Nel contesto, trascorriamo una bella serata. Ci divertiamo tra una risata e l'altra, tra una gara e l'altra insomma fra una cosa e l'altra. Torniamo a casa verso le due di notte. Appena varchiamo la porta mi scaravento sul divano a peso morto.
-stai bene?- domanda Cameron.
-si, sono solo un po' stanca- si sente a malapena quello che dico a causa del cuscino su cui è appoggiata la mia faccia e che soffoca le mie parole.
-domani arrivano Ashley e Corbyn-
-lo so- mi siedo e sospiro.
-sto ancora pensando a quello che ha fatto Jacob- si siede vicino a me e mi porge un pezzo di cioccolata.
-voleva solo proteggerti. Ha già perso Amanda e tu sei la persona più importante rimasta. Ci pensi che shock perdere anche te, se tu fossi al suo posto cosa avresti fatto?-
-ne avrei parlato con lui- questa, di sicuro, non è la risposta che si aspettava.
-Mad, cerca di capirlo! Lo so che per te è un brutto periodo, ti sono accadute delle cose orribili, ma la stessa cosa vale anche per lui. Quando Joel ti ha pugnalata, ho sentito la terra sgretolarsi sotto i miei piedi, figuriamoci lui. Se avessi potuto, non avresti aiutato Amanda a sopravvivere?- gli occhi mi si riempiono di lacrime, alle quali impedisco di prendere il sopravvento su di me.
- c-certo che l'avrei a-aiutata- dico tremando e lui mi stringe.
-hey, non devi trattenerti di fronte a me. Forse non dovevo dire quelle cose- che dolce che è, si preoccupa che io stia bene.
-no, per favore continua a parlare, ne ho bisogno- una lacrima mi riga la guancia.
-non ti voglio fare del male- rifiuta lui.
-non mi fai niente- cerco di convincerlo anche se è il contrario.
-si, invece. Non è dolore fisico, ma psicologico. A te fa male pensare a quella sera, ti fa male ripescare ricordi che dici di non aver dimenticato, ma che in realtà sono sempre lì pronti per tormentarti. è inutile che neghi il tutto, non ti aiuterà! Devi cercare di voltare pagina per davvero sta volta, devi convincerti del fatto che non è colpa tua se alcune persone a cui tieni hanno sofferto, devi convincerti che sei migliore di quel che pensi- non riesco a trattenermi e scoppio a piangere, non ce la faccio più veramente.
-io ci ho provato. Ho cercato di voltare pagina, di cominciare un nuovo capitolo, ad andare a capo dopo il punto, ma non posso. Non posso dimenticare il male che patiscono le persone che amo a causa mia. Sai una cosa, hai ragione! Parlare di ciò mi comporta del dolore psicologico, ma non mi importa in questo momento ho il disperato bisogno di parlarne con qualcuno, ma non so chi. non riesco a fidarmi di nessuno a tal punto da raccontargli ciò che provo, anche se ci provo non ce la faccio, c'è sempre qualcosa che mi blocca, che mi dice "Madison, sei sicura che manterrà il segreto? Sei sicura che sia veramente interessato ai tuoi problemi? Sei sicura che ci tenga veramente a te? E se invece stesse fingendo?"- inizio a singhiozzare, ma decido comunque di continuare.
-anche in questo momento quella vocina è nella mia testa che mi sta facendo quelle dannatissime domande e io non so cosa rispondere. Quella voce è peggio di cento pugnali che mi infilzano, quella voce mi perseguita, mi tormenta e io non so come riuscire a sconfiggerla. C'è una cosa che non ho mai raccontato a nessuno, quando vi ho raccontato di aver visto Amanda e che mi aveva proposto di scegliere fra la vita e la morte beh io ero praticamente morta. Prima che lei apparisse davanti ai miei occhi, sentivo il mio corpo sempre più stanco, le palpebre cominciavano a farsi troppo pesanti, ma nel contesto ero felice anche se sapevo cosa stava succedendo. Mi sentivo così libera, allegra, tranquilla e intanto pensavo al fatto che la morte non è così brutta, non è dolorosa come ci immaginiamo. Ad un certo punto ho sentito la mia anima abbandonare il mio corpo, sono riuscita a vedermi su quel lettino d'ospedale, sdraiata, sembrava che stessi dormendo e dopo è apparsa Amanda, che mi ha fatto ragionare e beh il resto lo conosci. Io da allora, però, non faccio altro che pensare a come sarebbe andata se avessi scelto di andare con lei, forse sarei andata nel paradiso o forse nell'inferno, chi lo sa? Ma molto probabilmente quella scelta è migliore di questa. Io non mi ero mai sentita così bene in tutta la mia vita, ero arrivata alla conclusione che non ci fosse gioia per me in questo mondo e forse non c'è veramente- mi solleva e mi porta in camera, dove mi sdraia sul letto, sotto le coperte, appoggiata sul suo petto, mentre mi stringe forte a se. Mi blocco nel parlare, quella vocina mi sta domandando se ho veramente bisogno di sfogarmi, di liberarmi di quel peso con Cameron.
