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Sono sdraiata sul letto della camera dell'ospedale e sto piangendo da ormai due ore. Cameron sta parlando con i medici; Jacob mi ha chiamata prima ma non è potuto venire, la situazione è diventata ancora più critica però non mi vuole dire altro, è successo qualcosa, me lo sento, ma non me lo vuole dire. Cerca sempre di proteggermi e in questo momento non ho bisogno di sentire altre cattive notizie, non riuscirei a reggere.

La porta si spalanca e appare la figura del dottore:

-abbiamo esaminato la situazione e può ritornare a casa anche oggi stesso, le chiamo un'infermiera per aiutarla a prepararsi. Dato che è minorenne c'è bisogno di un adulto che venga a prenderla- ed io che pensavo di non dire niente a nessuno. Annuisco ed esce fuori.

Cerca di pensare in fretta Madison, chi puoi chiamare? I tuoi genitori no perché così verrebbero a conoscenza di tutto e sarei nei casini. Magari Jacob può allontanarsi per un'ora? Decido di chiamarlo.

*inizio chiamata*

-Mad, c'è qualcosa che non va?-

-beh, se parliamo della situazione in cui mi trovo si ma avrei una cosa da chiederti-

-dimmi, sai che puoi contare su di me-

-non è che potresti venirmi a prendere? C'è bisogno di un adulto ed io avevo pensato a te, dato che sei maggiorenne-

-Mad...-

-si?-

-tu non l'hai ancora detto ai tuoi genitori, vero?- riesce sempre a scoprirmi.

-ehm, no-

-perché?-

-perché sennò mi finirei nei casini. Come glielo spiego che sono scappata dal collegio per andare a gareggiare ad una corsa clandestina, che mi sono fatta procurare l'auto, che le ho cambiato il colore, che sono il capo di un gruppo, che è proprio ad una di quelle corse che Amanda ha perso la vita, che per problemi economici siamo in conflitto con un altro gruppo e che il capo di quest'ultimi mi ha pugnalato perché ho raccontato a tutti ciò he ha fatto l'anno precedente?-

no, non posso farlo. Mi dispiace ma loro devono saperlo-

-Jacob se non mi vuoi aiutare da fratello lo farai da partecipante del MIO gruppo-

-ma loro devono...-

-loro non devono sapere proprio niente quindi io adesso non te lo chiedo più. Io, come capo dei black silence, ti ordino di venire all'ospedale e di riportarmi al collegio da lì mi arrangerò ma adesso mi servi-

-ma perché mi metti sempre i questi casini?-

perché ti voglio bene-

-si vede proprio-

-grazie mille-

-sarò là fra mezz'ora, tu intanto preparati-

-ok- e attacco.

*fine chiamata*

-hey- dice Cameron sbucando dal nulla.

-ciao-

-hai bisogno di aiuto per sistemarti?-

-no, adesso dovrebbe venire un'infermiera-

-ah, ok- dice mentre stava uscendo.

-Cameron, aspetta!-

-che c'è?- dice con una voce dolce.

-ti volevo ringraziare, è grazie a te se almeno sono sopravvissuta e non ho perso tantissimo sangue e grazie per essere stato al mio fianco e per avermi aiutata. Non so davvero come sdebitarmi per ciò che stai facendo-

-non ce n'è bisogno, a me basta che tu stia bene-

-grazie! Ma da dov'è uscito questo lato dolce? Ahaha-

-non lo so nemmeno io, ahaha- entra l'infermiera e Cameron esce.

Dopo mezz'ora mi informano che Jacob è arrivato e che posso essere dimessa, vengo portata nella sua auto attraverso una sedia a rotelle e ancora non riesco a credere che questa sia la realtà, sembra un sogno, un orribile incubo. Durante il tragitto non spiccichiamo parola, né io né Jacob, non sappiamo cosa dire e questo non era mai successo. Sento dolori nella parte inferiore del mio corpo ed è come se fosse divisa da tutto il resto.

-come farai a nasconderlo anche agli insegnanti?- sento uscire dalla sua bocca.

-non lo so, penso che mi fingerò malata, farò finta di avere la febbre alta e non so, magari la bronchite qualcosa che duri a lungo- che stupida che sono, non è vero?!

-è difficile da dire ma se tu non tornassi più a camminare? Non potrai reggere il gioco a lungo!-

-lo so ma fra poco ci saranno le vacanze di Natale e magari potremo convincere i miei genitori a lasciarmi venire in vacanza con te così non sapranno nulla e potremo passare del tempo insieme come una volta-

-stai rendendo le cose troppo complicate. Come lo nasconderai alle tue compagne di stanza?- non ci avevo pensato, potrei usare comunque la scusa di essere ammalata ma non so per quanto ci crederanno.

-aaah, non avevo pensato anche a loro. Per ora sono in gita ma dovrebbero ritornare, userò la stessa scusa e finché se la berranno bene, se prima di Natale si insospettiscono sarò costretta raccontare tutto-

-sei sempre la solita diffidente!- esclama ridendo.

-già-

Arriviamo a destinazione e saluto Jacob:

-mi mancherai!- dico abbracciandolo e baciandolo sulla guancia.

-anche tu! Per qualsiasi cosa chiamami-

-ok- rispondo.

-prenditi cura di lei, dato che sei l'unico che sa come stanno realmente le cose- dice a Cameron.

-sta tranquillo- questo ragazzo mi sorprende sempre di più.

è quasi l'alba e dobbiamo fare attenzione a rientrare. Sale prima lui sul muro, poi Jacob mi solleva e Cameron mi afferra.

-la sedia la prendo di notte, quando tutti dormiranno. Adesso rischierei di farci scoprire- dice Cameron a Jacob che intanto è salito anche lui sul muro per riuscire a farmi scendere. Cameron mi prende in braccio e ci infiltriamo nella scuola. Arrivati in camera mia, mi appoggia delicatamente sul letto.

-io adesso torno in camera mia per non destare sospetto. Tra qualche ora, prima dell'inizio delle lezioni, passo di nuovo e ti porto qualcosa da mangiare per colazione. Informerò io i professori e i sorveglianti che sei ammalata e che non parteciperai alle lezioni. Hai bisogno di strumenti, tipo un termometro ma "rotto" così in caso volessero assicurarsi che stia veramente male, sarai certa che non ti scopriranno. In caso ti chiedessero di alzarti o di fare qualcos'altro sarai che non riesci a reggerti in piedi e che ti gira la testa, va bene?- ha pensato proprio a tutto.

-si, grazie-

-ok, allora ci vediamo dopo- e se ne va via.

Indosso una maglietta che avevo lasciato sul letto e con grande fatica mi svesto.

Heyyy! Ecco il nuovo capitolo, che ve ne pare? Che ne dite del lato dolce di Cameron? Scusate per eventuali errori ortografici. Ci sentiamo al prossimo capitolo.

Da Odio Ad Amore || Cameron Dallas, Madison BeerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora