19. Quando pensa di tornare?

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There is no inherent right or wrong in this world, those labels are just artificial constructs. Right and wrong are held by positions of authority.

[Franken Stein]


Soul si svegliò con un malditesta indescrivibile. Gli sembrava che il cranio potesse esplodergli da un momento all'altro. Come se non bastasse, la debole luce del sole che riusciva a filtrare dalle tende tirate gli feriva gli occhi. Gli sembrava di avere mille piccoli soli che gli ballavano davanti alle pupille cremisi.

L'albino grugnì e si coprì il viso con entrambe le mani. Il caldo respiro andò a cozzare contro i palmi sudati, appiccicandocisi l'odore di alcool che ancora non aveva l'aveva abbandonato. Quell'acre e pungente olezzo colpì in piedo le narici super sensibili del ragazzo.

Un conato di vomito lo costrinse ad alzarsi di scatto, tenendosi tappata la bocca. Inspirò ed espirò profondamente, cercando di calmare l'agitazione che il rigurgito gli aveva provocato.

Odiava sentirsi in quel modo. Eppure non riusciva a far a meno di bere quando si divertiva. L'ebbrezza che solo l'alcool gli donava era irresistibile. Era come una droga e ancora non aveva trovato qualcosa che riuscisse a superarla.

<Ehi! Hai proprio l'aria di uno che è stato investito da un camion>.

Soul passò a tapparsi le orecchie, dopo che la squillante voce di Black☆Star gliele fece fischiare, provocandogli un'altra fitta di dolore alla nuca.

<Cazzo, Black☆Star! Non puoi abbassare un po' la voce?>.

<Oh, scusate. Il signorino qui è un po' delicatino> lo prese in giro l'azzurro, fischiando e tornando da dovunque fosse venuto.

<Finalmente un po' di pace>. Soul si coprì il viso con il braccio e tornò a riposare. Non ricordava praticamente nulla di quello che fosse accaduto la sera prima. Anzi, non ricordava nemmeno come avesse fatto a giungere fino a lì.

...

Lì, dove?

<Star! Dove cazzo mi trovo?> urlò l'albino.

Dall'altra stanza giunsero rumori di stoviglie. L'azzurro fece la sua comparsa poco dopo.

<A casa mia. Ho dovuto trascinartici di peso. Ringrazia la mia forza mostruosa, perchè non sei per nulla leggero>.

<E cosa ci faccio a casa tua?>.

<Non eri certo nelle codizioni di tornare a casa da solo. E sono certo che se i tuoi ti avessero visto com'eri ridotto stanotte, ti avrebbero comunque buttato fuori di casa. A proposito, mi devi un lavaggio della macchina> aggiunse infine Black☆Star, incrociando le braccia al petto in attesa che l'amico si riprendesse.

Lentamente Soul si mise a sedere e aprì gli occhi, abituandosi lentamente alla luce.

<Che?> chiese confuso.

<Hai vomitato nella mia macchina> gli spiegò l'azzurro, irritato. L'odore da rigurgito non se n'era andato fino a che non era stato all'autolavaggio. Soul sapeva quanto Black☆Star tenesse alla sua auto: come aveva potuto fargli una cosa del genere? L'azzurro era proprio arrabbiato.

<Oh, Soul si è svegliato?>. Dalle spalle dell'azzurro fece la sua comparsa una spettinata chioma corvina e due vispi occhi blu.

<Tsubaki? Cosa ci fai qui?> chiese Soul dopo aver messo a fuoco il nuovo arrivato. La ragazza gli rivolse un sorriso raggiante e lo salutò con un cenno della mano.

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