36. Mad Hatter

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We might be scared,
But that's what makes us
Stronger

[Maka Albarn]


Soul riuscì ad infilare nella tasca dei jeans il telefono cellulare.
Maka ancora lo guardava male per aver deciso di rispondere in un momento del genere. O forse perchè lo squillo dell'apparecchio aveva rivelato alle maid la loro posizione.
L'albino era più propenso a credere alla seconda.
Dopo aver atterrato Sissy, avevano deciso che il piano migliore era cercare di avvicinarsi a Betson per far cessare quell'assurdità.
Inoltre la bionda sembrava impaziente di regolare una questione personale con il miliardario. Soul non aveva voluto indagare. O, per meglio dire, non ne aveva avuto il tempo. 
《Attenta!》.
Maka scivolò su una radice, scomparendo improvvisamente dal campo visivo dell'albino.
Lui allungò una mano appena in tempo per afferrare le dita protese della ragazza. Non riuscì a tenerla sul sentiero in cui stavano correndo, ma scese insieme a lei lungo quel breve pendio sdrucciolevole.
Poco prima di toccare le superficie di quel piccolo torrente gelato, Soul avvicinò a sè Maka, proteggendola con il proprio corpo.
La bionda avvertì il freddo del trasparente liquido bagnarle i vestiti. Durante la discesa aveva chiusi gli occhi, preparandosi all'impatto. In realtá, si sentì sollevare e delle forti braccia l'avevano cinta.
《Soul! Tutto a posto?》.
Si rigirò sopra all'albino, attenta a non premere su parti che avrebbero potuto recargli dolore.
《Per te sarei disposto a tutto, ma la prossima volta stai attenta a dove metti i piedi》 le sorrise lui, carezzandole le braccia per controllare non si fosse ferita durante la loro "scivolata".
《Va bene. Ma tu stai bene?》. Gli si strinse addosso vertendo il corpo ancor di più. Si ritrovò in ginocchio sul petto del ragazzo, seduta a pochi millimetri da lui. Riusciva quasi a percepire il calore emanato dal suo corpo.
《Non potrebbe andare meglio》 ghignò lui, stringendola ancor di più. Vide le sue gote arrossire leggermente e le sue labbra si allargarono ulteriormente.
Il sorriso scomparve non appena i palmi umidi di Maka gli presero il viso tra le mani. Trattenne il respiro, fissandola sorpreso. Lentamente - troppo lentamente per i gusti dell'albino. Il cuore stava quasi per scoppiargli fuori dal petto per la tensione - avvicinò le sue labbra a quelle di lui. Esitò solo un secondo, permettendo ai loro respiri di fondersi. Poi azzerrò anche quella breve distanza.
Soul la strinse ancor più a sè. Gli sembrava di non aver mai desiderato tanto un flebile contatto come quello. Avrebbe voluto approfondirlo ulteriormente, ma la situazione in cui si trovavano non lo avrebbe permesso.
Maka si scostò accennando un lieve sorriso. L'imbarazzo le incorniciava quegli smeraldi che si ritrovava, facendoli rilucere come gemme.
《E questo cosa significa?》 chiese sornione l'albino.
《Un semplice ringraziamento per tutto》 spiegò lei, tirandosi in piedi.
Strizzò velocemente i bordi dei pantaloni, liberandosi da un po' dell'acqua che li aveva brombati.
Fintantochè Soul la imitava, lei alzò gli occhi verso il sentiero sopra di loro.
《Secondo te qual è il senso di tutto ciò?》 domandò, più a sè stessa, la bionda.
L'albino scrollò la testa. 《Io credo che quel tipo sia del tutto fuori di testa》.
Maka sbuffò, colpendosi rassegnata la fronte con il palmo della mano. 《Guarda, se non me l'avessi detto tu non ci avrei mai pensato》 gli disse sarcastica.
Con le braccia sui fianchi, l'albino accettò quel commento con una smorfia. La imitò, ispezionando i ciuffi d'erba che si stagliavano contro il cielo. Non capiva come mai Maka fosse così interessata a quelle quattro sterpaglie.
《Penso sia una specie di esperimento》 ipotizzò, ricordando le cerbottane dei dipendenti della villa. Il fatto di scoprire chi l'avesse incastrato dava più l'idea di essere una scusa. Il tutto si era svolto in maniera troppo forzata e anormale.
《Un esperimento?》.
《Come posso spiegarlo? A me ha dato l'idea di conoscere già l'identità della persona a cui si è riferito. Se accettiamo questo fatto, allora la questione è: perchè imbastire questo "gioco"?》.
Maka osservò attenta l'albino, introgata dal suo ragionamento. A causa del suo cieco odio verso Betson, non aveva minimamente posto attenzione a tutto ciò che era accaduto prima che si separassero dagli altri invitati.
《Perché usare quelle cerbottane? E cosa ha reso Sissy una specie di zombie psicopatico?》.
《La boccetta che abbiamo trovato!》esclamò Maka, interrompendo il flusso di pensieri dell'albino.
Prese dalla tasca la bottiglietta di vetro con il cartellino "DRINK ME".
《È solo una mia impressione, o vi sono parecchi riferimenti a "Alice nel Paese delle Meraviglie"?》.
《È una sua fissazione. Non farci troppo caso》. Maka liquidò velocemente la faccenda. Quando si incontrava con Betson nei panni di Angel, anche a lei era sorta quella stessa domanda. Aveva capito ben presto che non valeva la pena far caso a quei dettagli.
《Allora, mia piccola boccettina, cosa ci puoi dire?》.
La ragazza mosse contro luce il contenitore di vetro. Le goccioline azzurre risaltarono come diamanti illuminati dal Sole.
《Forse dovremmo assaggiare》 suggerrì Soul.
Maka alzò gli occhi al cielo. Le sembrava di essere tornata a scuola. Edattamente come quando ripeteva quel gesto per la frustrazione causata dalla stupidità dei suoi compagni.
《Bravo! Così dopo finiamo come Sissy》 sbottò lei.
L'albino schioccò la lingua irritato. Non gli era sembrata così male la sua idea.
《Allora proviamo a chiamare Kid》.

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