CAPITOLO 20 - Lezione di storia!

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Attenzione! Nel primo paragrafo c'è la descrizione di una malattia mortale e di uno snack a base di umano.
Se non ve la sentite di leggere, saltate il paragrafo. Non vorrei che qualcuno stesse pranzando e leggere di lebbra... beh, non penso sia proprio il massimo della vita.
Grazie e buona lettura! :)

Camminava con passo veloce per i corridoi mal illuminati verso la propria camera, incrociando due squadre di Cavalieri Ombra per strada e un paio di Ghul

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Camminava con passo veloce per i corridoi mal illuminati verso la propria camera, incrociando due squadre di Cavalieri Ombra per strada e un paio di Ghul. Quegli esseri metà Umani e metà Demoni facevano veramente ribrezzo.
Una di loro era accovacciata a terra e strappava la carne dell'addome di un Cavaliere Ombra morto in un lago di sangue nero con i suoi robusti denti giallastri. Il povero malcapitato era coperto di chiazze rosse, aveva gli occhi vitrei rovesciati all'indietro, il collo metà staccato dal resto del corpo ed in certi punti era mangiucchiato. Il suo corpo era pieno di deformazioni e pus, chiaro segno di una pericolosa e mortale malattia. Lebbra, pensò Naazul. Probabilmente la Ghul aveva approfittato della debolezza dell'uomo causata dalla malattia e lo aveva azzannato per la gola, uccidendolo. Almeno la Ghul aveva messo fine alle sofferenze del cavaliere. L'uomo si fermò ad osservare la scena, innorridito. Indubbiamente adesso la Ghul era infetta. Alzò la mano con il palmo rivolto verso l'essere. Lei lo guardò e ringhiò, Naazul invece fece scorrere l'aura fino al palmo dove formò una palla di fuoco azzurro. Poi, in un lampo, la sfera d'energia schizzò sul petto della Ghul e questa esplose, insieme al cadavere, avvolta dal fuoco. Le grida di dolore si propagarono per il castello mentre l'uomo guardava la Ghul dimenarsi tra le fiamme bluastre, per poi lentamente fermarsi ed accasciarsi a terra vicino al cadavere del Cavaliere Ombra abbrustolito, priva di vita.
Subito altri due Ghul balzarono sui due mucchi di carne nera analizzando se fossero ancora mangiabili. Naazul ignorò i due cadaveri e continuò a camminare.

Aveva appena finito di parlare con lui e adesso stava tornando dai suoi due "sottoposti" per comunicare loro il nuovo ordine impartito.

Quella energia della quale parlava lui... L'aveva avvertita anche Naazul, ma non voleva dire niente. Se quella energia appartenesse davvero alle Pietre Portale, allora lui vorrà... No, non voleva crederci. Sperava non fosse così.

Si fermò davanti a una semplice porta in legno con i bordi metallici. La grande maniglia, anche essa di metallo, formava una specie di foglia e finiva arrotolata. Ci mise sopra la mano, i suoi lunghi artigli graffiarono di striscio la porta in legno, e spinse giù la maniglia, aprendo lentamente la porta.

"Naazul!" Un suo sottoposto balzò in piedi. Corse da lui e lo abbracciò, stritolandolo tra le braccia. A Naazul l'affetto non piaceva tanto, dopo quel che era successo anni fa, ma l'azione del giovane gli rubò un sorriso appena notabile. Povero ragazzo, così buono ma contemporaneamente condannato ad esercitare atti crudeli solo per fare divertire lui.
"Lascialo in pace, bestione." L'altro ragazzo corse in aiuto di Naazul e, prima che quell'altro lo stritolasse, lo liberò dalla stretta. "Quindi? Com'è andata?"

"Come vuoi che sia andata? Quello è uno grandissimo stronzo." Naazul prese una bottiglia piena di vino rosso appoggiata sul tavolo e se ne scolò metà. Era un buon rimedio contro i problemi, ma non voleva diventare di nuovo schiavo di quella sostanza così buona ma contemporaneamente così nociva e pericolosa. Sbatté la bottiglia sul tavolo, rischiando quasi di romprela. Sarebbe stato un peccato sprecare tutto quel ben degli dei, ma al momento non gli importava.
Il ragazzo lo guardò, preoccupato. "Che cosa voleva questa volta?"

Naazul raccontò ai due ragazzi il discorso con lui e comunicò i dettagli sulla nuova missione.

Il bestione alzò la mano: "Quindi dobbiamo trovare la fonte di questa magia e portarla al capo?"
Naazul scosse la testa. "Basta solo che gli diciamo quello che scopriamo. Nient'altro."

