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Esco dalla macchina e sento tanti occhi puntati addosso.

-che c'è avete visto un fantasma?- chiedo quasi ironicamente, ma dalle loro espressioni pare proprio di si. Cerco lo sguardo di Cameron, magari lui sa qualcosa, ma a quanto pare ne sa quanto me.

-chi vi ha raccontato che sono morta?- domando schietta, pensano veramente di trovarsi di fronte ad un defunto, ma nessuno risponde.

-è stato Joel, vero? Quel figlio di...- mi interrompe un ragazzo.

-non è stato lui!- afferma. Non capisco, se non è stato quel vigliacco, chi allora? Guardo il ragazzo in mezzo alla folla in modo da incitarlo a parlare e continua.

-è stato Jacob, anche se pareva strano. Tutti sappiamo che è molto legato a Madison e ci è sembrato strano che non abbia versato nemmeno una lacrima, ma è dura perdere due persone così importanti in così poco tempo, dato che l'anno scorso è morta sua sorella- questa non me lo aspettavo, non da lui almeno. Come ha potuto inventarsi una cosa del genere? Serro la mascella e dico:

-non parlate di me, come se fossi morta perché non è così- mi dirigo dentro il garage e afferro il cellulare. Chiamo Jacob e dopo qualche squillo risponde finalmente.

-Mad, come va?- risponde dolcemente.

-come hai potuto?- domando infuriata.

-come ho potuto cosa?- chiede confuso, ah certo adesso deve fare il finto tonto.

-perché hai detto a tutti che sono morta?- continuo.

-come fai a saperlo?-

-rispondimi!- insisto e sento entrare Cameron dalla porta.

-ho dovuto farlo! Sai che Joel adesso vorrà ucciderti e questo era l'unico modo per proteggerti. Lui è convinto che tu non ci sia più, per rendere la cosa più realistica ho dovuto organizzare un finto funerale. Lui ha assistito da discrete distanze. Mi dispiace, lo so che dovevo dirtelo, ma ero sicuro che avresti reagito così e non mi sembrava il caso data la tua situazione-

-mi stai prendendo in giro spero? Non puoi scegliere per me, prima dovevi consultarti e non fare di testa tua. è la mia vita e devo essere libera di scegliere cosa farne. Capisco che vuoi proteggermi, ma così mi segni. Non so come tu abbia fatto a condividere il fatto così velocemente, ma adesso tu dici a tutti che non è vero niente e che sono viva; non m'interessa se devi studiare, fai come ti dico!-

-mi dispiace!- dice quasi sussurrando.

-ma... come hai fatto a saperlo?- continua lui.

-avevo una bella notizia da raccontarti, riesco di nuovo a camminare, ma forse sarebbe stato meglio se non fosse successo nulla, così non sarei venuta a questa corsa e non avrei saputo nulla-

- c-cosa? R-riesci a camminare, ma è stupendo!- attacco il cellulare. Non ce la posso fare, non mi aspettavo che potesse farmi una cosa del genere. Butto il telefono per terra con tutta la rabbia che provo e dopo cado.

-Mad- urla Cameron, che si avvicina correndo.

- Mad! Madison, guardami!- dice alzandomi la testa per il mento.

-Mad, cos'hai?- domanda preoccupato, ma io non rispondo. Sprofondo tra le sue braccia.

Jacob, un ragazzo che conosco da sempre, che reputo mio fratello, mente a me e a tutti e non una piccola bugia innocente, no, racconta che sono morta e ciò per proteggermi. Potrebbe avere senso se ne avesse parlato prima con me. Perché le altre persone devono scegliere al mio posto per cose che riguardano la mia vita, proprio perché è mia dovrei prendere le decisioni da sola. La cosa che mi ha dato più fastidio non è il fatto che abbia raccontato quella cosa, ma che così mi obbliga a seguire ciò che secondo lui è meglio, anche se non lo è per me. Ho sempre odiato quando la gente prendeva decisioni al mio posto, sin da piccola anche quando bisognava fare delle squadre ero sempre del parere che ognuno dovrebbe decidere con chi giocare e così anche nella vita, ma a quanto pare devo essere pazza io a pensarla così dato che fino ad adesso hanno scelto gli altri.

-hey, tranquilla vedrai che andrà tutto bene!- cerca di rassicurarmi Cameron. Mi sciolgo dall'abbraccio e lo guardo.

-grazie!-

-e di cosa?- domanda.

-di tutto- lo bacio sulla guancia.

-sei sicura di stare bene, non è che vuoi tornare a casa?- chiede. Sospiro, rimango in silenzio per riflettere un po' e mi alzo.

-sono pronta!- esclamo.

-sei unica- dice con un sorrisetto. Cerco Darren, il ragazzo che si occupa di questo garage e mi faccio dire dove si trova l'auto.

-non pensi che sarebbe meglio se prima fai un giro di prova per vedere se riesci a controllarla?- domanda Cameron e in risposta gli arriva il rumore del motore che sta per partire.

-okay, ho capito- e alza la porta. La porto fuori e la parcheggio vicino alla macchina di Cameron.

-mi sa che mi comprerò anche io una Lamborghini- dice ridendo. Gli illustro la pista e gli riferisco qualche trucco per mantenere meglio il controllo dato che è facile scivolare soprattutto se siamo in pieno inverno.

Dopo un paio d'ore, tutti i concorrenti sono arrivati e la gara inizia.

-3... 2... 1... VIA- urla una ragazza e tutte le auto partono, dopo qualche chilometro alcuni si fermano perché da bravi imbecilli hanno pensato di lasciare le gomme estive, altri hanno avuto un guasto al motore dato che non lo hanno lasciato scaldare prima di partire e ovviamente non riesce a reggere, altri perché sentivano la strada troppo scivolosa, anche se avevano tutto apposto. In pratica siamo rimasti in circa dieci da più di trenta auto.

Io e Cameron siamo in testa e ci stiamo contendendo il primo posto. Può anche darsi che abbiamo legato, che c siamo baciati e anche oltre, che mi abbia consolata ma nelle corse non bisogna badare ai sentimenti in nessun caso perché anche quando Amanda è finita in mare, io ho dovuto per forza andare avanti, però spero che non gli succeda niente.

Arriviamo ad una delle curve più grandi e potrà sembrare da pazzi, ma inizio ad andare a zig zag mentre percorro la curva. è una manovra a dir poco pericolosa, nella qualche bisogna essere molto precisi perché è questiona di una minima distrazione e vai nell'altro mondo. Con la strada mezza ghiacciata, le gambe funzionanti da poco dopo una paralisi metto mi metto ancora si più a repentaglio, ma almeno riesco a far rimanere indietro Cameron, che si ferma quando vede ciò che sto facendo. Finisco e arrivo a traguardo, gli spettatori sono sbalorditi, ma applaudono. Questa manovra sono riuscita a farla solo una volta prima di oggi, altre volte sono finita all'ospedale, ma niente di grave solo qualche frattura e taglio.

Cameron giunge a traguardo ed esce di scatto.

-tu sei pazza!- esclama in un primo momento e quando sto per parlare continua.

-ma è stato fighissimo!- urla e mi abbraccia facendomi girare. Scoppiamo a ridere entrambi.

Hey, ecco qua il nuovo capitolo. Lo so che probabilmente non è un gran che, ma mi serve per fare dei collegamenti con ciò che succederà poco più avanti. Mi scuso per eventuali e molto probabili, anzi sicuri errori ortografici. Ci sentiamo nel prossimo capitolo!

Da Odio Ad Amore || Cameron Dallas, Madison BeerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora