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"Baekhyun, papà ha bisogno di lavorare."

"Ma mamma!" sbuffò il bambino, tirando il colletto della camicia del padre. L'uomo non sapeva se lamentarsi o meno, dato che non aveva visto il figlio per molti giorni e il fatto che fosse così attaccato a lui non gli dispiaceva, gli era mancato stare con Baekhyun . "Cos'è questo?" chiese il piccolo, indicando un quaderno.

Ding dong.

Baekhyun era inginocchiato sul tappeto del salotto e stava giocando con delle macchinine, il suono del campanello lo fece spaventare - vide sua madre andare a dare un'occhiata alla porta, la donna si voltò verso di lui, sul suo viso fece il capolinea uno sguardo spaventato. "Baekhyun, vai nella stanza di papà e nascondi il quaderno, quello importante."

"Ma -."

"Non farmelo ripetere, ho detto di andare ora." disse, il piccolo scattò in piedi e corse verso la stanza. La porta pareva immensa, con un po' di difficoltà riuscì ad aprirla, trovò il quaderno e lo prese, ma non appena si voltò... la porta era chiusa, e davanti a lui c'erano quegli uomini armati, lui era bloccato in una stanza insieme a quelli.

Alzò la schiena di colpo, si portò una mano sulla fronte e realizzò di avere avuto un incubo. Era completamente sudato, inoltre tremava a causa dello spavento. Con un po' di difficoltà scese dal letto, camminò verso il corridoio e vide suo fratello. "Baekbeom..." mormorò, avvicinandosi e aprendo le braccia. L'altro era confuso, ma ricambiò l'abbraccio - sentiva il cuore di Baekhyun battere forte contro il suo petto.

"Va tutto bene?" domandò, allontanandosi e guardandolo. "Che hai?"

Lui scosse la testa. "Non è niente, ho avuto un incubo e mi sono spaventato." disse, il minore sorrise e gli toccò la spalla.

"Baek, era un brutto sogno, non è reale." detto ciò, si allontanò del tutto. "Siamo in ritardo, sei pronto?"

I due si avviarono con le tasche vuote, dopotutto l'occorrente era già stato portato in quel posto dalla madre. Quel pomeriggio non sarebbe passato mai, aveva deciso di chiudere gli occhi e di riposare, magari si sarebbe svegliato nella sua vera stanza - ovviamente non successe. Era la prima volta che Baekhyun camminava per il paese, si sentiva tutti gli sguardi puntati addosso, come se fosse stato diverso. Dopo quella lunga dormita si era svegliato leggermente stordito, si sentiva ancora mezzo addormentato, tuttavia camminando i muscoli cominciavano a sciogliersi e lui a sentirsi più sveglio. Una volta arrivati alla fine del paese, Baekhyun notò i numerosi stand presenti, tra cui scorse anche quello di sua madre, e quindi il suo. Andarono a salutarla, la donna si sentì felice nel vedere che suo figlio stesse bene, sembrava essersi ripreso - ovviamente, lei non conosceva la realtà dei fatti. Il sole era quasi tramontato, i lampioni stavano per accendersi e la serata stava per cominciare.

Quello era un modo per unire tutto il paese e per guadagnare dei soldi, ognuno vendeva qualcosa, ognuno si specializzava in un certo settore, tutti compravano da tutti e l'economia girava, era semplice ma efficace, si viveva dignitosamente. "Cosa devo fare?" chiese Baekhyun, la donna lo guardò male.

"Baekhyun, tu devi solo divertirti stasera, ci penso io. Ieri hai lavorato tutto il tempo ed eri stanchissimo, tocca a me." insisteva la donna, il figlio in effetti non aveva molta voglia di mettersi a vendere formaggio, così decise di accettare e di riposare. Si guardò intorno... un ragazzo camminava verso di lui e lo guardava, aveva paura di fare figuracce o di essere scoperto, doveva assecondarlo ma non aveva idea di come comportarsi.

