32- Roma.

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«Maddison! Muoviti! Arriviamo in ritardo!».

Cazzo, era tornato da pochi giorni e già era li a urlarle contro.

La promozione dell'album andava alla grande, avevano riscosso più successo di quello che i produttori si immaginavano e ora stavamo per partire verso Roma. Maddison si era ripromessa di non tornarci più, ma lo stava facendo per una buona causa. Dal piano di sotto Bill continuava a gridare di muoversi, che se non si fosse data una mossa avrebbero perso l'aereo.

«Calmati cazzo! Sto arrivando!».

«Maddie, lo dici da venti minuti!».

«Chiudi quella bocca e vieni ad aiutarmi con le valigie!».

«Valigie? Stiamo solo tre giorni a cosa ti serve tutta questa roba?» domandò il moro non appena la raggiunse in camera.

«Guarda che ci sono anche delle cose che mi servono per aiutare Tom, non è solo roba mia!» brontolò la ragazza.

«Quando ti deciderai a dirmi che vuoi fare?».

«Quando sarà tutto pronto, non voglio che sembriate finti, Lara se ne accorgerebbe, invece così sarà una sorpresa anche per voi. Ti fidi di me?» domandò Mad voltandosi verso Bill e sorridendogli allegra.

«Certamente» rispose lui lasciandole un bacio veloce per poi prendere una delle due valigie «però non mi piace che mi nascondi qualcosa, uffa...» disse infine mettendo il broncio.

«Ma piantala va» rispose Maddison baciandolo e dandogli una pacca sul sedere come per dirgli di muoversi.

Il ragazzo portò nell'atrio dell'ingresso la valigia e tornò al piano di sopra. La bruna era seduta sull'altra valigia mentre cercava di chiuderla; azione che portò a termine dopo svariate imprecazioni e altrettante maledizioni a quell'oggetto inanimato. Bill scoppiò a ridere vedendo quella scena, piegandosi letteralmente in due. Mad lo guardò per qualche secondo, dopo di che scoppiò anche lei a ridere insieme a lui, lasciandosi cadere poi sul letto. Bill la raggiunse stendendosi accanto e baciandola sulla fronte.

«Non eravamo in ritardo?» domandò la ragazza.

«No, al massimo TU eri in ritardo e in ogni caso stavo scherzando per farti muovere..» scherzò il moro.

«Brutto stronzo! Mi stai urlando dietro da più di venti minuti per nulla? Ti odio».

«Dovevo farti muovere in qualche modo! Ci avresti messo altre due ore sennò!» continuò Bill scherzando e fissando il soffitto «Oh, e comunque ti amo anch'io» rise poi lasciandole un bacio sul naso e mettendosi seduto.

«Dove vai?».

«A portare l'altro bagaglio di sotto..» le disse «Non siamo in ritardo, ma non arriveremo mai di questo passo!».

«Tu non vai da nessuna parte!» esclamò maliziosa Mad mentre lo afferrava per la maglietta e lo ributtava sul letto. Si mise sopra di lui a cavalcioni e gli afferrò i polsi portandoglieli sopra la testa «Non credi che devi farti perdonare?».

«Io non ho nulla da farmi perdonare! Piuttosto sei tu che mi hai fatto aspettare un secolo!» rise lui.

«Oh, non mi pare che ti sei annoiato ad urlarmi contro!» proseguì lei.

«Ok, siamo pari mi sembra no?» domandò Bill.

«Già...esattamente... quindi non si fa nulla?».

Now I'm here, No more fearsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora