"Cosa le porto?"- cercai di forzare un sorriso credibile, davanti a una donna di mezza età che stava osservando il bancone con i dolci preparati da mia madre. Come avrete capito, avevo deciso di rifugiarmi nel bar di famiglia, in cerca di distrazione. In qualche modo, dovevo tenere la mente impegnata, per non sfociare in due occhi color ghiaccio e misteri irrisolvibili - o almeno così pareva. "Solo un caffè corto, ti ringrazio."- sollevò lo sguardo su di me, sorridendomi dolcemente. Io annuii, la mia espressione del tutto scocciata e annoiata, mentre preparavo il caffè da lei chiesto. Riuscii a scorgere il sorriso di mia madre, probabilmente si sentiva quasi emozionata, avendomi al suo fianco come mai. Aveva provato più volte a creare un rapporto solido con me, ma, pur provandoci, non riuscivo a trovare un punto d'incontro o qualcosa che ci accomunasse. Distolsi lo sguardo da lei, porgendo la tazzina alla signora, ritirando poi le sue monete che lasciai cadere nella cassa. Mi passai una mano tra i capelli chiari, sbuffando sonoramente. "Bella?"- mi richiamarono, e dovetti alzare la testa di scatto, per incontrare gli occhi scuri del mio migliore amico dall'altra parte del bancone. Rimasi del tutto sorpresa da quella visita, poiché, l'ultima volta, non sembrò disposto a parlarmi. Mi sorrise appena, appoggiandosi con i gomiti al bancone di marmo. "Ehi.."- dissi soltanto, facendo un passo verso di lui. Infilai le mani nelle tasche del grembiule nero, dondolandomi sui talloni. Non sapevo esattamente cosa dire, inoltre lo sguardo insistente di mia madre mi metteva a disagio, e metteva a disagio anche John, evidentemente. "Andiamo."- roteai gli occhi, fecendogli segno di seguirmi. [...] "Pensavo non volessi più parlarmi."- borbottai, camminando lungo il marciapiede poco distante dal bar. Lui alzò le spalle, facendo una smorfia. "Be', lo pensavo anche io - rise appena, rivolgendomi uno sguardo veloce - ma sono stato un coglione, a dir la verità. Non avrei dovuto rivolgermi in quel modo."- si fermò nel bel mezzo della strada, guardandomi negli occhi. Pressò le labbra assieme, chiedendomi quasi scusa con lo sguardo. Io sospirai, incrociando le braccia contro il petto. "D'accordo, è tutto okay."- alzai le mani, scuotendo la testa. Mi portai una ciocca di capelli dietro l'orecchio, tossendo per schiarirmi la voce. "Perché non mi hai detto che Rosie è la tua vicina di casa?"- sputai, schietta, senza alcun giro di parole. Alzai le sopracciglia, guardandomi per un attimo intorno. Quel sabato sera era abbastanza movimentato, quanto freddo e rumoroso. Tra i clacson, i motori delle moto, le risate dei bambini, la musica proveniente da vari pub. "Non credo sia un dettaglio rilevante."- disse lui, distogliendo lo sguardo da me. Sembrava volesse sviare il discorso. "Be', lo è."- lo dissi come se fosse la cosa più ovvia del mondo, cercando il suo sguardo con il mio. "Cosa c'è tra te e quella ragazza?"- borbottò, tornando a guardarmi. Infilò le mani nelle tasche dei suoi jeans sbiaditi, corrugando la fronte. Mi sentii a disagio, indecisa sulla risposta da dare. La verità è che non sapevo cosa ci fosse, e se ci fosse qualcosa tra di noi. Probabilmente una risposta non esisteva nemmeno. "Non c'è niente."- sbottai, con troppo nervosismo nella voce, come se al solo pensiero la rabbia si accendesse in me. Ma non volevo darlo a vedere, non a lui. "Sei sicura, Bels?"- si piazzò davanti a me, deciso a proseguire per la sua strada. Io sbuffai sonoramente, sorpassandolo per tornare nel mio bar. Stavo scappando? Si, malgrado non volessi ammetterlo a voce alto. In quel caso, no, non riuscivo a reggere la conversazione, in primis perché non avevo delle risposte esaustive nemmeno per me stessa, figuriamoci per lui o per chiunque altro. E pensarci, mi metteva tanto stress e fastidio. "No, aspetta."- mi afferrò per il polso, tirandomi verso di lui. Cercai di oppormi, guardandolo negli occhi. Se avessi potuto, lo avrei bruciato con un solo sguardo. Doveva togliermi le mani di dosso, altrimenti sarei esplosa senza contegno. "Rosie è sempre stata la mia vicina. - incominciò, mollandomi immediatamente. Restai in silenzio, interessata - Mia madre è stata molto amica della sua, fin da quando eravamo bambini. Ma, non è questo il punto." - scosse la testa, abbassandola sulle sue converse consumate. Mi mossi sul posto, leccandomi le labbra secche. "Qual è il punto, John?"- insistetti, facendo un passo verso di lui, che non aveva intenzione di guardarmi. "Il punto è che so cosa succedeva in quella casa, prima della scomparsa di Rosie. Mia madre iniziò ad allontanarsi, sempre più terrorizzata da qualcosa o qualcuno. - sospirò, sedendosi sulla prima panchina libera nei paraggi, passandosi una mano tra i capelli - Rosie non frequentava gente raccomandabile. Insomma, faceva parte di brutti traffici. Suo padre lo scoprì, nello stesso istante in cui Rosie scoprì i vari tradimenti di lui, nei confronti della madre. Fu subito guerra tra i due, tanto da poter sentire la tensione a metri di distanza. Si minacciavano a vicenda, inutile dire che Rosie non si staccò dal suo gruppo di amici, alimentando la rabbia del padre. Lei provó anche a dare fuoco alla macchina del signor Peter, mettendo a rischio la sua vita, volontariamente. E... -fece una pausa, guardandomi per un momento. Dire che non ci rimasi male, era un eufemismo.- be', quando la rapì, portandola in Canada, lei continuò a fare quello che ha sempre fatto. Lavorava e lavora in modo sporco, la sua vita è un insieme di azioni illegali che ti trascinano verso il basso, sporcando la tua fedina penale. La sua furbizia l'ha portata a salvarsi il culo dall'andare in carcere."- alzò le spalle, scuotendo la testa. Rise sarcasticamente, alzandosi da lì. Socchiusi le labbra, sperando uscisse qualcosa da queste, ma dovetti chiudere la bocca. Non riuscivo a dir nulla, non riuscivo nemmeno a mostrare stupore o rabbia. John appoggiò una mano sulla mia spalla, come se volesse confortarmi. "E credo ci sia molto altro, ma non sta a me dirtelo." [...]
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DANGEROUS
Fanfiction"Lei era diventata l'unico spiraglio di luce nel bel mezzo della mia vita buia." @Casie.