33. Un regalo inaspettato

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NdA. Buongiorno e Buonasera a tutti e a tutte!

Vi avviso che non ho riletto il capitolo perché... beh, perché ho iniziato questo RPG (Angels of Death) e appena finito di scrivere ho preferito andare a giocare, invece di ricontrollare ^_^" se ci sono errori (e sono certa ce ne saranno), non siate troppo severi con me 😅

Ho due notizie da darvi.

Primo: la settimana prossima non ci saranno aggiornamenti perché sarò in vacanza (finalmente!) XD è tutta l'estate che aspetto!

Secondo: con questo capitolo ho intenzione di iniziare ad aggiornare una volta a settimana (possibilmente al mercoledì), perché con settembre ri-iniziano le scuole, i corsi sportivi e tutti quegli impegni che solitamente si interrompono per l'estate. Purtroppo non avrò il tempo di scrivere con lo stesso ritmo dei mesi passati, anche perché devo iniziare a preparare la tesi e sono già in ansia ^_^".

In ogni caso, godetevi questo capitolo :D

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It's me!!
Ore-sama!!
Generally known as BlackStar!!
[Black☆Star]



«Muoviti, stanno per iniziare».

«Guarda che sei stata tu a metterci un sacco a prepararti».

«Non vedo l'ora di poter mangiare fino a scoppiare».

«Star, sistemati la camicia...».

[otto ore prima a casa di Kid]

Liz e Patty staccarono le orecchie dalla porta della camera del corvino, alzandosi e fingendo di trovarsi lì davanti per puro caso.

Kid uscì pochi secondi dopo, finendo quasi per sbattere contro le due sorelle. «Cosa ci fate qui?».

La maggiore sorrise, inclinando il capo di lato innocentemente. «Ci abitiamo».

A quella risposta, la biondina si mise a ridere, coprendosi la bocca con entrambe le mani.

«Come mai avevi la porta chiusa?» continuò la brunetta, sapendo già la risposta.

Il ragazzo sospirò stanco, come se la telefonata appena conclusa l'avesse prosciugato. Parlare con suo padre non era per nulla semplice. Kid rispettava il genitore, soprattutto per la sua incredibile attenzione nella simmetria in ognuno dei suoi lavori. Ciononostante, era un uomo poco serio e che amava scherzare e prendere tutto alla leggera. Quando discutevano di affari, accadeva sempre questo: il figlio dava un rapporto dettagliato e conciso, mentre suo padre gli rispondeva con un: «L'importante è divertirsi!». Con ciò, la conversazione veniva conclusa e Kid rimaneva sempre a fissare lo schermo dello smartphone con aria ormai rassegnata. Suo padre non prendeva mai nulla seriamente. Cosa sarebbe accaduto agli affari di famiglia se non li avesse presi in mano il corvino? Tutto sarebbe andato avanti come fino a prima che iniziasse ad occuparsene lui, ma nella catastrofica visione di Kid erano compresi conti dispari e la perdita della perfezione assoluta.

«Allora?». Liz diede un pizzicotto alla gota del corvino, facendole assumere una sfumatura rossastra. Patty in sottofondo, rideva ancora, come se quella scena fosse qualcosa di estremamente divertente.

Il ragazzo mise a fuoco il viso della brunetta. Pareva in eccitante attesa, come se già avesse intuito il motivo per cui aveva dovuto chiamare suo padre.

«Iniziamo i preparativi per la festa di stasera» sentenziò Kid, sorridendo.

I volti delle sorelle Thompson si illuminarono per la gioia. La maggiore esultante per dover organizzare il party della Viglia di Natale, mentre la minore radiosa per il semplice fatto che ci sarebbe stato da divertirsi.

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