CAPITOLO 34 - Pausa

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Erano passati quattro giorni e mezzo da quando i ragazzi avevano visitato il villaggio Otthaus e trovato il primo frammento della pietra

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Erano passati quattro giorni e mezzo da quando i ragazzi avevano visitato il villaggio Otthaus e trovato il primo frammento della pietra. Ed erano passati quattto giorni e mezzo da quando avevano incontrato i tre individui e scoperto che in mezzo alla Terra c'è un mondo popolato da creature mitologiche chiamato Undoset, Sottosuolo.

In questo tempo avevano rimesso in sesto la vecchia capanna nel bosco e, finalmente, ci si poteva vivere senza temere di finire sommersi dalla polvere o dalla muffa. Jarelyne faceva visita ai cinque amici ogni giorno e ogni giorno imparava qualcosa di nuovo. Per esempio, aveva imparato a non assomigliare più così tanto ad un palo quando camminava, a non dare del lei ai ragazzi, a cosa servissero quei strani letti a forma di bruco gigante e a spazzare per terra con il mocio - arnese che, a quanto pare, a casa sua non esisteva. Con l'aiuto di Kaya e della sua 'magia incollatrice' - che secondo Niko funziona meglio della colla vinilica - avevano rimesso in sesto i mobili rotti in giardino: un semplice tavolo e sei sedie, un divano, un armadio, un appendiabiti e poche altre cose. Riguardo al cibo, e a detta di Jan, 'campavano con more e radici', ma da quando avevano rimesso in sesto la stufa Niko aveva provato a cucinare qualcosa - non molto, siccome non c'era n'é pasta né qualsiasi altro cibo 'normale' e nessuno di loro sapeva cacciare. Quando gli chiesero della sua esperienza con i fornelli, questo dichiarò a testa alta di non essersi perso nemmeno un episodio di Masterchef. Axel e Jasmina sembravano preoccupati, ma Niko non lo notò.
Le prime volte, quando il biondino si destrezzava ancora con l'accensione del fuoco, bruciò quasi l'intera cucina. Ringraziando il cielo, Jan - grazie alla sua 'estrema prontezza nelle situazioni difficili' - aveva buttato una delle tende bagnate, che Katja stava lavando da già mezza giornata e con la quale aveva sudato sette camicie, sul fuoco, spegnendolo. E bruciato la tenda.
Così Jan venne battezzato col nome di Balia della Fiamma.

Axel si interessò subito agli studi di Jarelyne, ma appena aperti i libri della ragazza non ci capì un'acca. Voleva capire qualcosa di questo nuovo, fantastico mondo, voleva conoscere la cultura, le usanze. Ma erano scritti nella stessa lingua che c'era su quel foglio che avevano studiato ore intere nella tenda la notte prima di apparire nel Sottosuolo. Così, in piena astinenza di studio, decise di imparare la Lingua Antica, il misterioso gergo della ragazza.
Ma non fu facile. Dopo i primi due giorni fu affetto da un attacco di depressione e passò intere ore con la fronte poggiata sul tavolo con i libri aperti intorno a lui. (Io quando studio.) Poi, la mattina del terzo giorno, fu come se la depressione non gli avesse mai fatto visita e si rimise al lavoro tutto pimpante e raggiante di gioia già di prima mattina. "Ma quel tipo è bipolare, per caso?" aveva chiesto Jan.

Jan passava le giornate col telefono o la console in mano. Le aveva portate con sé e, miracolosamente, aveva anche il caricabatterie. Ma laggiù non c'era né internet né campo, perciò non ci poteva fare molto. Katja e Niko gli riempirono la memoria con le loro foto e, ogni tanto, quando Jarelyne non c'era, mettevano a tutto volume la musica e saltavano su e giù per la capanna gridando testi inventati delle canzoni.
Quando, la prima volta, Niko fece una foto a Jarelyne, dovevano spiegarle che la fotocamera non le aveva rubato l'anima intrappolandola nel telefono. Ci misero ore intere.

A casa c'era però un piccolo problema. Le tubature dell'acqua non funzionavano e il tubo del gabinetto era bello intasato. Quindi per l'acqua dovevano scarpinare fino al ruscello (un chilometro più su da dove avevano incontrato Jarelyne), mentre per il bagno dovevano arrangiarsi.

