l'unica che non aveva una maschera.
Cominciai a cercare i ragazzi, anche se sapevo che non sarebbe stato facile.
Come li trovo adesso?
Mi feci spazio tra le persone e mi guardai intorno: ogni volta che mi sembrava di vedere uno di loro cominciavo a dubitare, o per il fatto che avesse il colore dei capelli diverso o per l'altezza o per il modo di atteggiarsi.
Va bene Jo, concentrati, non è difficile.
Cerca delle caratteristiche che appartengono solo a loro, qualcuna di queste persone deve averla.
Non concentrarti sull'altezza... su qualcos'altro.
Qualcos'altro, cosa?
Saranno insieme: trovane uno e li troverai tutti.
O magari, dato che il numero di donne presenti è minore, cerca una certa ragazza che è con voi.
Come se fosse stato facile.
Sì, era vero che il numero di donne in quella sala era minore rispetto a quella degli uomini, ma tutte erano vestite con un Hanbok bianco e portavano la maschera.
Sembrano tutte uguali a Mei...
Quando invece vidi una ragazza con i capelli biondi, cambiai idea.
Stava parlando con un uomo alto ed era circondata da altri che stavano approfittando del buffet per mangiare e riempirsi lo stomaco.
Quella doveva per forza essere Mei, mantre quello a cui sta parlando avrebbe dovuto essere Namjoon... gli altri chiaramente erano quelli che stavano mangiando.
Sorrisi.
Mai perdere un'occasione per riempirsi lo stomaco.
Mi avvicinai.
-Non devi toglierti la maschera per nessun motivo- disse Namjoon. -Tuo padre non deve sapere che sei qui, va bene?-.
Mei annuì.
-Abbiamo bisogno che per ora non faccia nulla, ti diremo noi quando...- disse, ma si bloccò quando mi vide.
Spalancò gli occhi e mi fissò.
Feci la stessa cosa.
Perché mi guarda così?
Ero leggermente in soggezione.
Dio, mi metti in imbarazzo, smettila!
In quel momento arrivò Yoongi con un piatto pieno di ben di Dio.
-Elegante- fece guardandomi, poi si girò verso il compagno. -Namjoon hai spiegato il piano a Mei? Perché avremmo bisogno che dicessi qualcosa anche a noi. Per quanto ci piaccia mangiare non possiamo aspettare tutta la sera-.
Amo la tua indifferenza, grazie.
Vedevo gli occhi di Namjoon sorridere.
-Arrivo- disse e si allontanò.
Restai da sola con Mei.
-Sì, sei elegante- ammise lei. -Dovresti...-.
-No, non dovrei- la bloccai.
Lei alzò le mani e rise: -Va bene, va bene-.
-Come facciamo a trovare tuo padre? Sono tutti uguali- chiesi, guardando intorno.
-Quando ha chiesto ai ragazzi di venire qua ha detto che avrebbe portato qualcosa che lo avrebbe distinto dagli altri, ma non ha detto cosa- rispose.
Bene... come al solito.
-Ma noi... cosa siamo venuti a fare qua?- chiesi.
In effetti non è che mi fossi preoccupata di chiedere la causa di quel viaggio.
-Proteggere mio padre- ripose Mei.
-E... da chi?-.
-Da chi lo sta minacciando- ripose una terza persona. Era Jin.
Mi voltai.
Mi stava tendendo la mano.
Mi vuole invitare a ballare? Me? Adesso?
Perché?!
Accettai, non senza averci pensato un po' su.
Mi portò in mezzo alla sala e si fermò davanti a me.
Mi guardai intorno: fortunatamente c'erano altre persone che ballavano.
-Non so ballare- dissi di getto.
Lui si avvicinò.
-Non devi saper ballare, mi serve solo che osservi- disse, mettendo la mano sinistra sul mio fianco.
Diventai rossa all'istante.
Sono le posizioni da assumere quando balli cretina... ti vuoi calmare?
Inutile dire che non riuscivo a calmarmi. Non ero per nulla brava in quelle situazioni.
Jin mi prese la mano sinistra e quando sentì la musica, cominciò a muoversi.
Mi lasciai semplicemente guidare da lui. Non pensai a nulla, semplicemente a ballare.
-Non pensavo che un giorno qualcuno avrebbe avuto il mio stesso compito- disse ad un certo punto.
-Ti riferisci alla osservazione? Se è per questo nemmeno io-.
