16. Tra 5 min sono da Kid

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Fear and desire are two sides of the same coin.

[Lord Shinigami]







Liz sospirò per l'ennesima volta. Da quando lei e la sorella avevano inziato a vivere e lavorare con quel nevrotico fissato con la simmetria ciò capitava spesso.

<Sorellona, arriveremo tardi a scuola> urlò la più giovane dal piano di sotto.

La brunetta si massaggiò le tempie.

Kid stava ancora cercando di pettinarsi in maniera perfettamente simmetrica i capelli, deprimendosi ogni due minuti per quelle striscie bianche.

Proprio quel giorno dovevano rischiare di tardare per l'inizio delle lezioni...! Patty era stata selezionata per la gara di atletica e quella mattina iniziavano gli allenamenti.

<Patty, fatti accompagnare dall'autista. Io aspetto Kid>.

Liz udì la sorella precipitarsi fuori e parlare con l'autista. Non appena il rumore del motore si fu abbastanza allontanato, la ragazza lasciò cadere le braccia lungo i fianchi e marciò nella stanza del corvino.

<Cazzo, Kid! Quanto tempo ti ci vuole? Nemmeno io ci metto così tanto per prepararmi!> sbottò, cercando il ragazzo con lo sguardo.

Kid era fermo immobile di fronte allo specchio. Sembrava quasi in catalessi.

Liz rallentò, preoccupandosi. <Kid? Tutto a posto?> chiese, dimenticando la rabbia che ribolliva in lei fino a qualche istante prima.

Il corvino si voltò lentamente, gli occhi ludici e colmi di lacrime.

<Kid, cosa succede?>. La brunetta ora era seriamente preoccupata. Si avvicinò e lo abbracciò. <Cosa succede?>.

Lui tirò su col naso, poggiando la testa sul petto dell'amica.

<Liz...>.

<Sì?> lo incitò lei a continuare.

<Non merito di vivere...> biascicò il ragazzo.

<Ma cosa dici? Perchè sei così depresso?> domandò turbata la ragazza. 

<Le strisce...> mormorò il corvino.

<Come?>.

Kid si staccò dalla brunetta e tornò a guardarsi allo specchio. <Perchè queste maledette strisce bianche non sono simmetriche?!> urlò, prendendo a pugni il mobile sotto il vetro.

<Quanto ti odio!>. Liz gli diede un colpo in testa, infuriata. Quel nevrotico l'aveva fatta preoccupare sul serio. <Sei un idiota!> sbottò, andandosene dalla stanza.

<Liz! Non mi abbandonare!> le urlò dietro il corvino, accasciandosi a terra e continuando a deprimersi.

Lei lo ignorò e decise di aspettarlo in salotto. Liz si fermò solamente quando fu certa che il corvino non potesse nè vederla nè sentirla. Lì si lasciò andare e singhiozzò un paio di volte, lasciando qualche lacrima solcare le sue gote.

<Stupido... Mi hai fatto preoccupare...>.


                     ♤♤♤


<Oggi ci sei solo tu?>  chiese Elliot alla brunetta che si stava sistemando gli occhiali quadrati sul naso.

Liz si voltò, facendo volare la lunga coda in cui aveva raccolto i capelli biondo-castano.

<Mia sorella è entrata nella squadra di atletica della scuola> spiegò, orgogliosa della sua sorellina. Nonostante il ritardo di tre ore, quella mattina aveva fatto in tempo ad andare ad assistere ad un pezzo dell'allenamento. Vedere il sorriso raggiante sul volto della sorella, aveva scaldato il cuore a Liz.

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