Non passò molto tempo, quando si iniziò ad intravedere le prime case di Plaspoibirdem. Quelle che probabilmente appartenevano a famiglie più ricche erano costruite in mattoni di pietra bianca - marmo, forse? - e quelle più povere in legno, alcune erano coperte di muschio. Ogni casetta ricca aveva un piccolo cortile e, vicino ad esso, un piccolo orticello, e ogni cortile era ben ornato con un sacco di fiori e alberelli, vasi e statue. Alcuni avevano anche qualche fontanella. Quelle in legno, quelle più povere, avevano l'orto per coltivare la verdura e dei vestiti appesi ad asciugare. Alcune avevano delle pelli o dei pezzi di carne appesi ai ganci.
I ragazzi si guardarono un po' allarmati.Che strano posto, pensò preoccupato Jan. Dove cavolo siamo finiti?
"Ecco Birdem." disse Jarelyne, voltandosi a guardare le facce stranite dei giovani.
Si guardarono intorno. Katja disse: "È molto... particolare...?"
"Oh, ma questo non è niente! Aspettate di venire in piazza! Lì ci sono sempre un sacco di persone, soprattutto in questa parte della giornata quando aprono le bancarelle. I plasiani* vengono tutti qui a quest'ora." disse entusiasta Jarelyne. "Sapete, Birdem è famosa per le sue erbe curative: moltissime persone vengono qui a comprare erbe per intrugli e roba varia, soprattutto i Kamoriani. Le nostre città, Kamória e Birdem, essendo unite con il Trattato di Pace, collaborano da decenni nello scambio delle merci."Jan commentò: "Secondo me le uniche erbe che conosci sono quelle che ti..."
"Jan!" Katja lo interruppe, dandogli un pugno sul braccio.
"Ahi! Ma se è vero!"Camminando attraverso la periferia, si sentì sempre più rumore di persone. Lentamente il parlare si trasformò in vere e proprie grida: di gioia, di litigio, di discussione. In sottofondo si sentiva della musica vivace e bambini che ridevano.
"Ecco, la piazza è qui, dietro l'angolo." disse Jarelyne.Svoltando l'angolo, si trovarono davanti ad un mucchio di persone e tantissime bancarelle costruite in legno con tende fatte di stracci. Sui banconi c'erano esposte erbe, candele profumate, frutta e verdura e molto altro. In mezzo alla piazza c'era una grande fontana dove giocavano i bambini e, ai lati delle bancarelle, si stagliavano tra gli alberi grandi case e ville di tutte le forme e dimensioni, costruite interamente in pietra grigia, bianca e legno.
"È vero, qui ci sono tantissime persone." notò stupito Axel. Dalla folla spuntò un cane inseguito da tre bambini con dei vestiti stracciati. Per poco non lo investirono.
"Amici miei, qui ci dobbiamo dividere." Jarelyne fece un profondo inchino, li salutò con la mano e corse via confondendosi tra la folla, il suo mantello oscillava dietro di lei.
"Sì, ciao, grazie dell'aiuto!" la salutò Niko. "Adesso dove andiamo?"I ragazzi si guardarono intorno. C'era davvero troppa gente, quasi non ci si riusciva a muovere.
"Il mio cellulare non funziona nemmeno qui." disse scocciato Jan, muovendo la mano con il cellulare su e giù. "E che cavolo, dove siamo finiti?"
"Chiediamo a qualcuno se ci può prestare il telefono." disse Katja. Poi, voltandosi, toccò la spalla di una persona. "Mi scusi, signore."
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Cavalieri Del Sottosuolo
FantasyQuattro ragazzi vanno a trascorrere le vacanze in Grecia dopo essersi finalmente liberati degli esami. Si stabiliscono a casa del nonno di Katja, dove incontrano il poco simpatico e per niente socievole cugino della ragazza, anche lui in vacanza al...