NOVE

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Arriva l'ora di pranzo e finalmente posso godermi un po' di tranquillità, anche se Mason, Wade, Ben e Alan hanno deciso, per non so quale precisa ragione, di seguirmi ovunque io vada.

Ci sediamo in mensa e io comincio a mangiare, isolandomi dal mondo esterno e finendo in un battibaleno.

"Wow, avevi fame El?" mi chiede Wade.

Aggrotto la fronte.

"El?"

"È il diminutivo di Eleonore, no?" mi spiega Ben.

"Oh giusto. Beh, stavo morendo con lo stomaco vuoto" borbotto.

Questo nome schifoso mi fara' confondere prima o poi.

"Comunque non abbiamo ancora parlato di quello che è successo prima. Hai steso Bruce! Sei stata magnifica" esclama Mason.

"Nella mia vecchia scuola ho dovuto imparare a difendermi" butto lì.

"Beh, basta che non lo fai con noi, perché io potrei morire. Ho una reputazione da sciupacemmine da preservare, e le palle mi servono se devo continuare così" gongola Alan.

"Oh giusto, tu sei quello che si fa le ragazze negli sgabuzzini" rispondo sarcastica.

"Se vuoi provare, sono qui quando vuoi"

La mia faccia si contrae in un smorfia schifata, mentre Alan mi sorride piuttosto malizioso.

"No, grazie" riesco solo a dire.

In questa scuola hanno tutti qualcosa che non va. Forse la sparizione di Sarah può essere dovuta a qualcuno qui dentro.

"A parte gli sgabuzzini... Ho sentito che è scomparsa una ragazza da queste parti" accenno.
Voglio vedere cosa mi dicono.

Vedo i quattro irrigidirsi leggermente, mentre Mason si fa scuro in volto.
C'è qualcosa che non va.

"È... una brutta tragedia" balbetta Ben.

"Già" aggiunge Wade.

Entrambi lasciano un'occhiata a Mason, che rimane con lo sguardo basso. Mi nascondono qualcosa, e io devo scoprire di cosa si tratta.

"Ciao ragazzi!" squittisce una voce, dirigendosi verso di noi. Certo che Juliette è onnipresente in questa cavolo di scuola.

"Ciao" dicono tutti in coro, tranne me. Ho intenzione di usare la tecnica che si usa per gli orsi: se mi fingo morta restando immobile non dovrebbe notarmi.

"Stasera c'è una festa a casa di Matt. Se volete venire vi aspetto" dice con fare da oca, per poi lanciarmi un sorrisino di cortesia. La vedo aprire la bocca per dire una stronzata verso di me, ma io la anticipo.

"No, non verrò alla stupida festa, non c'è pericolo"

"Vedo che cominciamo a capirci. D'altronde le feste non sono fatte per gli sfigati"

Sollevo le sopracciglia.

"Ehi!" tuona Mason.

"Buono tigre, ci penso io" dico, stoppando la lite sul nascere.

"Uh, che paura" scimmiotta.

Prendo il mio bicchiere di Coca Cola ghiacciato in mano e faccio per alzarmi, fino ad arrivare quasi naso a naso con la vipera.

"Dimmi un po', tu lo sai cosa si prova ad essere chiamata sfigata da una come te?" chiedo, annoiata.

"Illuminami" mi dice, con fare di sfida.

Muovo velocemente la mano e svuoto tutto il contenuto del mio bicchiere sulla sua testa.
Lei grana gli occhi e comincia a dare di matto come se stesse per avere una crisi isterica. Sento tutti cominciare a ridere intorno a noi. Ops.

Afferro la mia borsa e faccio per andarmene come se niente fosse, finché non la sento urlare qualcosa in ochese con un tono più acuto del solito. Un sorriso perfido mi si dipinge sul volto, mentre esco dalla mensa senza neanche voltarmi.  Sento Mason e gli altri seguirmi.

"Bruce e Juliette in un giorno solo! Sai che sei praticamente l'idolo della scuola adesso?" esclama Ben, gesticolando.

"Mio dio, ma quanto puoi essere... essere... una bomba!?" lo supporta Wade.

"Niente male" commenta Alan.

"Niente male?! Vuoi scherzare?! È stata una scena epica!" dicono gli altri tre in coro, stupiti ed esaltati.

"In effetti... peccato per la festa però" riflette Alan.

"E chi dice che non possiamo andarci?" sorride Wade, malefico.

"Io non verrò a quella festa, sappiatelo" dichiaro convinta.

"Perché no?" domanda Ben.

"Perché odio le feste"

"Sul serio? Come si fa ad odiare le feste?" domanda Mason, basito.

"Non lo so come si fa. Non mi piacciono e basta"

"Dovresti essere un po' più aperta a socializzare El" mi fa notare Alan.

"Sono una persona che ama il silenzio e la solitudine, e non sono qui per andare alle feste"

"Oh ma dai, sarà divertente" mi supplica Ben, con gli occhi dolci.

"Fammi pensare.. no" lo prendo in giro.

Le suppliche continuano, ma sono irremovibile. Non andrò a nessuna stupida festa con nessuno stupido ragazzo.

Per fortuna il pomeriggio passa in fretta e in men che non si dica riesco ad arrivare a casa, lavarmi e prepararmi la cena. Decido di sfruttare la grande televisione donatami gentilmente dall'FBI per guardare How I Met Your Mother mentre mangio. Per me è questo il paradiso: svaccarmi sul divano come un panda in letargo rimanere sulle mie. Ho fatto sempre così e nella mia vita è sempre andato tutto bene. Non vedo perché dovrei cominciare ad uscire proprio adesso.

Ad un certo punto sento suonare il campanello, per cui mi tocca rotolare fino alla porta per andare ad aprire.
Spalanco la soglia come se niente fosse, e fuori trovo impalati davanti a me Mason, Ben, Wade e Alan, che mi osservano con fare furbo.

"Ciao El" mi salutano in coro.

"Che diavolo ci fate a casa mia alle dieci di sera?"

"Siamo venuti per portarti alla festa" dice Ben, trionfante.

"Assolutmente no"

"Sapevamo lo avresti detto" sorride Alan.

Detto questo vedo Mason caricarmi e sollevarmi come un sacco di patate

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Detto questo vedo Mason caricarmi e sollevarmi come un sacco di patate.

"Ma che diavolo!" urlo, cercando di capire che diavolo succede. Vedo intorno a me le facce degli altri tre soddisfatte, mentre richiudono la mia porta di casa e mi consegnano le chiavi.
Io continuo dimenarmi, senza risultati.

"Mettimi giù idiota! Adesso!" urlò, agitandomi sempre di più. Quando ci vuole il taser non lo si ha mai dietro.

"Se tu non vuoi uscire, ti faremo uscire noi" mi dice Mason, mentre mi adagia in macchina e gli altri si mettono uno alla mia destra e uno alla mia sinistra. Alan va nel posto davanti con Mason, dopodiché partiamo verso la meta.

"Siete impazziti?! Lasciatemi andare! Non ho né cellulare né portafoglio!"

"Non ti servono per le feste, non preoccuparti!" esclama Ben.

Questi quattro sono tutti fulminati.
Finirò nei guai, già me lo sento.  

A WHITE HAIR SECRETDove le storie prendono vita. Scoprilo ora