That's good,
you're really the best partner.[Soul "Eater" Avans]
<Black☆Star, sei sicuro che possiamo?>.
Tsubaki tirò l'azzurro per la maglietta, facendolo fermare.
<Dopo quello che è successo ieri al centro commerciale, avrà senz'altro bisogno di ammirare la mia grandiosità per sentirsi meglio>.
Black☆Star riservò alla corvina un sorriso smagliante, poi tornò a fronteggiare quell'immensa villa. Non gli piaceva ammetterlo, ma rimaneva sempre senza parole di fronte alla dimora del suo migliore amico.
Anche Tsubaki era impressionata. Era la prima volta che vedeva casa di Soul, e mai si sarebbe immaginata vivesse in un luogo lussuoso come quello che aveva davanti a sè. A dire la verità, nonostante lo conoscesse dai tempi delle elementari, non sapeva molto della vita privata dell'albino. Non aveva mai voluto parlarne.
Tsubaki scopriva solamente ora che l'albino proveniva da una facoltosa famiglia di musicisti affermati.
Black☆Star suonò il campanello, sperando venisse ad aprirgli Soul. L'azzurro aveva già avuto a che fare con gli altri membri e... beh, diciamo che da ambo le parti non si sopportavano.
La porta in mogano laccato si aprì, permettendo ai due ragazzi di ammirare l'interno di quella casa. E non solo. Ad aprire era stato un giovane uomo un po' più alto di Black Star e con una caratteristica capigliatura albina.
È praticamente identico a Soul, pensò Tsubaki. Tranne per gli occhi. I suoi non sono rossi.
<Black☆Star, cosa ci fai qui?> chiese l'uomo seccato.
Anche nel modo di parlare gli assomiglia molto.
<Sono venuto a prendere Soul per andare insieme all'accademia> rispose freddo l'azzurro. Fissava con astio il giovane di fronte a lui.
<Soul, dici? Quindi non era da te, eh?>. L'albino si grattò la testa, assumendo un'espressione pensierosa. Poi sorrise. Il suo fratellino si stava cacciando nei guai ogni giorno di più. I loro genitori non avrebbero apprezzato sapere che aveva passato la notte chissà dove.
<Non è a casa. Stanotte non è tornato> lo informò, chiudendo la porta in faccia all'azzurro.
<Come non è tornato a casa? Ehi, non puoi trattare così un grande come me!> urlò Black☆Star, picchiando con i pugni contro la porta.
Tsubaki fermò il ragazzo, trascinandolo via. Si era sbagliata. Quell'uomo non assomigliava per niente a Soul. Il suo amico non era così maleducato e scontroso.
<Ah! Mi fa davvero incazzare!> sbraitò Black☆Star, pestando i piedi per terra e seguendo Tsubaki.
<Dove può essere andato?> chiese preoccupata Tsubaki.
<Non lo so. Però non risponde al cellulare. Quello stupido!> imprecò l'azzurro, provando nuovamente a chiamare il suo migliore amico. Non appena partì la segreteria, il ragazzo sospirò frustrato e infilò l'apparecchio nella tasca dei jeans.
<Forse lo troviamo in classe> cercò di tranquillizzarlo Tsubaki. Black☆Star grugnì, poco convinto.
<Appena lo vedo, gli spacco la faccia>.
♤♤♤
Maka si svegliò con i raggi del sole che le colpivano giusto la faccia. Mugugnò qualcosa e si mise a sedere sul letto, stiracchiandosi.
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La Melodia dell'Anima
FanfictionNiente armi, maestri d'arma, kishin, streghe, shinigami e quant'altro. I nostri amici di Soul Eater sono dei normali ragazzi che vivono una vita tranquilla tra scuola, compiti e uscite in compagnia. O almeno è così fino a quando Soul non decide di t...