-Lo hai fatto apposta?- chiese.
-No. Ho suggerito a Namjoon il compito che in teoria dovrei svolgere meglio di tutti- riposi.
-Come facevi a sapere che tipo di personalità ho?-.
Ripensai alla sera prima della sua partenza per quell'incarico. Lo avevo scoperto quando mi aveva detto che la sua capacità era osservare.
-Quelli con la tua personalità sono predisposti all'osservazione- dissi. -Inoltre l'ho capito perché anche io sono così-.
Vidi i suoi occhi sorridere.
-Immagino che ti sarai chiesta della mia risposta a Jungkook- chiese, cambiando argomento.
Lo ricercai tra le persone e vidi che stava parlando con Jimin.
-Mi è sembrato strano, tutto qui. Se non vuoi dirglielo ci sarà un motivo, magari un motivo che lui non può capire- riposi.
In quel momento vidi un uomo non distante da noi. Era vestito come gli altri e si confondeva alla perfezione, ma c'era un dettaglio che dava nell'occhio: aveva una rosa bianca fissata alla camicia.
Un particolare così, molto probabilmente quasi nessuno lo aveva notato, ma non valeva per me, che cercavo proprio quello.
-Lo hai visto anche tu?- chiese Jin.
Annuii.
-Ha detto che avrebbe indossato qualcosa di diverso- riposi. -Una rosa, bianca che non da nell'occhio, ma che ci ha fatto capire chi è in realtà-.
Furbo.
-Dobbiamo tenerlo d'occhio. Se per caso succede qualcosa dobbiamo intervenire-.
-Non credo che succeda qualcosa- dissi. -È una festa-.***
-Secondo te verrà?- chiese Jungkook.
Sembrava preoccupato. Continuava a guardarsi intorno.
Hoseok non gli ripose. Si era tolto la maschera e stava bevendo un drink, intanto osservava la sala e in particolar modo il punto in cui Jo e Jin stavano ballando. Li vedeva parlare e guardare entrambi un'altro punto della sala, quello in cui c'era il padre di Mei.
-Hoseok, mi stai ascoltando?- chiese Jungkook.
-Dici che è stato lui?- chiese, ignorandolo.
Il compagno sospirò.
-Quel giorno non avrebbe mai potuto trovarla. Come faceva a sapere che era lì?- rispose. -Non riesco più a fidarmi di lui, ci provo, ma non riesco-.
-Se hai ragione- cominciò a dire Hoseok finendo il drink e rimettendosi la maschera. -Avremo la riposta molto presto-.***
Stavo osservando il padre di Mei da una mezz'ora ma non avevo notato nulla di strano. Continuava a parlare con un gruppo di persone e non si decideva a muoversi.
Così come me anche Jin stava cominciando ad annoiarsi e dava segni di stanchezza. Avevamo continuato a ballare solamente per non perderlo d'occhio.
-Non sta facendo niente- dissi. -Ti avevo detto che non sarebbe successo nulla-.
Quando mi girai, vidi che stava guardando da tutta un'altra parte.
Mi dici di osservarlo e tu fai altro?
Tossii.
-Non dovresti guardare da questa parte?- chiesi, prendendogli il mento e girandogli lentamente la testa verso il punto giusto.
-Si...- ripose assorto.
Non mi ha nemmeno sentita.
In quel momento cambiò completamente espressione: vidi le sue pupille restringersi e le sopracciglia contrarsi.
Si tolse rapidamente la maschera e la avvicinò al mio viso, mettendomela, poi mi prese per le braccia e mi voltò: ora era lui al mio posto.
Mi guardai intorno.
-Perché lo hai fatto?- chiesi.
Vidi che si guardava dietro con la coda dell'occhio.
Feci la stessa cosa: c'erano delle persone che stavano camminando, tutto qui.
-Devo andare- rispose, continuando a guardare un punto preciso alla nostra sinistra.
Lo presi per una mano cercando di fermarlo, ma non ci riuscii.
Mi tolsi la maschera e lo vidi sparire fra gli invitati.
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Eighth/BTS ✔
Fanfic"Tutti temiamo qualcosa del passato. Le mie paure hanno la forma di un ragazzo con la testa coperta da un cappuccio. Lui è il filo oscuro che lega la mia anima ad altre sette" Jo è una guardia del corpo. Dopo aver perso il suo incarico per lei s...