-sta tranquilla. A me puoi dire tutto senza preoccupazioni- mi rassicura, accarezzandomi la testa. Questa volta decido di buttarmi e di raccontare cosa c'è nella mia mente buia, infondo la ragazza dura che dimostro di essere è solo uno scudo per proteggermi dal mondo che mi circonda.
-perché sei entrato nella mia vita?- domando di punto in bianco.
-è quello che mi chiedo sempre io. Perché dovevi apparire tu e stravolgermi la vita, mi hai fatto letteralmente uscire fuori di testa, hai scombussolato la mia quotidianità. Inizialmente ho pensato che ti avessero mandato per rendermi la vita impossibile, così testarda, determinata, acida, riesci a colpire tutti nei loro punti deboli perché la gente si fida di te e ti racconta i suoi punti deboli, dato che sei un'ottima ascoltatrice. Riesci a capire tutti, anche se sono casi totalmente differenti da tuo. Tutto ciò mi dava fastidio, in realtà era più il fatto che tu riuscissi a tenermi testa, ma mi sono reso conto che quell'odio che provavo nei tuoi confronti non era odio ma... amore- rimango scioccata da ciò che dice.
-come fai a sapere tutte queste cose su di me? Non le ho mai raccontate a nessuno!- il cuore inizia a battermi velocemente.
-l'ho capito quando un giorno stavi parlando con Kylie e le stavi dando dei consigli su come affrontare un brutto periodo della sua relazione con Jonah, eravate nel cortile e io mi trovavo un po' più distante da voi. Quel giorno ho vito nei tuoi occhi il bisogno di essere ascoltata e capita, quel giorno qualcosa in me è cambiato- inizio a respirare rumorosamente, sta capendo troppe cose e ciò mi terrorizza. Pensavo che nessuno se ne accorgesse, o almeno speravo che una persona che mi conosce non capisse niente. A volte ci penso e ci ripenso sul fatto dall'andare da un estraneo e raccontare tutto.
-perché non sei mai venuto a parlarmene?- domando con voce tremante come i mio corpo.
-non lo so, forse anche la mia è una barriera come la tua, forse anche io ho paura di aprirmi troppo con le persone perché so che non ci si può fidare di qualcuno che ti conosce da troppo tempo. So come ti senti, so ciò che provi perché anche io sono messo come te- stringo la coperta e lui mi alza la testa.
-c'è solo una cosa di te che io non riuscirei mai a reggere- mi fissa negli occhi e con lo sguardo lo incito a parlare.
-tu sei molto forte, sia fisicamente che psicologicamente. è dura essere te, da quando ho scoperto che sei a capo dei black silence, mi sono sempre domandato come fai a reggere tutto ciò. Come fai a essere partecipe sia nella tua vita di tutti i giorni che a quella clandestina, come fai a sopportare tutta quella gente che te ne dice di tutti i colori, che ti minaccia senza nemmeno torcergli un capello, come fai a vedere così tante persone andarsene da questo mondo perché come avevi detto te, non è solo Amanda ad essere morta, ma anche centinaia di altre persone e tutte solo quella sera. Una volta su dieci, però, muoiono tre persone e se veramente forte a resistere a quelle scene-
-anche io a volte non mi capisco, specialmente in questo momento- mi guarda stranito.
-sono terrorizzata da tutto ciò che hai raccontato e dal fatto che potresti sapere ancora di più. In pratica ho paura di te, ma il fatto che anche qualcun altro sia nella mia stessa situazione mi tranquillizza come mi spaventa. Io non voglio che tu ti prova ciò che sento io perché è terribile e mi sa che anche i-io ti a-amo- e lo bacio. Ah, quelle labbra mi fanno impazzire, mi stavano letteralmente chiamando. Ci addormentiamo così, io fra le sue braccia che mi stringono forti, è il mio rifugio, il mio vero scudo.
Hey, ecco a voi il nuovo capitolo. Spero vi piaccia perché ci tengo particolarmente. Ci ho messo un po' a scriverlo perché è stata dura anche per me proprio dal punto di vista psicologico e non vado oltre nella spiegazione. Mi scuso per eventuali errori ortografici, ma capita sono un essere umano anche io che può sbagliare e che non è perfetto. Ci sentiamo al prossimo capitolo!
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Da Odio Ad Amore || Cameron Dallas, Madison Beer
FanficE se non fosse vero che gli "opposti si attraggono"? Che ciò che appariamo è quello che siamo? Che si cambia sempre quando tutto non è più lo stesso? E se invece fosse vero che ci si rende veramente conto di amare una persona solo quando ci si trova...