Intanto Katja e Jasmina si stavano dando da fare in casa. Pulivano lo sporco rimasto e davano la caccia alla polvere residua. Jarelyne fu più che felice di offrire una mano, anche se dopo solo quattro ore era già stanca morta e solo la sua minuziosa etichetta le impediva di buttarsi a terra a faccia in giù a mo' di stella di mare e restare lì, immersa nel proprio sudore, finché la giornata non sarebbe passata.

Ai ragazzi, soprattutto ad Axel, venne da domandarsi della presenza di alcuni accessori del Soprasuolo nell'Undoset. La teoria più verosimile che scaturì dalle loro giovani menti fu quella che spiegava che questo uomo, definito pazzo dal popolo di Birdem, fosse incappato anche lui in un qualche Artefatto Magico e si fosse trasportato qui. Dopo anni fu finalmente capace di tornare a casa e lasciò qui tutti gli averi. Ma, per adesso, restava un argomento aperto, soprattutto perché quegli affari erano una prova certa che l'uomo non solo aveva scoperto un mondo sotterraneo, ma se n'era pure andato e poi ritornato per portare qui il tutto.

Durante questi giorni, i tre uomini di Otthaus non si erano fatti vedere, ma i ragazzi erano sicuri che, la prossima volta che sarebbe apparso un segnale della pietra, sarebbero spuntati fuori.
Escludendo Naazul, lo strano 'umano-non-umano', i ragazzi si erano informati sui suoi due aiutanti.

I gargoyle non sono mai stati un popolo vero e proprio. Sono statue nelle quali scorre la magia che li anima e li fa muovere. Uno scultore li crea, mentre un mago li controlla. Non hanno né cervello né cuore, né carne né sangue. Molte volte vengono evocati per i lavori forzati che non farebbe chiunque, per esempio cercare pietre preziose nelle caverne o come semplici servitori.
Se vengono spaccati, tagliati o feriti in qualunque modo non muoiono, ma si rigenerano. Hanno un solo punto debole, ovvero la fonte della loro energia - quando questo filo che li collega alla vita viene reciso, ridiventano di pietra dura e smettono di muoversi. Sono in possesso di una forza sovrumana (ahah, come se nel Sottosuolo ci fosse qualcosa di umano) e, alcuni, sono in grado di mutare aspetto, continuando però a mantenere il loro peso e la durezza della pelle.
Sono creature senza cervello create col solo scopo di servire e ubbidire.

Gli ibridi, un po' come i gargoyle, vengono creati con la magia. Viene unito un seme o una forma umana a quella di un animale e viene evocato solo con la magia di creazione. Sono considerate le creature di rango più infimo, quasi più degli schiavi, poiché sono una fusione tra un animale e il debole essere umano. Posseggono caratteristiche animali e umane, ma non vengono accettati né dagli uni né dagli altri. È vietato evocarne uno, siccome molti li definiscono delle creazioni demoniache. Muoiono e si ammalano facilmente e pochi sono in grado di parlare, questo perché il cervello di alcuni rimane quello animale - non pensano razionalmente o non sono in grado di svolgere certe attività.
Vengono usati per servire.

Poi sorse il dubbio del misterioso tale chiamato 'lui'. Non avendo nessun nome da usare, si erano messi d'accordo che - per adesso - si riferiranno a questo misterioso mandante col nome Lui. (Originalità mia portami via.) Si erano scervellati per diversi giorni nel tentativo di immaginarsi una ragione per la quale uno cercherebbe una pietra proibita. Katja disse che è un qualche criminale che le colleziona o che le vuole vendere. Niko suggerì che è un cattivo che vuole controllare il mondo. Jan opzionò per l'idea che la pietra dia strani poteri di teletrasporto o sblocchi nuovi poteri. "Pft, pensi sempre ai videogiochi!" sbuffò sua cugina.

Dopo una settimana avevano lasciato perdere perché tanto, anche se avessero indovinato, Lui non sarebbe mica apparso in mezzo a quella stanza a fare loro un applauso per l'intuizione.

Quindi, non avendo niente da fare, aspettarono il prossimo segnale della Pietra Portale.

Cavolo, ragazzi! La mia storia ha più di 750 view!!!! Wooowww sono così felice! 🎉🎉🎉Grazie mille per il supporto e spero che continuiate a leggere la mia storia e a supportarmi (e sopportarmi)! 😆😆

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Ci vediamo al prossimo aggiornamento (se prima non muoio per colpa del ritorno a scuola)!

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