CAPITOLO 17 - Magia incollatrice

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"Fantastico!" Kaya rimase senza fiato

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"Fantastico!" Kaya rimase senza fiato. Non aveva mai visto una Pietra Portale prima d'ora, ma una reazione così non sarebbe dovuta avvenire. Quando un Artefatto Magico si rompe, di solito, perde tutto il potere magico. Ma questa pietra emanava ancora magia. Che reazione affascinante.

Katja si avvicinò. "Sono... Si sono riuniti!"
"Meraviglioso..." Jarelyne osservò la pietra piegando la testa a sinistra. Sorrise. "Kaya, è normale che reagisca così?"
"No, non dovrebbe."
"A meno che non abbia qualche bug." disse Jan, alzando le spalle.

"Aspetta, allora se è così possiamo rimettere insieme i pezzi!" Tutti si voltarono verso Niko. Lui continuò: "Basterà raccogliere tutti i frammenti e si incolleranno insieme!"
"Ha senso." concordò Jasmina, guardando tutti, come se stesse cercando altre approvazioni.

Axel interruppe la buona notizia: "Ma adesso ditemi come raccoglieremo i frammenti se non sappiamo dove si trovano."
Un silenzio tombale si propagò per la stanza, perché l'osservazione di Axel era vera.

Jarelyne parlò: "Potremmo... Potremmo collegare la magia residua nel frammento con una mappa. Magari ci mostrerà dove si trovano gli altri pezzettini analizzando il tipo di energia che si trova nella Pietra Portale."
"Tipo quelle mappe nei videogiochi fantasy!" Jan annuì velocemente.
"Potrebbe funzionare, sì!" Niko era tutto felice e pimpante. "Kaya, tu sei un Elfo, vero? Potresti fare qualche magia ed aiutarci!"

Kaya li studiò a lungo. Non sapeva cosa ne avrebbe ricavato dall'aiutarli, ma i ragazzi le fecero pena. E ormai la Pietra Portale era inutilizzabile: sarebbe inutile consegnare i ragazzi alla milizia. E poi, una volta aiutati, se ne andranno e lasceranno la mispàiya Jarelyne continuare i propri studi. "Va bene," disse infine, "vi aiuteremo. Però a un patto: se venite catturati dalle guardie lasciate fuori me e la mispàiya Jarelyne, okay? Non vogliamo avere problemi con la legge!"
"Kaya, mio padre potrebbe comodamente chiudere un occhio." Jarelyne fece spallucce senza scomporsi.
"No. Per lei potrebbe anche fare un'eccezione e non farla finire nei guai, ma chi dice che lo farà per me? Potrebbe influenzare sul lavoro di mio nonno."
"Già, ha ragione..."
Si guardarono tutti con un'espressione interrogativa. "Tuo padre? E chi..."

"Quindi ci state?" li interruppe Kaya, non facendo caso alle espressioni corrugate dei ragazzi.
"Affare fatto!" si affrettò a rispondere Jasmina. "Quindi... Cosa dobbiamo fare? Possiamo aiutare in qualche modo?"
"Se state in disparte e non toccate assolutamente niente ve ne sarò grata." Kaya si avviò verso il tavolo e prese in mano la tavola di marmo che portarono i cinque ragazzi. Mi domando cosa sia questo... si chiese, prima di spostarlo con altre cartacce e libri dal tavolo per fare più spazio. Poi prese una pergamena e la aprì.
"Come farai?" chiese Niko, avvicinandosi.
"Dammi del lei." rispose invece Kaya. "Non siamo mai andati al pascolo insieme."
Niko rimase in silenzio. Poi riprese: "Quindi... come farai?"