"Pensavo che le Pietre Portale non esistessero più da centinaia di anni. Come possono essercene ancora in circolazione?" Il ragazzo si prese per il mento con la mano destra, posandola poi sul braccio della sinistra.
"Non lo so. Dopo che il 16° Real Eni Medpares impartì l'ordine di distruggerle, scomparvero tutte. Ma la verità è che molte persone se ne tennero una di nascosto, disubbidendo alla legge. Sul mercato nero le puoi trovare a prezzi elevatissimi. È molto probabile che in giro ce ne siano altre, ma nessuno se ne sia ancora accorto."
Il bestione piegò la testa in fare interrogativo: "Naazul, perché le Pietre Portale dovevano essere distrutte?"
Il giovane sospirò, rispondendo al posto di Naazul: "Molto tempo addietro, circa cinquecento anni fa, ci fu una grande guerra, dove gli Angeli e i Demoni combatterono per il controllo dei mondi. Le Razze si unirono ognuna dalla parte che, per loro, aveva il diritto di regnare. Quella guerra adesso è chiamata la Guerra Demo-Angelica, o semplicemente Guerra Sacra. I Demoni avevano un'enorme territorio sotto il loro controllo: tutte le Terre Esterne erano comandate da loro. Ma l'unico punto debole dei Demoni, creature immortali, furono gli Angeli, i quali erano in possesso di magie e poteri che li potevano uccidere. Ovviamente lo stesso valeva per gli Angeli. Così la prole delle tenebre attaccò le Tre Grandi Isole che erano sotto la protezione degli Angeli. Il piano era di indebolire i messaggeri degli dèi, per poi eliminarli definitivamente. Aprirono un enorme portale e ci fecero passare tutte le loro truppe: i Giganti, i Ghul, i Karura...."

Naazul annuì. "Fu una battaglia senza equali. Morirono un sacco di guerrieri coraggiosi, un sacco di Razze si estinsero, come i Leprecauni, che stavano dalla parte degli Angeli, e i Blemmi, che parteggiavano per i Demoni. Io stesso mi ricordo di come il mio popolo raccontava della battaglia, del sangue versato sulle nostre amate terre, dei corpi freddi e inermi dei guerrieri che coprivano interi paesaggi trasformando ogni romantica alba in un mostruoso lago rosso. Adesso le foreste e i campi fioriti coprono le tracce di quel massacro, ma la storia ci ricorda ancora le conseguenze della guerra. Difficilmente i Demoni furono sconfitti, ma alla fine gli Angeli trionfarono."

"Sì, ma cosa ha questo a che fare con le Pietre Portale?" domandò il bestione, ancora confuso.
"Aspetta che Naazul ci arrivi." continuò il ragazzo. "Forse non lo sai, ma gli Artefatti Magici furono creati tutti dagli Angeli e dai Demoni, per questo conservano il potere per millenni prima di esaurirsi. Durante la battaglia i Demoni usarono le Pietre Portale - che anni fa furono creati da loro, non dagli Angeli - per far entrare nei castelli dei Re, nelle corti e nelle fortezze le loro truppe. Un sacco di famiglie reali vennero uccise, molte di loro giustiziate davanti al proprio popolo che guardava inorridito le teste dei nobili rotolare per terra ai loro piedi. Dopo la guerra, il 16° Real Eni Medpares decise che le Pietre Portale furono troppo pericolose perché, se i Demoni furono in grado di infiltrarsi senza problemi nei posti più protetti con un enorme esercito, ognuno sarebbe stato in grado di farlo. Capisci?"

"Praticamente il Real era spaventato per la propria incolumità e fece rompere e sparire tutte le pietre." fece il riassunto il bestione.
"Sì, una cosa del genere."
"Ma allora perché non fece diventare illegali anche i normali portali? Possono comunque portarti dove vuoi, perciò..."
"Già, ma le Pietre Portale hanno così tanto potere da aprire un portale di dimensioni enormi. Con una sola evocazione possono farci passare attraverso fino a dieci mila persone."
"Oh! Allora sono davvero pericolose!" Il ragazzone formò una O con la bocca, poi sorrise, mostrando i suoi canini appuntiti: "Sai davvero molte cose!"
Il giovane ridacchiò. "Mi piace leggere."

Naazul prese parola: "Quindi, venite con me? Sennò posso inventarmi qualche..."
"No! Veniamo con te." Il giovane ragazzo si alzò e si stiracchiò le braccia. Fece due salti in aria, dicendo: "È da molto che non usciamo."
"Già. Un po' di aria fresca ci farà bene. Qui c'è una nauseabonda puzza di tenebre, morte e... e cadaveri!" Il bestione si tappò il naso facendo una smorfia.

"E va bene," sospirò Naazul, sorridendo appena, "allora preparatevi, Garr, Serpio."

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