"Baekhyun!" disse, mostrandogli un sorriso enorme. "Sto meglio e stasera non lavoro, andiamo a fare un giro?" domandò. Il ragazzo collegò i punti, quello era Sehun, ne era abbastanza certo. Nel suo diario veniva nominato parecchie volte, quello era il suo migliore e unico amico. Accettò e cominciarono a camminare, c'erano davvero tanti stand, era emozionato per tutti quegli oggetti d'artigianato meravigliosi, vasi fatti a mano, cestini di vimini, stoviglie decorate, era tutto così bello. "Cosa c'è? Ti interessi ai piatti stasera?"

"Scusa." ridacchiò, voleva arricchire la conversazione ma non sapeva come. Stava fallendo miseramente. Non conosceva Sehun, non aveva idea di chi fosse, eppure era il suo migliore amico. In che razza di guaio si era cacciato? "Sehun, ho fame." disse, in effetti non aveva mangiato molto a pranzo, il suo stomaco cominciava a brontolare. "Prendiamo qualcosa? Cosa consigli?"

Il minore sorrise e accompagnò l'altro nella sezione dedicata al cibo, c'erano un sacco di odori diversi, in quel momento Baekhyun avrebbe mangiato di tutto. Presero della carne e la divorarono velocemente, pagò Sehun - anche se l'altro aveva portato con sé il suo portafoglio, sapeva di non provenire da una famiglia ricca, di conseguenza doveva risparmiare. Ovviamente non si stava approfittando del povero Sehun, ma se l'altro era gentile con lui cosa poteva farci? Non era più ricco, doveva elaborare quell'informazione ed evitare di sperperare tutto. Avrebbe cercato di fare amicizia con Sehun, anche se per il momento l'unica cosa che conosceva era il suo nome. 

"Tra non molto ti lascerò da solo." disse il ragazzo, Baekhyun lo guardò confuso, non capiva cosa intendesse. "Ma come, Baekhyun! Non ricordi? Te l'avevo detto tempo fa, devo uscire con Cindy. Lei si è finalmente liberata, non vedevo l'ora." portò la testa all'indietro e guardò il cielo con gli occhi sognanti. "Cindy... è bellissima."

"Ah." disse disinteressato. Riusciva solo a pensare al fatto che volesse tornare a casa sua, gli mancavano i suoi veri amici, sua madre, la tecnologia - si sentiva estraniato dal mondo, non poter comunicare con nessuno e non poter leggere ciò che accadeva in altri paesi era straziante per uno come lui, fin da piccolo era stato circondato dalla tecnologia, non voleva vivere senza di essa. Detestava non sapere.

"Allora?" chiese Sehun. "A te piace - ricordami il nome, quella tizia con i capelli castani?"

"No Sehun." rispose freddo. "Sono -." stava per dire, poi si bloccò. Non poteva dirlo.

"Sei?" chiese, sollevando un sopracciglio.

"Stanco."

Alla fine Baekhyun rimase davvero da solo, era seduto su una piccola collina, alla fine di tutti gli stand - non c'era nessuno ed era lì da un bel po' di tempo. Sollevò lo sguardo e fissò le stelle, un panorama simile non lo aveva mai visto, era a dir poco meraviglioso. Si portò le ginocchia accanto alla testa, si era alzato un vento freddo, quel clima lo faceva sentire peggio - provava un senso di solitudine immenso, non aveva nessun punto di riferimento, senza accorgersene sentì una lacrima rigargli la guancia, non riuscì a non darsi dello stupido, voleva solo che finisse tutto, ma non sapeva come fare. Un rumore fortissimo lo distrasse, il cuore gli batteva velocemente, si voltò e realizzò che erano solo dei fuochi d'artificio, forse la fiera era finita e la sua famiglia era preoccupata per lui.

Non aveva idea delle sue condizioni, senza pensarci troppo si alzò e cominciò a tornare indietro. La folla era come aumentata, gli veniva difficile passare tra tutta quella gente, urtava contro un sacco di persone che poi si scusavano. Non ce la faceva più, in mezzo a quelle centinaia di persone sentiva come se stesse per tornargli il panico, si infilò in un passaggio tra una bancarella e l'altra e rimase fermo, lì nessuno poteva sbattergli contro.

"Ti senti bene?"

1960 - chanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora