30- Mille mari.

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Ormai la scuola per Maddison stava finendo, era fine Maggio e ormai sapeva che si era giocata l'anno. Quando aveva cominciato l'anno era già iniziato da un pezzo e lei, per non rimanere bocciata, avrebbe dovuto fare meno assenza possibili. Già, peccato che molte mattine avesse preferito rimanere tra le braccia di Bill che tra i banchi freddi di quella scuola. Mancavano ancora pochi giorni e la ragazza continuava ad andarci nei momenti di noia, ovvero quando Bill aveva le registrazioni e a casa non c'era nessuno.

Quella mattina era andata di malavoglia, la sorella l'aveva praticamente obbligata e Mad non ne capiva il motivo; sapeva anche lei che tanto l'anno ormai non l'avrebbe passato, allora perchè arrabbiarsi tanto?

Le ore trascorsero, come al solito, lente e noiose. Quando l'ultima campanella suonò, si diresse velocemente verso il cancello, uscendo dal cancello. Poco più avanti, a qualche metro di distanza, un'Audi bianca sportiva attirò la sua attenzione. Al fianco era appoggiato un ragazzo.

«Tom!» esclamò la ragazza correndogli incontro «ma non avevate le registrazioni tutto il giorno oggi?» domandò appena il ragazzo alzò lo sguardo e le sorrise.

«Sì, ma la mia parte l'ho finita un'ora fa, ho pensato di venire a prenderti e di passare il pomeriggio con un'amica, visto che sugli altri non posso contare perchè sono ancora impegnati...».

«Aah, quindi mi usi come ripiego! Grazie, gentile...» scherzò Mad.

«Ma finiscila, lo sai che sei la mia migliore amica e ho bisogno di te ora...» il suo sguardo si fece triste.

«Cosa c'è? Cos'è successo?» chiese preoccupata la ragazza.

«Niente che una giornata con te non possa scacciare, solo un po' di nostalgia...».

«D'accordo... che si fa?» sorrise solare.

«Non ne ho idea... uhm... facciamo un salto al solito parco?».

«Ok, ma prima andiamo a prenderci da mangiare, sto morendo di fame!».

Tom si diresse al McDonald's più vicino, presero il loro pranzo e si diressero verso il Viktoriapark. Il parco era tranquillo e con poche persone sparse qua e la sull'erba. La solita panchina, quella della prima volta in cui li conobbe, era libera, quindi si avvicinarono e occuparono quella zona in parte coperta dall'ombra dell'albero vicino. Maddison tirò fuori il suo panino e cominciò a mangiarlo come se stesse facendo la fame da mesi, Tom la guardò stupito per qualche secondo prima di addentare il proprio. Chiacchierarono tranquillamente tra un morso e un sorso di Coca-cola o Milkshake.

«Sai, mi manca...» Maddison rimase in silenzio a quelle parole e il ragazzo proseguì «pensavo che con il tempo e qualche scopata qua e la me la sarei scordata e invece è ancora qui» disse battendosi un dito sulla tempia.

«Ti capisco, manca molto anche a me. Beh, quando avrete finito con la promozione dell'album andremo a trovarla prima che iniziate con il tour no?».

«Sì e mi presento da lei di punto in bianco! Non mi risponde neanche Mad! Non mi vuole parlare...e io non so il perchè...».

«Purtroppo anch'io la sento molto raramente e per pochi minuti...» Maddison non parlò della sua idea, ma piano piano la stava mettendo in atto. Aveva sentito alcune sue vecchie compagne di scuola di Roma e Bill era riuscito a far mettere un paio di date in Italia. Sorrideva perchè sapeva che avrebbe funzionato, ma cercava di non rendere troppo evidente quel sorriso che avrebbe innescato la curiosità del ragazzo accanto a lei.

«Sai, abbiamo scritto una canzone che me la ricorda... anche se non serviva... però è davvero bella... ed è per questo che non potevo stare con i ragazzi, Georg continua a sbagliarne gli accordi e così l'ho dovuta sentire fino alla nausea, non mi ha fatto bene...».

Now I'm here, No more fearsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora