25. Operazione "Senza Nome" conclusa con successo

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We weren't expecting it,
but those Shibusen students going on

a rampage made this operation so smoothly.

[Sid]







Tsubaki poggiò tre tazze fumanti sul tavolino. Non c'era nulla di meglio di una bella cioccolata calda per fronteggiare il freddo dell'inverno.
La corvina sollevò entrambe le gambe, ranicchiandosi sul morbido cuscino del sofà.
Quei momenti casalinghi non le dispiacevano affatto. Ricaricare le batterie sorseggiando una bevanda fumante, mentre all'esterno infuriava il gelo. Le ricordavano molto quelli che aveva passato nella casa della sua infanzia insieme ai genitori e alla famiglia.

Soul e Black☆Star, invece, avevano gli occhi incollati sulla televisione. Una serie di rumori e BIP accompagnavano i due omini che procedevano nella schermata bidimensionale uccidendo mano a mano i vari zombie che spuntavano dal nulla.

<Muoviti, Soul! Sei troppo lento!>.

<Sei tu che vai avanti come un treno!>.

Il personaggio dell'albino venne colpito dal vomito di uno zombie, e un fulmine viola lo fece rivivere sul posto. Ora era anche lui un non-morto.

<Perfetto! Adesso sei più lento di mia nonna>.

<Smettila di lagnarti. Ora sono un fottuto zombie e posso vomitare addosso a quei soldati e farli fuori con un colpo solo>.

Soul fece partire la sua vomitata micidiale, annientando tutti i nemici sullo schermo. Anche quelli di cui si stava occupando Black☆Star.

<Ehi! Smettila di rubarmi la scena!> protestò l'azzurro, fissando i punti dell'albino che schizzarono in avanti.

<Non è colpa mia se il tuo Tommy è così debole>.

<Rimangiati immediatamente tutto!>.

Tsubaki continuò a soffiare sulla cioccolata ancora bollente, lanciando qualche occhiata furtiva ai due ragazzi. Cercavano di sabotarsi a vicenda spintonandosi e mettendosi uno di fronte all'altro. Possibile che i ragazzi davanti alla playstation dovessero tutti perdere la testa? I due amici sembravano essere regrediti all'età di cinque anni. Avete predente quando all'asilo i bambini non vogliono condividere i giochi e continuano a rubarseli a vicenda urlando "È mio!"? Ecco, era esattamente quello a cui stava assistendo Tsubaki in quel preciso momento.

Black☆Star, prima di iniziare, l'aveva chiesto anche lei di giocare. In teoria potevano partecipare fino ad un massimo di quattro persone. Lei aveva cortesemente rifiutato, rassicurandolo che preferiva guardare. In effetti era alquanto esilerante vederli giocare, ma Tsubaki era troppo buona per mettersi a ridere. Quindi si limitò a velati sorrisi.

<Allora, come è andata da Maka?> chiese Black☆Star a tradimento, sapendo benissimo che qualcosa doveva essere accaduto.

Soul sussultò, perdendo la presa sul controller. L'azzurro ne approfittò per procedere nella schermata e guadagnare altri punti.
Un soldato colpì il personaggio dell'albino, togliendogli l'ultima vita a disposizione. Per la felicità dell'azzurro, ora Soul doveva attendere trenta secondi prima che il suo avatar tornasse in gioco. Ghignò soddisfatto. L'amico era troppo semplice da fregare. Bastava nominare il nome della bionda e si distraeva immediatamente. Quasi si sentiva in colpa per aver fatto leva su quel suo minuscolo punto debole. Quasi.

<Maledetto!>.

Soul tornò a concentrarsi sul gioco. Ora che non era più uno zombie pressoché immortale, doveva stare più attento.

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