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Qualcuno mi afferra per il polso e quando mi volto per vedere chi fosse:

-cosa vuoi?-

-ma perchè sei sempre così scontrosa?-

-secondo te-

-eddai è solo un po' d'acqua-

-un po' d'acqua. Cameron sono bagnata dalla testa ai piedi, ho i vestiti e i capelli inzuppati e tu questa la chiami un po' d'acqua!?-

-beh guarda il lato positivo-

-quale lato positivo?-

-non sei l'unica ad essere fradicia-

Ma sta scherzando? Ma si può sapere cosa gli manca nel cervello anzi cosa ha dentro, sempre che ci sia qualcosa. Io sono arrabbiata e lui scherza anzi mi prende in giro.

-te non stai bene- gli dico mentre mi fissa quasi con la bava alla bocca.

-cos'hai da guardare?- chiedo senza ricevere una risposta.

Gli faccio più volte la stessa domanda ma niente, sembra pietrificato. Un attimo dopo mi rendo conto di ciò che indosso e del fatto che questo tessuto 
quando viene bagnato diventa praticamente trasparente.

-Cameroooooooooon- grido, riuscendo a "sbloccarlo". Dallo spavento grida anche lui, ma quanto può essere scemo.

-voi maschi siete tutti uguali- detto questo me ne vado e Cameron mi segue.

Non parla, sta zitto. Cammina al mio fianco. Siamo entrambi bagnati, con il rumore delle sue scarpe sguazzare nel silenzio che si è formato. Non ci sono luci che illuminano questa parte del giardino, solo il chiarore della luna. Vaghiamo senza una meta anche se io vorrei tornare al college. Un leggero vento incomincia a soffiare ed io rabbrividisco anche perché oltre ad essere inzuppata, no sono molto coperta.

-hai freddo?- mi domanda lui.

-un po'- 

Mi prende per la mano e ci dirigiamo verso l'ultimo bus rimasto che avrebbe dovuto riportare indietro quelli che sono rimasti. Andiamo in fondo al veicolo e ci sediamo vicini. L'imbarazzo è molto e il silenzio non migliora la situazione. Rabbrividisco di nuovo e intanto sfrego le mani sulle braccia nell'intento di scaldarmi un po'. Subito dopo sento delle braccia possenti avvolgermi in una specie di abbraccio. Guardo Cameron con fare interrogativo e lui fa lo stesso ma nei suoi occhi vedo che non ha intenzioni cattive, così mi avvicino di più a lui. Dopo un po' mi ritrovo con la testa appoggiata al suo petto e le sue mani intente a riscaldarmi.

Sembra di stare in un altro mondo, in un universo parallelo. Non sembra la persona che ho conosciuto, beh forse perché non abbiamo aperto bocca. E' tutto così bello, così tranquillo, così... perfetto. 

Sarà passata un'ora e noi ci troviamo ancora nella stessa posizione, nello stesso silenzio ma non è imbarazzante o frustrante, anzi è quasi piacevole. 

Passa il tempo e ancora non si vede l'ombra di qualcuno venire verso il bus, orma ci siamo anche quasi asciugati.

Sposto un po' la mano per sistemarmi meglio ma va a finire che la posa sulla sua pancia. Riesco a sentire i suoi addominali scolpiti. Senza accorgermene con un dito percorro tutto il perimetro dei suoi muscoli. Sento che fa un ghigno e subito dopo mi rendo conto di quel che stavo facendo. Mi fermo per un po' ma dopo incomincio a fargli i grattini. La mia mano non risponde più ai miei comandi sta facendo tutto da sola, però non penso che gli dia fastidio perché a chi non piacciono i grattini?

*la mattina seguente*

La luce che penetra dalla finestra mi sveglia, ma quando apro per bene gli occhi noto che non mi trovo nella mia stanza. Sono ancora nel bus, tra le braccia di Cameron. Facendo attenzione a non muovermi troppo per non svegliarlo, guardo fuori dalla finestra per vedere se fossimo ancora alla festa ma no... siamo nel parcheggio della scuola.

Dopo qualche minuto anche Cameron si sveglia e quando mi vede appoggiata su di lui smette di muoversi.

