39. La melodia dell'anima

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NdA. Eccomi qui!
E scusate il ritardo. Sono comunque riuscita a finirlo entro la settimana ✌️
Buona lettura e spero vi piaccia :D

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"A G, huh...
Understandable, so
Maka-like"

[Soul "Eater" Evans]



[Kid e Liz]

Il pilota dell'elicottero fece abbassare il mezzo fin quasi a toccare le creste delle spumeggianti onde del mare.
<Signorino, la strumentazione di bordo ha qualche problema!> urlò l'uomo senza staccare gli occhi dall'ago che vibrava come impazzito.
<Il particolare campo magnetico della zona mette KO gli apparecchi tecnologici> gli spiegò una voce femminile. <Non ti avevano avvisato?>.
Il pilota annuì. Certo che l'avevano avvisato, ma non ci aveva creduto fino a che non l'aveva veduto con i suoi occhi.
<Avevo richiesto apposta un pilota capace> sbottò il ragazzo incrociando le braccia al petto.
Sentendosi ferito nell'orgoglio, l'uomo alla guida del mezzo non potè che reagire a quella velata accusa. <Ed è quello che ha. Non c'è pilota migliore di me alla Death Airplane Company>.
<Speriamo. Altrimenti sarò costretto a prendere in mano la situazione> borbottò il ragazzo rigirando la cintura di sicurezza. Era dalla partenza che continuava a tormentarla, imprecando qualcosa sulla simmetria.
<Non ti azzardare nemmeno a pensarlo! Piuttosto ti faccio volare di sotto>.
La ragazza iniziò ad agitarsi nel suo sedile. Diede un pugno sulla nuca del corvino, lanciando fuoco e fiamme dalle orbite.
Il pilota si chiuse nelle spalle, indeciso se dispiacersi per il suo superiore o la sua compagna. Il primo era appena stato picchiato, mentre la seconda aveva appena subito uno shock ancor peggiore. Conoscendo la mania per la perfezione del giovane Death, il volo sarebbe stato un vero calvario.
<Sei tremenda, Liz!> si lamentò il ragazzo, lasciando perdere per un solo istante la cintura.
<Eh no, mio caro!> sbottò lei, alzando un indice. <Sei tu quello che ha iniziato con le minacce>.
Il corvino sembrò deprimersi e un'ombra scura gli incupì il volto. Si prese la bocca con le mani, piangendo qualcosa del tipo "Sono un essere inutile, orrendo".
<Cosa succede?> chiese preoccupato il pilota.
La brunetta scosse la testa, sospirando rassegnata.
<Nulla. Lascia perdere>.
<Come nulla?!> disse isterico Kid, mostrando la cintura che proprio non ne voleva sapere di stare dritta e perfettamente simmetrica.

[Tsubaki e Black Star]

L'azzurro ammirò con sorpresa le dita della fidanzata muoversi veloci sulla tastiera. Le ci erano volute poche ore per prendere dimestichezza con l'apparecchio di Kid.
Black Star ci aveva rinunciato ancor prima di iniziare. Le numerose funzioni che l'amico aveva aggiunto ai suoi dispositivi li rendevano paragonabili a quelli della NASA. Qualcosa di troppo complicato per la mente del ragazzo.
Ma per Tsubaki era stato semplice.
<Allora, dove si trovano?> chiese l'azzurro cercando di decifrare i colori e i simboli sullo schermo.
<Ancora un'oretta e dovrebbero essere arrivati> lo informò la corvina, indicando un puntino giallo che procedeva in direzione sud-est.
<E gli altri elicotteri di Kid?>.
<Per quelli ci vorrà un po' di più. Kid ha dovuto mobilitare una squadra di infermieri e alcuni uomini armati di suo padre>.
La corvina ricordava bene le istruzioni di Soul: prime cure per le persone colpite dal Mad Hatter e uomini in grado di far fronte ad eventuali scontri armati.
Non era stata tanto la richiesta dell'album o a sorprenderla, quanto la risposta affermativa di Kid. Da dove pensava di tirarla fuori tutta quella gente? aveva pensato la corvina.
<Star, scusa te lo chiedo...> iniziò timida la ragazza. Non venendo interrotta, prese coraggio e decise di continuare. <Che razza di famiglia è quella di Kid?>.
L'azzurro rimase in silenzio per un istante. <Non so molto> ammise infine. <Credo che solo Soul abbia un'idea precisa della miriade di contatti che la famiglia di Kid ha in giro per il mondo>.
Tsubaki annuì, pensierosa. Soul. Nei due anni in cui Maka era stata lontana, l'albino aveva spesso lavorato per Kid, accompagnandolo come guardia del corpo. Non aveva raccontato molto ai suoi amici. Persino Liz era all'oscuro della maggior parte degli affari del suo ragazzo.
<Ho una brutta sensazione> mormorò più a se stessa la corvina.
Black Star L'avvolse in un abbraccio, dandole un leggero bacio sull'incavo del collo. <C'è qui il grande BlackStar. Non hai nulla di cui preoccuparti>.
La giovane sorrise rassicurata, sebbene quella brutta sensazione non se ne fosse per nulla andata.

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