"Cos'è?" chiedo con calma, continuando a fissare la scatola bianca, per poi spostare lo sguardo su di lui, visto il silenzio.Cerco il suo sguardo, ma non ricambia, continua a tenere gli occhi fissi sull'oggetto, probabilmente alla ricerca di qualcosa da dire.
"Cos'è, Paulo?" insisto, continuando a seguire i suoi movimenti.
Sposta lo sguardo dalla scatola al pavimento, sotto di lui.
"Niente di importante" annuncia poi, in un lungo e lento sospiro.
"Quindi non ti dispiace se guardo?" lo sfido, facendo per alzarmi, ma lui mi blocca velocemente, stringendomi il polso.
Riporto l'attenzione su di lui, che mi guarda serio.
Sta scherzando spero... sembra che lì dentro ci sia un cadavere.
Già... qualcosa di morto, come i pezzi della loro storia.
Mi libero della sua presa, alzandomi e allontanandomi da lui e dalla scatola.
"Aspetta" mi dice, mentre sono diretta in camera.
"Cosa Paulo? Non voglio che tu mi dica cosa c'è lì dentro, se non vuoi. Ma comportarti così mi spaventa"
"Ti... ti posso spiegare" comincia farfugliando e alzandosi piano.
"Cosa devi spiegare? Che conservi ancora le sue cose? Che vi scambiate ancora messaggi e regali?"
"Io... non so cosa dire" si arrende poi, e a quel punto anch'io.
"Già... e ti aiuto io. Lei tu non te la togli ancora dalla testa, e non importa quanto ti impegni nel cercare di dimenticarla portandoti a casa chissà quante ragazze a caso prima di me o convincendoti che due parole dolci dette da una ragazzina in un incontro ravvicinato di 15 secondi possano farti dimenticare tutto il resto... Lei. Sarà. Sempre. Qui", concludo, toccandomi le tempie.
"E io... io che cazzo ci faccio qua?" chiedo poi, più a me stessa che a lui.
E solo io posso darmi la risposta, perché lui si limita a fissarmi, continuando a non sapere cosa dire.
Si... cosa ci facevo lì?
Credevo davvero che esistesse una favola così bella?
Che da un giorno all'altro mister perfezione e sorriso d'oro s'innamorasse di me e mi portasse nella sua reggia?Ma quanto sei stata stupida, quanto.
Sapendo anche che una storia d'amore vera non si dimentica da un giorno all'altro, e nemmeno dopo svariati mesi.
Lui, nel frattempo, ha riportato gli occhi sulla scatola, continuando a mantenere questo fastidiosissimo e rumorosissimo silenzio.
Mi giro, raggiungendo la camera da letto e chiudendomici dentro, dopo aver sentito veloci passi dietro di me.
"Apri..." mi prega, con una tranquillità addosso che non so se tranquillizza anche me o mi manda più in confusione di prima.
"Lasciami stare... ti prego" gli chiedo di rimando, per poi stendermi sul letto.
Da: P.
<<Ho la seduta pomeridiana...>><<Vado...>>
mi scrive nei messaggi ai quali non rispondo, poco dopo, per poi sentirlo prendere il borsone dove lo aveva lasciato al suo arrivo e aprire la porta, prima di lasciarmi sola. Di nuovo.
***
"Che ti succede Paulì, non ne hai azzeccata una oggi!" gli urlò Claudio, raggiungendolo nel fare più giri di campo di quelli previsti dal mister.
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Más que nunca - Paulo Dybala
FanficLa storia di un viaggio. Di un incontro casuale ed inaspettato. La storia di Beatrice, che realizza un sogno e ne incrocia un altro, dopo un passato nero e pieno di brutti ricordi. La storia di una ragazza forte e senza paura, ma che dietro i lung...