Capitolo 19

13.7K 240 31
                                    





Casa di Claudio e Roberta riempita di addobbi di Natale è una vera favola.

L'eleganza e i gusti di quella donna non smetteranno mai di stupirmi.

Ha decorato le scale per raggiungere la zona notte con delle lucine dorate, e lo stesso ha fatto per il corridoio che porta al salone e alla cucina.
La penisola è riempita di candele rosse e profumate a forma di alberi di Natale, così come il tavolo fuori in giardino, sotto il gazebo illuminato, e lo stesso vale per il tavolo sul quale stiamo mangiando ora insieme, per festeggiare la vittoria sulla Roma, nell'ultima partita in casa dell'anno.

Siamo sempre i soliti, ma stasera, in più, si sono aggiunti Cuadrado e Pjanic, con rispettive famiglie.

Mi chiedo come faccia Roby ad accogliere sempre tante persone e senza alcun problema, ma questa sera ci teneva tanto a festeggiare tutti insieme, con i bambini, usando la scusa del festeggiare in anticipo il Natale, tra i compagni di squadra.

E' proprio vero che questa , prima di essere una grande squadra, è una grande, grandissima famiglia.

Sono impegnata a osservare il mio ragazzo nelle vesti di babysitter, mentre gioca con Edin Pjanic, seduto sulle sue gambe, e gli insegna a bullizzare le persone, come Douglas, seduto al suo fianco, che finge di essere spaventato dai versi e dalle mani aggressive del bambino.

Mi chiedo chi sia più bimbo tra i due, ma la risposta è alquanto difficile, visto che ora Paulo sta facendo gli stessi versi del bambino e sta dando piccoli schiaffi sulla testa di Douglas, accompagnato dal suo nuovo compagno di giochi, di circa vent'anni più piccolo, ma solo all'anagrafe.

Sorrido guardandoli, interrotta poi dall'arrivo di Federica Sturaro e Maddalena Barzagli, con in braccio la piccola Mia.

"Ma ciaoo" comincio a dire con una vocina alquanto stupida, togliendo Mia dalle braccia di Federica.

"Chiudi la bocca, che ti esce la bava", mi dice scherzosamente Maddalena, facendo riferimento a quanto incantata guardassi la scena che avevo davanti.

Scoppio a ridere, un po' imbarazzata.

"Puoi biasimarla?" chiede Federica, mentre entrambe si siedono accanto a me.

"Mmh... no!" risponde l'altra, scatenando la risata di tutte.

"Siete proprio carini insieme... sembrate due bambini, e il fatto che tu sia più piccola vi rende ancora più belli", dice poi tutt'insieme Maddalena.

"Quanti anni avete di differenza?", chiede Federica.

"Quattro... io ne ho venti" rispondo, rendendomi conto in quel momento della differenza d'età che ho non solo con Paulo, ma con tutte le persone presenti a questo tavolo.

Ma se non lo chiedessero gli altri, non si noterebbe affatto.

Siamo così vicini tutti quanti anche nei pensieri e nei modi di fare, e non perché io sembri più grande, affatto, ma per come si comportano loro.

A guardarmi gli sconosciuti, mi darebbero massimo 18 anni... ma la cosa non mi dispiace.

"Ed è una cosa bella sai? Gli permetti di godersi ancor di più l'età che ha... potete comportarvi ancora da ragazzini capisci? - continua a dire Maddalena, con un po' di nostalgia nella sua voce, che fa sorridere anche me.

"Non che mi senta vecchia eh, però... niente, non fate bambini almeno per i prossimi 7-8 anni, godetevi tutto" conclude infine, scoppiando a ridere.

Ma io sbianco... ha detto bambini?!

BAMBINI?!

Ma non se ne parla per i prossimi dieci, di anni, cara Maddi.



Más que nunca - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora