Maddison si accorse subito che quella non era la strada per casa sua, bensì quella che portava a casa Kaulitz.
«Perchè?» domandò la ragazza confusa.
«Non c'è nessuno qui, possiamo stare tranquilli...» disse il moro.
Parcheggiò l'auto davanti all'ingresso e scesero entrambi. Bill aprì la porta della villa facendo passare prima la ragazza.
«Vediamo..» cominciò il moro frugando tra i mobili della cucina «Ah! Eccole! Ti va una cioccolata?» disse mostrandomi le bustine con la polvere di cacao.
«Abbiamo appena finito di mangiare!» replicò Mad.
«Giusto, hai ragione... facciamo più tardi...vieni» disse l'altro uscendo dalla cucina e attraversando il corridoio. Si fermò davanti ad una delle tante porte uguali, Maddie ancora non capiva come facessero i gemelli a non perdersi li dentro. Bill l'aprì ed entrarono. Era una camera da letto, molto probabilmente la sua camera da letto visti i due poster di Nena su una parete. Il ragazzo richiuse la porta dietro di se.
«Allora ti va di dirmi che succede?» chiese con voce dolce sedendosi sul letto e facendo segno alla ragazza di sedersi vicino a lui.
«N-non lo so...» disse lei avvicinandosi piano.
«Va bene, quando vuoi, ma che ti sia chiaro... non usciamo da qui finché non me lo dici» disse tranquillo facendole vedere la chiave della porta.
Quando l'aveva chiusa a chiave?
Maddison si sedette vicino a lui e tenne lo sguardo basso. Vide la mano del ragazzo che metteva la chiave nella tasca dei jeans per poi cingerle le spalle. Era stretta a lui quando scoppiò nuovamente in lacrime.
«Shh ci sono io qui... » sussurrò Bill accarezzandole i capelli.
«E che...» provò a dire Mad interrotta dai singhiozzi.
«No, calmati...» continuò il moro. Quella voce dannatamente dolce riusciva a rompere, addirittura a frantumare, quei muri che Maddison aveva tirato su intorno a lei con fatica durante gli anni addietro.
«Ieri sera... nel locale...» disse tra un singhiozzo e l'altro, sentiva di dover parlare, sentiva che doveva dirlo a qualcuno e Bill era la persona giusta.
«Ho visto un uomo... era con una bionda...».
«Quindi? C'erano parecchie persone ieri sera...» disse il ragazzo.
«No, dico verso fine serata, quando mi sono fermata di colpo e tu mi sei finito addosso procurandoti questo...» disse tutto d'un fiato indicando il livido sul braccio di Bill, quest'ultimo annuì incoraggiandola a continuare.
«Beh... quell'uomo sembrava mio padre...» le lacrime che poco prima l'avevano abbandonata tornarono a bagnare le sue guance.
Bill la guardava con un mix di tristezza e sorpresa.
Suo padre? Che ci faceva a Berlino?
La prese tra le sue braccia e l'abbracciò stretta. Quattro, cinque, dieci minuti. Il tempo passava ma a loro non importava. Lei in quell'abbraccio si sentiva protetta e per lui era l'unico modo per aiutarla.
Si lasciarono andare all'indietro, finendo coricati sul letto, sempre abbracciati, sempre vicini. E così si addormentarono.
Quando la ragazza aprì gli occhi si ritrovò davanti il viso di Bill. Le sue mani erano sui suoi fianchi e la tenevano stretta. Una mano di Maddison era appoggiata sul petto del ragazzo, mentre le loro gambe erano intrecciate tra di loro.
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Now I'm here, No more fears
FanfictionUna ragazza catapultata in un nuovo paese: la Germania. Obbligata a seguire orari, frequentare corsi scolastici e costretta a sopportare l'occhio vigile della sorella su di se. Un incontro particolare però l'aiuterà a farsi piacere la nuova città. ...