CAPITOLO 6 - Alberi, alberi ovunque

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"Buona mattina!" annunciò Niko, appena sveglio, e si mise a sedere

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"Buona mattina!" annunciò Niko, appena sveglio, e si mise a sedere. Axel, vicino a lui, stava ancora dormendo, il suo petto si alzava e si abbassava in movimenti ritmici. Quando Niko lo scosse per svegliarlo, Axel grugnì e si voltò dall'altra parte.

Il sole splendeva già alto nel cielo, gli uccellini cinguettavano e l'aria odorava di frutta.
Niko stava per alzarsi, quando Katja balzò nella tenda in preda al panico. Aveva gli occhi quasi fuori dalle orbite e le ci volle un intero minuto per formare una frase di senso compiuto.
"N-Niko, Axel!" disse con voce tremante.
"Mmmh... Buona mattina." Axel si era appena svegliato. I suoi capelli erano sparati in tutte le direzioni e aveva una leggera traccia di occhiaie - lui e Niko erano andati a dormire alle tre di notte come minimo perché il biondino continuava a parlare di come adorasse la Grecia. Indossò gli occhiali e guardò assonnato Katja. Aveva una strana espressione stampata in faccia. Un'espressione preoccupata. Molto preoccupata.
"Va tutto bene?" le chiese.
"Do-dovete venire fuori SUBITO!" Prese Niko e Axel per la mano e li tirò fuori dalla tenda, facendoli quasi cadere con la faccia a terra, raggiungendo Jasmina. I due ragazzi rimasero a bocca aperta.

Intorno a loro c'era una foresta.

"E questi alberi da dove sono spuntati?" disse allarmato Niko, guardando tra i rami. Erano così folti che non si vedeva il cielo. Ogni tanto si scorgeva qualche uccellino. "Dove sono le altre roulotte? Non dirmi che sono cresciuti tutti questa notte e non non ce ne siamo accorti!"
"Cosa sta succedendo?" mormorò Axel. "Dove ci troviamo?"

In quel momento si sentì un bonk. I ragazzi si voltarono e videro Jan che, uscendo dalla tenda, sbatté con la testa su un tronco.
"Ma cosa... maledizione, chi ha piantato qui quest'albero?" Jan si guardò intorno e la mascella gli cadde a terra. "Chi ha piantato qui tutti QUESTI alberi?"

"Ben svegliato, cugino." lo salutò Katja. "Hai dormito bene, bello addormentato?"
"No, devo aver dormito su qualche sasso o radice. Mi fa male la schiena. Ma mi spiegate cosa sta succedendo? Non è che durante la notte mi avete trascinato con la tenda in questo bosco?"
"Ma sei serio, cugino?"
"Da te me lo sarei aspettato, sai?"
"Io qui non c'entro niente, chiaro?"
"Vuoi litigare?"

Jasmina li interruppe, mettendosi in mezzo a loro, una mano sul petto di Jan, l'altra su quello di Katja. "La smettete? Non è il momento di litigare! Dobbiamo scoprire dove ci troviamo!"
"Katja, Jasmina ha ragione." Axel li guardò con uno sguardo severo. "Sii ragionevole."
"Io direi di dividerci." propose Niko. "Poi, quando qualcuno di noi troverà una persona o qualsiasi altra cosa che ci conduca fuori dal bosco, andrà a cercare gli altri. Che ne dite?"

Lo guardarono tutti. Katja disse: "Sai che può essere una buona idea?"
"Io invece non sono d'accordo." Axel scosse la testa. "Ci sono stati un sacco di casi dove delle persone si erano perse per mesi nei boschi. Nel peggiore dei casi facciamo una brutta fine. Io direi soltanto di perlustrare i dintorni."
"E vada per i dintorni!" acconsentì Niko. "Tra mezz'ora ci ritroviamo qui!"

"Io da qui non mi muovo!" Jan si mise a sedere su un masso, le braccia incrociate. "Se il nonno scoprirà che siamo scomparsi, la polizia verrà a cercarci. E io ho intenzione di rimanere qui, così sono sicuro che verrò trovato."

"Ma..." obbiettò Katja.
"Lascialo. Che faccia come vuole." Jasmina interruppe la ragazza. "Tanto ci serve qualcuno che protegga il campo, no?" Sorrise come se volesse dire lascialo, tanto è testardo.
"E sia. Ma adesso andiamo. Non perdiamo tempo!"

I quattro ragazzi si dispersero nel bosco.
"Che si perdano, hmph! Di loro non mi importa!" Niko sentì brontolare Jan da lontano.

"Che si perdano, hmph! Di loro non mi importa!" Niko sentì brontolare Jan da lontano

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Niko stava camminando facendosi strada tra gli alberi ed i folti cespugli. Il sole splendeva attraverso le foglie e i rami degli alberi, accecandolo. Gli venne il dubbio di essersi allontanato un po' troppo dall'accampamento, ma continuò comunque ad avanzare. "Questi alberi sono veramente alti, comparati ai nostri." pensò ad alta voce Niko. Poi guardò l'orologio. "Dovrei tornare o li farò preoccupare."
Stava per fare retromarcia, quando sentì lo scroscio di una cascatella.
"Acqua!" pensò. "Forse troverò qualcuno lì! E poi, l'acqua è la prima cosa da trovare quando ci si perde! Grazie, tutorial sulla vita nella giungla. E Axel che diceva che era stupido guardarli."

Si mise a correre. Il rumore del corso d'acqua si faceva sempre più forte distinto. Poi gli alberi finirono e lui per poco non finì a mollo. Si guardò intorno in cerca di qualcosa o di qualcuno, quando il suo sguardo si fermò a guardare un cestino posato su una roccia.

Poi la vide.

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