CAPITOLO 26 - Un'altra lezione di storia!

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Jasmina sentì qualcosa farle il solletico al naso

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Jasmina sentì qualcosa farle il solletico al naso. Si grattò la faccia con la mano, poi si voltò a destra e provò a continuare a dormire. Poco dopo sentì di nuovo qualcosa che si muoveva sulla guancia sinistra. Si alzò lentamente e si toccò la guancia aprendo gli occhi. Per un secondo si sentì persa in una stanza che non conosceva, non ricordandosi della situazione nella quale si trovava con i suoi amici. Poi, svegliandosi meglio, sentì che qualcosa le era caduto dalla guancia sul grembo. Guardò giù, incontrando con lo sguardo un ragno di circa tre centimetri di diametro. Lo osservò per cinque secondi prima di iniziare a gridare.

Niko e Axel saltarono in piedi come due molle. Il biondino prese in mano un pezzo di legno e si mise in posizione di attacco imitando un samurai con i capelli arruffati e la faccia metà addormentata.

"Toglietemelo di dosso! Toglietelo!" strillò la ragazza. Niko stava per colpire il ragno quando Axel lo bloccò. Prese il bastone dalle mani dell'amico e ci fece salire l'animale. Poi, andando all'uscio, liberò il ragno.

"Cavolo, Jasmina," sbuffò, "sono le otto di mattina."
Lei si alzò lentamente dal sacco a pelo. "Scusa se ho la fobia dei ragni. E comunque, prima o poi ci saremmo svegliati comunque."
Katja si mise a sedere e sbatté gli occhi per svegliarsi meglio. Poi scosse il cugino per la spalla. "Jan, svegliati."
"No."
"Avanti, alzati."
"No, stavo facendo un bel sogno. Lasciami dormire, magari riesco a riprendere da dove mi hai interrotto."
"E che cosa stavi sognando?" chiese Niko.
Jan si alzò di scatto. "Che stavo a casa a guardare la tivù e che tutto quello che era successo ieri era solo un brutto sogno. Ma a quanto pare tu sei qui, e lo stesso vale per l'incubo." Con un veloce gesto della mano si spostò la frangia dagli occhi e si alzò lentamente.

Axel indossò gli occhiali. "Adesso cosa facciamo?"
Katja avvolse il sacco a pelo e lo mise vicino allo zaino. "Allora, prima di tutto puliamo le altre stanze, non si può vivere in un posto che puzza di polvere e muffa. Poi aspettiamo Jarelyne."

"Ma siamo sicuri che tornerà?" chiese Jan. "Avanti, non guardatemi così. So che anche voi vi state chiedendo perché ci sta aiutando. Che cosa ne ricava? E poi, una principessa? Mi mette in dubbio il fatto che non sia circondata da guardie. Cosa succederebbe se qualcuno la attaccasse? Per me si è inventata tutto."
"Mah, non so, forse preferisce stare da sola." fece spallucce Jasmina.
"Ne dubito." Jan incrociò le braccia. "Io non mi fido."
Katja portò gli occhi al cielo. "Sai cosa? Quando ritorna le chiederemo tutto quello che vuoi, ok?"
Jan sbuffò, ma prese in mano la scopa. "Avanti, puliamo questa stupida cucina.

 "Avanti, puliamo questa stupida cucina

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