Kaya sospirò, massaggiandosi le tempie. Quel ragazzo sapeva molto bene come farle perdere la calma. "Non lo so. Mi inventerò qualcosa. Userò le rune, magari funzionerà. Però non prometto niente."
Jarelyne si avvicinò: "Forse potreste unire la Pietra Portale e una mappa con una magia di fusione. Poi potreste ampliare la potenza della magia di ricerca per avere un effetto di ricerca maggiore."
"Ci stavo pensando anch'io, ma non so cosa ne verrà fuori. Potrebbe funzionare, ma la pietra potrebbe anche opporre resistenza. Forse funzionerà meglio se la mappa in questione è un Artefatto Magico." Poi si fermò. "Comunque buona deduzione, mispàiya. Sta migliorando di giorno in giorno negli studi."

"E se opponesse resistenza?" chiese Axel titubante.
"Se opponesse resistenza... BUM." Kaya mimò un'esplosione con le mani.
Si guardarono tutti preoccupati.

"Provare non costa niente, no?" disse Jan, sudando e tenendosi a debita distanza.
"Certo che costa. Una magia di fusione richiede molta energia vitale, per non parlare della magia di ricerca e dell'amplificazione di essa. Non sono nemmeno sicura di fare bene." Kaya andò a prendere dei libri dagli scaffali più vicini e li posò vicino a una mappa - tirata precedentemente fuori da uno scaffale pieno di papiri - e al frammento della Pietra Portale. Iniziò a sfogliarli e, dopo un paio di minuti, trovò quello che cercava. Andò in una stanza adiacente e tornò con un sacchetto nero di pietre, sulle quali c'erano scolpite delle strane lettere.

"Cosa sono?" chiese interessata Jasmina.
"Sono rune." Kaya ne scelse alcune e le posizionò sul tavolo, disegnandoci sotto con un gesso la figura che era nel libro. Posizionò la mappa e il frammento della Pietra Portale sul disegno. "Sono un'alfabeto segnico antico e sono il linguaggio segreto della terra e della natura. Vengono utilizzate come metodo di predizione sin dall'antichità per la divinazione e per i riti, curativi e non. Questa parola, runa, significa segreto da sussurrare, e da lì si collegano le parole mistero, magia, cosa segreta. Il loro utilizzo è sempre stato tramandato oralmente e, di solito, questi caratteri vengono dipinti sui sassi, sui talismani, sulle armi o sulla carta per poter utilizzare al massimo il potere che ci donano. Gli unici che le utilizzano ancora siamo noi Elfi, i Druidi e pochi popoli minori. E, ovviamente, gli Dei, buoni e malvagi, e i loro rispettivi seguaci, gli Angeli e i Demoni." Poi, allontanando con la mano Jasmina, protese le braccia in avanti sul tavolo, dicendo: "Vi informo che non ho mai fatto una magia di fusione prima d'ora, quindi, come ho detto prima, non aspettatevi un buon risultato."

"Ma... ehm... poi sarà possibile dividere di nuovo la mappa e la pietra, vero?" chiese cautamente Axel.
"Non lo so." Con questa affermazione Kaya chiuse gli occhi e iniziò a recitare una cantilena in una lingua incomprensibile. Sentì l'energia scorrerle attraverso tutto il corpo, illuminando i suoi tatuaggi e fermarsi sulle punte delle dita. Aprì gli occhi: si illuminavano di un giallo dorato, sulle dita danzavano luci del medesimo colore. Le pietre con incise le rune iniziarono a tremare e si alzarono lentamente in aria. Le lettere della formula sul libro si illuminarono insieme alla mappa e alla Pietra Portale, staccandosi poi dal libro e formando due cerchi intorno alle rune.

Socchiusero tutti gli occhi; la luce era troppo potente per guardarla direttamente.

La fonte d'energia divenne ancora potente, gocce di sudore, brillanti come perle, scesero giù per la fronte e le guance arrossate dell'Elfa, mentre le sue mani tremavano, cercando di tenere insieme la potente magia che stava evocando.

Lentamente, la luce iniziò a pulsare, svanendo. I ragazzi si scoprirono gli occhi. Kaya teneva le mani ancora alzate e Jarelyne la guardava affascinata. Gli occhi dell'Elfa iniziarono a perdere luminescenza.

Poi avvenne l'esplosione.

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