CINQUANTADUE

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Il giorno dopo la stanchezza del campeggio si fa sentire, e rimango per tutto il giorno mezza addormentata. Stranamente né Mason né Nathan stamattina si sono presentati a scuola. Magari avevano da fare. Gli altri sembravano tutti tranquilli, per cui non sono stata lì a preoccuparmi troppo.
Passo tutta la giornata ad ascoltare la lezione in modo noioso, tra uno sbaciucchio e l'altro di Betty e Ben e una limonata e l'altra di Alan e Lisa. Si sono proprio trovati quei quattro.

La giornata passa in modo veloce, e appena le lezioni finiscono mi faccio accompagnare a casa. Quando arrivo nella mia via però un dettaglio attira la mia attenzione: Mason sta andando avanti e indietro nervosamente per il suo giardino, col telefono attaccato all'orecchio. Si passa una mano sulla faccia, come se fosse successo qualcosa di grave.

"Ehi" lo saluto.

Lui sembra accorgersi di me all'improvviso. Lo vedo chiudere la chiamata e fiondarsi verso di me, appoggiandomi le mani sulle spalle.

"Eleonore, devi dirmi una cosa, ma devi essere sincera"

Aggrotto la fronte. Ma che...

"Okay, ma che è successo?"

"Ieri sera quando siamo tornati mio fratello e mia madre hanno avuto una discussione su... questioni di famiglia"

Immagino già quale possa essere la questione.

"E?"

"Mio fratello ha preso la moto e non lo abbiamo più visto. È da ieri che non torna e non risponde al cellulare, né a lei né a me. Ho provato a cercarlo ma nessuno sa dove sia, per cui se tu lo sai devi dirmelo. Mia madre sta andando fuori di testa"

Sto per rispondere che non so niente di tutta questa storia, quando mi torna in mente un dettaglio. La posizione mandatami ieri sera da Nathan. Rifletto un secondo su quello che devo fare: se ne parlo a Mason sua madre si calmerà, ma è probabile che Nathan, una volta trovato, se ne vada di nuovo e sta volta non ci sia verso di ritrovarlo. Se non glielo dico però farei un torto enorme a Mason e alla sua famiglia, ma avrei una possibilità di scoprire dove si trova.

"Mi piacerebbe poterti aiutare, ma non sapevo niente di tutto questo... proverò a chiamarlo e ti farò sapere. Ora scusa ma devo andare... ho un po' di commissioni da sbrigare. Tienimi aggiornata, ok?"

"Ok grazie mille El"

Cammino a passo spedito, come se nulla fosse, ed entro in casa, lanciando lo zaino sul divano, per poi infilarmi su per le scale e direttamente in camera mia. Apro il baule ai piedi del mio letto e afferro una delle pistole che mi sono state date e attacco il fodero alla cintura. Scendo rapidamente e dopo aver preso lo stretto necessario dallo zaino apro la porta come una furia.

"Ma che succede?" mi domanda Scott, vestito col grembiule e col pelapatate in mano.

"Starò via per un po', ti spiego quando torno. Non aspettarmi per cena!"

"Ehi un momen..."

Non faccio in tempo a sentire le proteste di Scott che corro in garage a prendere una delle due macchine a nostra disposizione. Non mi piace eccessivamente guidare, per cui lo faccio solo quando sono costretta.

Imposto il navigatore rapidamente e prego Dio che non sia successo niente. Se è con suo padre sicuramente sarà nei guai, e se non lo è non so in che cosa di preciso si stia ficcando. Spero solo che vada tutto bene e che quel messaggio di ieri non sia stata una richiesta d'aiuto. Non ho ricevuto più risposta da ieri, per cui sono abbastanza preoccupata adesso che conosco il retroscena. Spero di arrivare in tempo.

Aspettami Lupin, arrivo.

A WHITE HAIR SECRETDove le storie prendono vita. Scoprilo ora