Facendo attenzione a non farmi scoprire tiro fuori una torta alla panna.
-cosa fai?- mi sussurra Cameron.
-non credi che questa lezione sia un po' noiosa? Ravviviamola un po'- rispondo io.
Mi guarda un po' stranito:
-ma siamo in prima fila- afferma preoccupato Cameron.
-e allora?-
Continua a fissarmi ma poi gli spunta un sorriso divertito e:
-io invece ho i pasticcini-
Iniziamo a tirare i maffin quando la professoressa si gira, incomincia a gridare ma ormai avevano tutti preso l'avvio; c'erano persone che avevano portato, anche loro, ma qualcosina che non ha fatto tanta differenza nel casino che si era creato.
Mi sembra di essere tornata bambina, da un lato la cosa mi diverte ma dall'altro è troppo infantile.
La torta la teniamo come pezzo forte, ma quando l'ho sollevata qualcuno mi ha spinta ed è andata dritta in faccia alla direttrice che era appena entrata probabilmente a causa del frastuono.
Tutti si bloccano e si ammutoliscono, ora si che siamo veramente nei guai ma d'altronde è sempre così.
Nessuno fiata, nessuno accusa nessuno.
La preside si pulisce con le mani la panna finita negl'occhi:
-chi è stato? Voglio sapere chi è il colpevole, colui o colei che ha dato l'avvio a questa guerra di lancio di cibo-
Non risponde nessuno, c'è chi non sa proprio chi è stato e chi ha paura di dire la verità, diciamo che Cameron una volta ha terrorizzato così tanto dei ragazzi che, beh, hanno deciso di cambiare scuola.
-glielo dico io chi è stato, preside- interviene la professoressa.
-sono stati la signorina Beer e il signorino Dallas- continua lei.
Io e Cameron, ovviamente, la contradiciamo anche se sappiamo come sono andati i fatti. con scarsi risultati, veniamo spediti nell'ufficio della preside che ci raggiunge dopo tre quarti d'ora.
Quando arriva è lavata e indossa vestiti puliti. Potevano lasciarci cambiare anche anche noi. Si avvicina alla cattedra e si siede sulla sedia. Ha uno sguardo severo che fa quasi ridere, infatti mi scappa una risata.
-allora, iniziamo! Adesso mi spiegate il motivo dell'iniziativa che avete preso-
Ci guardiamo con sguardi complici. Dopo aver passato ben due dentro l'ufficio, ci viene assegnata una punizione perché, secondo la direttrice, se ci sospendesse ci farebbe solo u favore ed è vero.
La punizione che ci è stata assegnata è quella di pulire tutte le aule alla fine delle lezioni per un mese, riordinare a biblioteca una volta a settimana sempre per un mese e ripulire l'archivio in segreteria.
Dopo ciò, siamo ritornati nelle rispettive camere per cambiarci. Il tempo di farci la doccia, che le lezioni erano finite così ci dirigiamo verso lo sgabuzzino. Prendiamo tutto il necessario per pulire e andiamo a svolgere il nostro lavoro.
La prima classe che puliamo è quella di matematica e... wow che disastro che abbiamo fatto. Iniziamo col scrostare la torta dalle pareti. Cameron non mi rivolge la parola, ne fa battutine, ma che gli prende adesso.
Dopo un po' mi stufo di tutto quel silenzio, mi fermo e rimango a fissarlo. Se ne accorge e si girs verso di me.
- si può sapere qual è il tuo problema?- gli domando scontrosa.
-lo vuoi proprio sapere?- ma è arrabbiato?
- si- rispondo secca.
-sei tu-
Da da da dannnnnn!
Eccomi qua! Sono ritornata! Allora incomincio col scusandomi sul fatto che il capitolo è più corto rispetto agli altri ma 1. preferivo postare un capitolo più corto al posto di non postare proprio niente e 2. volevo lasciarvi con un po' di suspance. Mi scuso per eventuali errori ortografici. So che questo capitolo non è un gran che, lo ammetto, ma era l'unico modo, mi spiace.
VI CHIEDO DI COMMENTARE DICENDOMI SE LA STORIA VI PIACE E COME SECONDO VOI CONTINUERA'!!! Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina però sia chiaro dovete volerlo voi perché sinceramente di stelle messe a caso non è ho bisogno, questo è uno dei modi er capire se vi piace ciò che scrivo.
Bye byeee!!!
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Da Odio Ad Amore || Cameron Dallas, Madison Beer
FanfictionE se non fosse vero che gli "opposti si attraggono"? Che ciò che appariamo è quello che siamo? Che si cambia sempre quando tutto non è più lo stesso? E se invece fosse vero che ci si rende veramente conto di amare una persona solo quando ci si trova...