-sono sveglia- lo informo io.

Mi sposto e lui si stiracchia.

-buongiorno- dico educatamente, ma che mi sta prendendo.

-ma abbiamo dormito qui?- domanda sbadigliando.

-a quanto pare si- Cameron guarda fuori dalla finestra probabilmente per vedere dove ci troviamo.

-siamo a scuola- gli dico per risparmiagli tempo.

-ma gli altri dove sono?- ma quante domande, peggio dell'interrogatorio che ti fanno alla stazione della polizia. Già una volta sono stata in caserma, anzi più di una volta, ma sono storie lunghe che non ho intenzione di raccontare.

-ed io come faccio a saperlo-

-va bene non ti scaldare di prima mattina che se sei così adesso figuriamoci la sera; non riuscirò mica a resistere-

-ah ah molto simpatico- dico sarcastica.

-eddai non ti arrabbiare, che io scherzo- decido di non dirgli nulla e mi alzo.

-ma dove vai?-

-dove dovrei andare, in camera mia, no!-

Entro dentro l'edificio e facendo attenzione a non farmi sorprendere dai sorveglianti perché sennò sarei davvero nei guai,  mi dirigo verso la mia camera.

Quando ormai mi trovavo nel corridoio in cui si trova la mia stanza sento la mano di qualcuno posarsi sulla mia spalla.

-cosa ci fa qua?- mi chiede qualcuno con una voce profonda ma anche acuta. Io non mi volto, sto li ferma, senza saper cosa fare.

-emm... io... ecco.... c'è...- incomincio a balbettare e così mi volto ma...

-Cameron cosa ti salta in mente?- dico mentre inizio a dargli delle botte.

-ok, ok può bastare- 

-mi hai fatto prendere un colpo, pensavo che fossi il sorvegliante-

-ahahahah dovevi vedere la tua faccia-

Sbuffo e me ne vado; davanti alla porta inizio a bussare così forte che dopo che Ashley mi ha aperto, mi ha fatto così male la mano che è diventata anche rossa. Mi butto sul letto ma sento gli sguardi di quelle due addosso.

-cosa volete?- chiedo arrabbiata mentre mi siedo.

-tu e Cameron... eh... eh- dice Kylie con un sorriso malizioso.

-io e Cameron proprio niente- rispondo guardandola male.

-eddai Madison, vi abbiamo visti nel bus- si aggiunge Ashley.

-non abbiamo fatto niente, stavamo aspettando tutti voi che a quanto pare non avevate voglia di ritornare. Mentre aspettavamo ci siamo addormentati, tutto qua!-

-certo!- dice Kylie sarcastica.

-ovviamente voi mentre ci aspettavate vi siete abbracciati e fammi indovinare questo perché vi sentivate soli- continua la mora, prendendomi anche in giro.

-ragazze vi devo ricordare che Cameron mi ha buttata nel lago, eravamo fradici ed io avevo freddo tutto qua- capisco che non mi credono ma non mi interessa perché questa è la verità e anche se non lo fosse, a me Cameron non piace, non lo sopporto proprio e non penso che ci possa essere qualcosa tra di noi soprattutto perché non voglio.

Mi sistemo i capelli, indosso dei pantaloncini corti, una canottiera, una felpa e delle scarpe da ginnastica, prendo gli auricolari, li collego al telefono ed esco a fare una corsa.

HI GUYSSSSSSS!!! Sono tornata con un nuovo capitolo. Scusate se non sono riuscita a postarlo prima ma ho scritto una parte ieri sera e l'altra questa sera perchè orima non ho potuto. Dato che quest'anno io ero in terza media alla fine della scuola ho dovuto fare gli esami e quindi ho dovuto prepararmi bene anche perchè io sono una che ci tiene ai voti. Spero che il capitolo vi piaccia, scusate per eventuali errori ortografici. Ah e questo capitolo l'ho scritto al computer come altri quindi non so come possa apparire graficamente letto da un cellulare. GRAZIE E CI SENTIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO!!!

Da Odio Ad Amore || Cameron Dallas, Madison BeerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora