T h i r t y t h r e e

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Giocai con la collanina che avevo al collo, lasciando che l'aria gelida mi accarezzasse il viso, scompigliandomi anche i capelli spettinati. Il mio sguardo finì perso tra gli alberi davanti a me, in quella casetta immersa nel verde — la mia. Rosie pensava saremmo stati più al sicuro lì, nessuno sapeva dove si trovava, avevano tutti dimenticato la sua esistenza. Sospirai, abbassando finalmente gli occhi sui miei piedi nudi. Nel giro di un anno la mia vita era stata stravolta, non sapevo più dove appigliarmi, non mi era rimasto un solo angolo di normalità. Ero stata trascinata nell'inverosimile, ed io glielo avevo lasciato fare.

"Bella?.."- una voce spezzó i miei pensieri angoscianti, costringendomi a sollevare lo sguardo. Marcus mi guardava dispiaciuto, con le mani nascoste nelle tasche della tuta larga, sospirò. Le mie labbra si curvarono verso il basso, e lui non fece passare un secondo di più - si precipitò su di me, avvolgendomi tra le sue braccia. Mi lasciai cullare, non mi restava altro che questo. "Non ti meriti tutto questo."- confessò, sospirando e accarezzandomi una spalla, poi mi afferrò e mi staccò leggermente dal suo corpo per far si che lo guardassi dritto negli occhi. "Si risolverà tutto. So che hai sentito questa promessa troppe volte, ma questa è l'ultima volta." - mi rassicurò, accennando un sorriso di conforto. Tirai su col naso ed annuii lentamente, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Poi continuò, staccando le mani dalle mie spalle. "Lauren non avrebbe dovuto avvicinarsi a te, si è messa contro la persona sbagliata." - commentò, spezzando nuovamente il mio cuore. Quella ragazza era riuscita a farmi stare bene, e quello stesso benessere si scoprì essere frutto di un piano di merda. Serrai le labbra. "Perché?!"- sbraitai. Marcus corrugò la fronte, non capendo. "Perché ce l'hanno con voi? Perché ce l'hanno con Rosie? Che cazzo è successo?"- continuai, allargando le braccia disperatamente. Lui distolse lo sguardo, sospirando.
"Non posso dire n—"
"PUOI!"- urlai interrompendolo, non ne potevo più. Lo fronteggiai, puntando un dito sul suo petto. "Merito di saperlo."- conclusi, a denti stretti. Il ragazzo si passò una mano tra i capelli cortissimi, preso dalla frustrazione. Stava combattendo con il buon senso, ma c'era la volontà di Rosie a manipolarlo. Capii che non mi avrebbe detto nulla, quindi lo guardai male ma consapevole, e poi indietreggiai, voltandomi. Camminai fino alla macchina di Rosie, aprii lo sportello con poca grazia e lo richiusi una volta dentro. Marcus si allarmò, camminando rapidamente verso di me. "BELLA! dove cazzo vuoi andare?"- urlò, ma lo ignorai, mettendo a moto l'auto. Le urla di Marcus attirarono l'attenzione della persona sbagliata in quella circostanza — Rosie. La bionda uscì, confusa, finché non realizzò la situazione. Spalancò gli occhi e guardò arrabbiata Marcus. Anche lei prese a correre verso il veicolo. "Cazzo, Bella! Cosa credi di fare?."- sbraitò anche lei, ma pensai solo a premere l'acceleratore per andarmene da lì.

ROSIE POV.

"Sei un coglione!"- continuai a dare contro Marcus, spingendolo lontano dalla mia visuale. Mi portai le mani tra i capelli, tirandoli. Bella era riuscita ad andarsene, con la mia auto e per una motivazione a me sconosciuta. Iniziai a pensare a tutti i possibili rischi, ma non ero lucida, dovevo capire e dovevo trovarla prima di subito. Io, Marcus e Ryan entrammo nella mercedes che avevamo in comune, senza perdere tempo. Ryan non aveva ben capito la situazione, ma ci seguì senza battere ciglio, ascoltando. "Cosa cazzo è successo?"- alzai la voce mentre stringevo il volante in pelle, mentre guidavo cercavo con lo sguardo la mia auto, e quindi Bella. Marcus sospirò, combattuto. "Voleva sapere cosa ha portato te e Luke ad odiarvi, voleva le raccontassi di Margaret."- ammise, rivolgendomi uno sguardo. Il mio sguardo si fece estremamente serio, mi ammutolii subito, stringendo maggiormente il volante tra le mani. Ryan sospirò, scuotendo il capo. "Ros..forse dovresti darle delle spiegazioni. Quella ragazza non vive più, la sua vita funziona in base alla tua, credo ne abbia il diritto."- parlò deciso, guardandomi dallo specchietto. Deglutii, annuendo ad entrambi. Non avevo più nominato quella ragazza dopo la sua morte, non ne avevo mai avuto il coraggio, e nemmeno in quel momento lo trovai. Cercai di trattenere le lacrime, quella vicenda mi rendeva puntualmente vulnerabile ed io non potevo permetterglielo.
"Sono riuscita a localizzarla."- parlò Marcus, guardando il suo cellulare con aria sorpresa, non ci credeva neppure lui. Un barlume di speranza si accese e mi sentii improvvisamente meglio. Lui attivò il navigatore, indicandomi la strada, e scoprimmo che non era andata così lontano. "Grazie, amico."- lasciai un sospiro di sollievo, parcheggiando all'esterno di un bar malandato, uno di quelli dispersi sulle strade. Scesi dall'auto e mi guardai intorno, sistemandomi la giacca di pelle, prima di chiudere lo sportello. Mi incamminai insieme agli altri due verso l'entrata e cercai di perlustrare la zona, serrando le labbra. Il bar era deserto e questo facilitò le cose — trovammo bella seduta su un divanetto, con le ginocchia al petto e il mento appoggiato su quest'ultime. Aveva gli occhi stanchi e lo sguardo perso. Ryan e Marcus si fermarono, permettendomi di raggiungerla da sola.

"Bella.."- sussurrai, attirando la sua attenzione. I suoi occhi si incastrarono ai miei, non riuscii a decifrare la sua reazione, sembrava arrabbiata ma sollevata al tempo stesso. Sospirai, appoggiando una mano sulla sua testa, per accarezzarle i capelli dolcemente. Presi posto al suo fianco e cercai di armarmi di tutta la calma che possedevo. "Cosa ci fai qui?"- borbottò lei, come se non sapesse che sarei corsa a cercarla, sempre. Curvai le labbra in un sorriso e appoggiai la nuca sul muro, deglutendo. "Non farlo mai più."- sussurrai, leccandomi le labbra piene. Cercai di far trapelare tutta la mia preoccupazione. Lei schiuse le labbra, addolcendo di poco lo sguardo, anche se sapevo benissimo che avrebbe voluto mostrarsi forte e arrabbiata. "Ti racconterò tutto, ma torna a casa con me."- continuai, alzando la testa e avvicinandomi maggiormente a lei. I suoi occhi si alternarono tra i miei e le mie labbra, mi voleva come io volevo lei. "Torna a casa con me, Bella."- insistetti, quasi disperatamente. Appoggiai una mano sulla sua guancia, lasciando andare tutto il mio amore per lei. Non aveva alcun senso trattenerlo, lei mi rendeva fottutamente vulnerabile, pura, libera. "Torno a casa con te."- annuii, regalandomi un brevissimo sorriso.

DANGEROUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora