VENTISEI

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Sono seduta su uno dei tavoli a bordo piscina da sola, a sorseggiare il mio Gin Tonic, e a godermi lo schifo delle generazioni del mio tempo. Gente che si slingua, gente che si denuda, gente che si butta in acqua. Tutto regolare.

"Ehi bellezza, vieni a ballare?"

"No grazie"

"Avanti, balla con me"

"Ho due gambe, se avrò voglia balleró da sola, grazie"

Il malcapitato se ne va via borbotta do qualcosa di cui non mi preoccupo. Vorrei capire qualcosa in più su che cosa pensano quelli della mia età nella norma, ma proprio non ci riesco. Mi sembrano un branco di scimmie mononeuroniche.

Mentre osservo la grande folla, mi scappa un'occhiata verso il retro della casa,e infilato in un angolino vedo Mason, seduto a fissare il vuoto. Mio dio, si è calato qualche acido?! E adesso chi guida?!

Vado verso di lui per controllare che sia tutto a posto, ma più mi avvicino e più mi accorgo che più che fattanza quella che ha negli occhi assomiglia molto ad una malinconia malcurata.

"Ehi bell'imbusto. Non suoni più?"

Lui mi sorride, rifilandomi una specie di occhiata di scuse.

"Pausa di ripiglio"

"Capisco. Che hai?"

"Queste serate sono belle, ma riportano alla mente delle cose certe volte"

"Delle cose?"

"Cose brutte"

Mi vado a sedere lentamente vicino a lui. Forse ci siamo.

"Ti riferisci a Sarah?"

"Le voci girano in fretta eh?"

"Da un po' ormai, ma non volevo farmi i fatti tuoi"

"Fidati, non sei tu il problema in questo posto"

Gli accarezzo una spalla e lo vedo perdersi di nuovo nei suoi pensieri.

"È colpa mia"

"Come?"

"Stava venendo da me. Sarei dovuto andare a prenderla io, non avrei dovuto lasciare che andasse da sola. Sono un imbecille. È colpa mia se è sparita"

"Quando perdiamo qualcuno che amiamo è normale sentirsi così

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"Quando perdiamo qualcuno che amiamo è normale sentirsi così. Solo il tempo può guariti, ma mettila così: da adesso puoi percorrere due strade. Puoi continuare a pensare che sia colpa tua e commiserarti fino alla morte, o puoi imparare qualcosa"

"Sempre molto diretta"

"La vita di per sé è diretta. Se ci trattiamo coi guanti, quando andremo a sbattere farà ancora più male"

"Sagge parole... Ehi El, posso farti una domanda?"

"Dimmi"

"Come hai fatto... Quando sono morti i tuoi?"

E bravo ragazzo. Ha capito dove colpire.

"Non ho fatto. Semplice. Sono ferite che rimangono aperte, ma ci fanno diventare un pochino più grandi e un pochino più consapevoli"

Mason apre la bocca per dire qualcosa, ma veniamo interrotti da Alan, che arriva urlando e barcollando verso di noi. Grandioso.

"No ragassi non potteette capire"

"Ma sei ubriaco?"

"Questo cocktail è potentiiissimo. Assaggia fra"

Mason osserva il bicchiere mezzo vuoto tenuto in mano dal cretino ubriaco. Fa per allungare la mano, ma io lo fermo immediatamente.

"Assolutamente no"

"Perché? È solo un cocktail"

"Devi guidare, e poi non si beve quando si è tristi"

"Io.. Non sono triste" prova a dire il ragazzo, con la convinzione nascosta sotto ai piedi.

"Ho detto di no"

"Per l'amor del cielo, è mezzo bicchiere, che potrà mai farmi?"

Che palle quando la gente non capisce. Afferro il bicchiere e lo trangugio tutto in un sorso.

"Ma.. El! Che fai!"

"Così non sarai tentato

"Brava bimba, così si fa!" gracchia l'ubriaco, appendendosi a me in malo modo.
Lo scanso con fare piuttosto schifato, e afferrò Mason per un braccio.

"Dai andiamo"

"Dove?"

"Andiamo a ballare no? È una festa"

Pretendo una laurea ad honorem in psicologia dopo quello che sto per fare. Mi lancio in pista con Mason al mio seguito, nonostante praticamente ogni neurone presente nella mia testa mi stia dicendo di non farlo assolutamente. Accidenti a me.

Comincio a muovermi a caso, cercando di ballare e riuscendoci in malo modo. Vedo comparire un sorriso divertito sulla faccia di Mason e finalmente si scioglie un po'. Missione compiuta.

Nei minuti successivi cerco di stare con lui il più possibile, finché non mi accorgo di una strana sensazione: le mie gambe hanno iniziato a diventare molli e mi sento rincoglionita totalmente. Ma che cazzo succede?

Faccio segno a Mason di aspettare e cerco il bagno per stare un attimo da sola. Davvero quel cocktail era così forte?

Riesco non so come ad arrivare al bagno e appena rivolgo lo sguardo allo specchio noto che vedo tutto completamente sfocato. Cazzo.. Non mi dire che era condito?!?

Ottimo. Adesso sono anche fatta di acidi. Perdo la connessione tra i pensieri lentamente, e mi siedo sul water per cercare di restare quantomeno vigile. Ho un caldo pazzesco, e mi sento svenire. Mi tolgo la maglietta e i pantaloni goffamente e non so per quale preciso motivo rimango in biancheria. Sono sull'orlo di un collasso probabilmente.

Sento i miei pensieri sfilacciarsi totalmente e ad un certo punto sento l'impellente bisogno di uscire dal bagno.

E poi il nulla.

A WHITE HAIR SECRETDove le storie prendono vita. Scoprilo ora