Gli abiti furono sistemati con ordine e l'armadio fu richiuso subito dopo. Mad ripose le valigie in un angolo della stanza e diede un'occhiata all'orologio che portava al polso.
«Mad, la cena è pronta!»
Una voce dal piano di sotto la chiamò. Scese e raggiunse la cucina.
«Accomodati» le fece cenno Freddy indicandole la sedia al suo fianco.
Mad osservò i ragazzi per qualche secondo, alla fine optò per la sedia libera in mezzo a Gustav e Cassandra.
«Quello sarebbe il mio posto...» l'avvisò la sorella.
«Ora è il mio, non ti rimarrà il cibo sullo stomaco per una sedia» rispose sarcastica Maddison.
Sara si sedette vicino a Freddy, ma non prima di aver lanciato un'occhiataccia alla sorella che si stava servendo.
Dopo cena Mad tornò in camera sua, mentre gli altri si spostarono nel salotto per guardare un DVD, lei era stanca dal viaggio così si lasciò andare sul letto e venne trascinata in un sonno profondo.
L'indomani un rumore alla porta la fece svegliare. Qualcuno bussava e strillava dall'altra parte del legno.
«Maaaad! Aprii! È tardi e tu hai il corso! Maaaad!».
Era Sara irritata dal fatto che la porta fosse chiusa a chiave e la sorella non rispondeva. Maddison si alzò strofinandosi gli occhi e si avvicinò alla porta aprendola.
«Era ora!» sbottò la sorella «Sono più di dieci minuti che ti chiamo! Hai il corso a scuola ricordi? Primo giorno? Berlino? Non essere antipatica? Ricordi?»
Mad grugnì annuendo e richiudendo la porta. La sorella la riaprì entrando nella stanza e fissandola, le fece presente che aveva quindici minuti per prepararsi e far colazione e se ci avesse impiegato di più sarebbe andata a scuola a piedi, «Non ho intenzione di tardare per te!» aveva concluso uscendo e sbattendosi la porta alle spalle.
Aaah, ma che aveva da sbraitare tanto? Maddison fu pronta in cinque minuti, aveva indossato dei leggins neri che le arrivavano poco sotto il ginocchio e una maglia lunga, bianca che raggiungeva metà coscia con teschi e finte macchie di sangue ovunque. Completò l'outfit con le sue converse nere, trucco marcato sugli occhi e capelli legati in una coda alta.
Scese al piano di sotto e andò in cucina. Rubò un paio di biscotti dal tavolo e li sgranocchiò velocemente.
«Tutto li?».
«Tutto li cosa?». La sorella la stava fissando, preoccupata del fatto che avesse mangiato solo un paio di biscotti.
«Mangi solo quello?»
«Senti non ho bisogno di qualcuno che si preoccupa per me, non ne ho mai avuto bisogno e le cose non sono cambiate» rispose «io vado.» e così dicendo si diresse verso la porta.
«No-non vuoi che ti accompagno? Sono in macchina...».
«No, preferisco camminare. Ci vediamo dopo».
Mad uscì di corsa e si diresse verso la scuola, dimenticando che lei non sapeva la strada, anche se la sera precedente Gustav gliel'aveva più o meno spiegata. Ci mise una ventina di minuti per arrivare alla scuola, sbagliando un paio di volte la strada.
Davanti all'edificio scolastico c'erano un sacco di ragazzi che aspettavano l'inizio delle lezioni. Ognuno con il suo gruppo di amici. Maddison si avvicinò all'ingresso e si accese una sigaretta: le sarebbe servita per sopportare le ore di lezione interminabili che la stavano aspettando. La campanella suonò, la ragazza fece gli ultimi tiri dalla sigaretta e la getto a terra, spegnendola con il piede. Entrò all'interno della struttura e andò verso la segreteria per ritirare gli orari. Prima ora: matematica. Diavolo! La giornata iniziava male.
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Now I'm here, No more fears
FanfictionUna ragazza catapultata in un nuovo paese: la Germania. Obbligata a seguire orari, frequentare corsi scolastici e costretta a sopportare l'occhio vigile della sorella su di se. Un incontro particolare però l'aiuterà a farsi piacere la nuova città. ...