-Una festa?- ripetei.
Hoseok stava mangiando tranquillamente, seduto a tavola in cucina. Io ero accanto a lui, immobile.
Non può aver detto festa.
Le guardie del corpo non festeggiano... perché io non ho mai festeggiato?
Era appena tornato dalla sua missione insieme a Yoongi e Jin, ed ero davvero contenta di vederlo, ma non ero altrettanto contenta della notizia che mi aveva dato.
-Perché una festa?- chiesi.
Questi pazzi vogliono fare una festa. Per cosa? Festeggiare di essere ritornati tutti interi?
-Non capisco perché sei così agitata-.
-Non sono agitata- mentii. -Dimmi solo perché-.
-Per lavoro- mi ripose, cominciando a ridere.
Stava guardando i cartoni in televisione.
Si sì, i cartoni sono divertenti... ora spiegami!
-È un incarico?- chiesi. -Vengo pure io?-.
-Sì, questa volta verrai anche tu-.
-Chi dobbiamo sorvegliare?-.
Sorrise.
-Un certo boss- fece.
Boss? Che boss? Chi conosci... ah quel boss!
-Dobbiamo proteggere il padre della ragazza?- chiesi.
Lui annuì.
-Ma so che suo padre non è qui in Giappone...- cominciai a dire.
Se dobbiamo proteggerlo, significa che dobbiamo andare...
-Dobbiamo andare in Corea?!-.
Lui sospirò e si alzò da tavola: non riusciva proprio a mangiare se ero vicina a lui.
Mi prese per le spalle.
-Dovrai ballare e fingere di essere una persona d'alta società- disse.
Ormai aveva capito cosa più odiavo al mondo.
-Ballare... fingere di essere...?- risi.
Fingi che la cosa ti vada bene e scappa.
Non ci pensai due volte.
Scappai veramente.Sapevo di essermi comportata in modo strano, ma la mia ansia sociale mi rendeva indisposta verso feste e altri eventi. Magari avevo un tantino esagerato.
E poi dovevo andare in un altro Stato, come se essermi appena trasferita non bastasse...
Avevo bisogno di fare una passeggiata.
Uscii dal cancello e girai verso sinistra: avrei fatto come in passato, ovvero prendere la prima strada che mi capitava e continuare a camminare.
Mi ero persa un paio di volte, ma in cambio avevo anche scoperto posti nuovi.
Una festa... se solo non fosse in un'altro Stato. Non mi sono ancora abituata a stare qui e ora devo andare via. Almeno so che questa volta è per poco, non più come una volta.
Passai vicino a un lampione su cui c'era un volantino.
Fantastico, ci si mette anche il circo.
Lessi rapidamente le parole senza fermarmi e andai avanti.
In quel momento sentii vibrare il telefono. Era Mei.
Lo lessi.
Neanche mi leggesse nel pensiero.Hai visto che c'è il circo?
Ti va di venire? Voglio fare
qualche disegno.Non mi andava, ma dato che non aveva nessuno e di lasciarla a casa con quelle sette capre neanche l'idea, accettai.
Continuai a camminare, fino a quando non sbucai in una via trafficata.
Mi persi a guardare tutto quello che mi circondava, dalle persone ai negozi e non mi accorsi che qualcuno mi stava seguendo. La vidi in seguito, mentre stavo guardando una vetrina: una figura incappucciata, vestita di nero che mi fissava dall'altra parte della strada.
All'inizio non mi preoccupai: se avessi tenuto conto di tutte le persone vestite di scuro che vedevo, non sarei più uscita di casa.
Semplicemente lo ignorai e andai avanti.
Di tanto in tanto, quando ero nascosta in qualche modo, mi giravo e lo osservavo: camminava tranquillamente, ma quando mi fermavo si fermava anche lui.
Sta davvero seguendo me.
Pensai subito al giorno in cui avevo aiutato Taehyung con quei spacciatori: poteva essere uno di loro, in fondo gli avevo rovinato i piani.
Non avevo la pistola con me, ma non era un problema.
Continuai a camminare.
Mi diressi verso il centro: più persone c'erano e più chances avevo di liberarmi di lui.
Cominciai a muovermi più velocemente, facendomi spazio tra le persone.
Anche lui fece la stessa cosa.
Cominciavo ad avere un po' di paura.
Che ti succede? Hai già avuto questo tipo di esperienze, perché ora è diverso?
Non sapevo perché era diverso.
Dio, voglio liberarmi di lui.
Andai a sbattere contro un paio di persone, ma continuai.
Vidi una strada che svoltava a destra e la presi, poi corsi per un centinaio di metri e mi fermai per vedere se era ancora dietro di me. Per un attimo non lo vidi più, ma guardando meglio notai il cappuccio svettare sulle teste dei passanti.
Sospirai e ricominciai a correre.
Quella parte della città non la conoscevo.
Non so dove andare!
Mi guardai intorno: c'erano varie strade che portavano in varie direzioni e io non sapevo quale scegliere.
In quel momento mi venne in mente il circo.
Almeno sarò con Mei.
Fermai la prima persona che trovai e le chiesi informazioni.
-Da qui, sempre avanti, è in un parco. Trova il parco e troverai il circo- mi disse.
La ringraziai e ricominciai a correre.
Seguii le sue istruzioni e andai avanti per quella via.
Mi girai: mi stava ancora inseguendo.
Continuai.
Conosce sicuramente la città. È uno spacciatore, perché allora non prende una scorciatoia e mi sbuca davanti? Sarebbe anche più facile, non dovrebbe correre così tanto.
In lontananza vidi degli alberi.
Sorrisi. Non era tanto lontano. Il problema era che non riuscivo più a correre, i polmoni imploravano pietà.
Non fermarti, non adesso.
Respirai a fondo e cominciai a correre più veloce.
Arrivai davanti al tendone del circo che non avevo più fiato.
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Eighth/BTS ✔
أدب الهواة"Tutti temiamo qualcosa del passato. Le mie paure hanno la forma di un ragazzo con la testa coperta da un cappuccio. Lui è il filo oscuro che lega la mia anima ad altre sette" Jo è una guardia del corpo. Dopo aver perso il suo incarico per lei s...