DODICI

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Finalmente arriva il mercoledì, il che significa che siamo a metà settimana. Sono a scuola da tre giorni e già ne ho pieni i gabbasisi di tutti quanti.
Mi sono fatta lasciare il numero da Mason e gli altri, che da subito mi hanno inserito in uno strano gruppo su Whatsapp soprannominato "Bel Culo" (non chiedetemi per quale ragione, non ne ho idea), in cui per lo più scrivono stronzate. In questo modo potranno raccattarmi alla mattina senza cercarmi in giro per il paese.

Sto facendo colazione in cucina e già i quattro scatenati cominciano a scrivere.

Nuovo messaggio in "Bel Culo"
da ChitarristaRumoroso

Tra poco parto stronzi, scendete》

Nuovo messaggio in "Bel Culo"
da PeneCentrico

《Ti sembra il modo di parlare? C'è una signora tra noi adesso》

Nuovo messaggio in "Bel Culo"
da GemelloPsicopaticoBen

《Finiscila Alan, tanto non te la da》

Nuovo messaggio in "Bel Culo"
da PeneCentrico

《La speranza è l'ultima a morire》

Nuovo messaggio in "Bel Culo"
da Me

《 Sto per vomitare i cereali 》

Faccio giusto in tempo a mettere la tazza nel lavandino, quando sento una serie di colpi alla porta. Ma che diavolo...

Vado ad aprire e Mason entra come un razzo senza neanche guardarmi. Ha in mano un libro... di matematica?

"Ciao El, senti devi aiutarmi"

"Uh?"

"Mi sono dimenticato che oggi la Campbell interroga e io non so nulla perché non ho fatto neanche un cavolo di esercizio. Devi farmi una lezione accelerata"

"Io? Adesso?"

"Si, adesso! Sono due giorni che rispondi a tutte le domande che ti fanno e anche se non so come diavolo tu faccia ho bisogno del tuo genio"

Sospiro pesantemente. Ci conviene darci una mossa. Comincio a spiegare velocemente a Mason i passaggi dei dannati esercizi, cercando di rendere la cosa il più semplice e riassuntiva possibile, finché non sento bussare un'altra volta alla porta.

Vado ad aprire velocemente mentre lascio Mason con la testa sul libro, e mi trovo davanti la rovina della mia mattinata.
Nathan è davanti alla mia porta con la sua faccia di cazzo a guardarmi come se si aspettasse qualcosa.

"Ciao Brontolo"

Non lo faccio neanche finire di parlare che gli richiudo la porta in faccia. Sfortunatamente Lupin la ferma con due dita e la riapre.

"Smamma, sono già in pericolo di vita per colpa tua" dico, imbronciata.

"Sai che di mattina hai le occhiaie che ti fanno sembrare un panda nano?"

"Te ne vai o ti ci devo mandare?"

"Mi piacerebbe, ma ho bisogno di Mason"

Sbuffo e lo lascio entrare, facendogli strada in cucina.

"Comunque bel pigiama Brontolo" mi prende in giro, vedendomi vestita con una maglia gialla dei Minions e dei pantaloni neri cortissimi.

"Se hai qualcosa da ridire sul mio pigiama puoi anche andartene. Vado a cambiarmi, non devastatemi la casa" dico, infilandomi in bagno al piano superiore.

Ne esco vestita piuttosto decentemente, e quando scendo vedo con piacere che Nathan ha levato le tende e che è rimasto solo Mason.

Un dettaglio però mi appare insolito: ho lasciato uno degli armadietti dei biscotti aperto... guarda caso proprio quello in cui tenevo l'ultimo Waffle.

"Tuo fratello cosa cercava?"

"Oh, gli avevo preso un libro che doveva restituire oggi... perche'?"

Mi fiondo fuori dalla porta e vedo il bastardo di Nathan passare in moto facendomi un cenno di saluto con l'ultimo pezzo di Waffle fra i denti. Me lo ha fregato.

Io devo ucciderlo prima o poi.

Ritorno in casa e finisco di aiutare Mason, per poi partire alla volta di scuola, passando per le case di Ben, Wade e Alan.

Lo uccido. Lo uccido. Lo uccido.

Appena arriviamo a scuola vedo Lupin circondato da alcuni tizi con cui ride e scherza. Lo scorgo rivolgermi un sorriso beffardo, espressione che gli restituisco accompagnata da un dito medio ben visibile. Fanculo, stronzo.

Appena entro a scuola però, mi sembra di avere più occhi addosso del solito. Sarà solo un'impressione ma la gente sta iniziando a bisbigliare.

Passiamo distrattamente di fianco ad un tizio che molla in mano ad Alan quella che dovrebbe essere l'edizione del giornalino scolastico della settimana.

"Oh oh" lo sento dire.

"Che succede?" chiede Mason.

"Adesso capisco perché ci fissavano tutti. O meglio, fissavano tutti El"

Sollevo un sopracciglio e guardo la facciata del giornale.
Ad un tratto capisco da dove arrivano i bisbigli: in prima pagina c'è infatti una gigantografia della mia faccia appiccicata a quella di Nathan. Mentre lui sembra un modello greco, io invece sembro fatta di acidi. Ho gli occhi sgranati e sembra sul serio che stia per vomitargli addosso.

Guardo la foto sconcertata.

"Accidenti" dice Wade, massaggiandosi il mento.

"Beh non capita sempre di arrivare in una nuova scuola e finire sul giornalino dopo due giorni" scherza Ben.

"Sicura di stare bene El?" mi chiede Mason.

"Voglio andare a vivere sotto terra" dico solo, sospirando.

In questo momento mi farebbe molto comodo essere Reel al posto di Eleonore. Soprattutto perché Reel ha l'abilitazione a sparare a vista.

Un'urlo sconnesso mi fa capire di essere già nei guai.

"Tu! Lurida..."

Vedo Juliette caricare un colpo e cercare di tirarmi probabilmente uno schiaffo degno di un criceto. Le fermo la mano senza problemi, per poi fissarla. È furiosa.

"Si, Sharpay, che posso fare per il tuo esaurimento nervoso"

La mollo e lei continua a lanciarmi sguardi omicidi.

"State insieme?"

So già a chi si riferisce.

"Piuttosto mi faccio asportare le ovaie" dico schifata.

"Non mentire! Avrai anche vinto una battaglia... Ma la guerra è appena iniziata!" squittisce, venendo verso di noi e superandoci.

Di bene in meglio. Andrà a finire che sarò io quella uccisa se le cose non si aggiustano.

A WHITE HAIR SECRETDove le storie prendono vita. Scoprilo ora