7. Ma cosa succede oggi?

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How can woman say
completely illogical
stuff with such
complete confidence?

[Soul "Eater" Evans]


Perchè se ne è andata via così? Cazzo!

Soul parcheggiò la moto vicino alla biblioteca.
Maka se n'era andata senza dir niente, lasciando una banconota sul tavolo per pagare il suo pranzo.
Al suo ritorno Tsubaki l'aveva guardato con aria preoccupata e gli aveva chiesto di andare a vedere se era andata lì.
Nessuno di loro aveva il suo numero.

<Appena la trovo...!> grugnì l'albino.

Entrò come una furia e girò per tutte le sale. Niente. Non era da nessuna parte.

<Maka, dove cazzo sei?>.

<Ehm>.

Soul si fermò. La bibliotecaria lo stava guardando con il rimprovero negli occhi.
Al ragazzo non gliene fregava niente se a quella non andava il suo modo di parlare. Fino a prova contraria, esisteva la libertà di espressione.

<Stai per caso cercando una ragazza dai capelli biondi e gli occhi verdi?> gli chiese gentilmente la donna.

<Sì> rispose secco Soul.

Lei gli indicò il giardinetto esterno.
Senza ringraziare, l'albino si diresse verso il luogo indicatogli.
Maka era là, sotto un albero. Stava leggendo quello stramaledetto libro che si era schiantato sulla sua testa.

<Maka!> la chiamò.

La biondina si staccò di malavoglia dalla sua lettura. Chi la stava disturbando?
Vide Soul avvicinarsi con un'aria per nulla rassicurante.

<Che. Cazzo. Fai?> le urlò in faccia.

<A giudicare dal libro che ho in mano, direi che sto leggendo, Evans> rispose lei.

L'albino strinse i pugni per non picchiarla.

Ricorda, un fico non mette mai la mani addosso ad una donna.

Nemmeno se la donna in questione ti porta all'esasperazione e sembra divertirsi a rovinarti la vita!

<Ah ah, come siamo spiritose oggi, Albarn.
Perchè te ne sei andata in quel modo?>.

<Avevo finito di mangiare>.

<E ti sembra il modo di comportarti? Tsubaki era preoccupatissima>.

<Per quel che può importarmi>.

Basta. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Soul si inginocchiò davanti alla biondina. Le strappò di mano il libro e la afferrò per le spalle, obbligandola a guardarlo negli occhi.

<C'è un limite anche alla stronzaggine, sai?> le ringhiò addosso.

Ma fu in quel momento, quando i loro occhi si incontrarono per la prima volta dall'inizio della discussione, che a Soul morirono le parole in gola.

Quegli smeraldi, resi gonfi e rossi dalle lacrime, che ancora lottavano per uscire.

<Che cosa...?>.

Soul non sapeva come agire.

Maka si divincolò e lo spinse via, facendolo cadere.

<Lasciami in pace!> e corse via.


                       ♤♤♤


Per tutta la settimana Maka non si era fatta vedere a scuola.
Stein continuava a chiedere a Soul come procedesse il loro lavoro e lui si inventava ogni volta una scusa diversa.
Da contro, Angel l'aveva chiamato quasi ogni giorno per impegni vari.

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