Alan l'aveva riaccompagnata a casa. Era stato molto gentile e accorto, ma anche lui doveva aver intuito l'esito di quell'appuntamento, perché non tentò nemmeno di baciarla o di avanzare una proposta per un ulteriore uscita. Ma fine alla fine si dimostrò un vero galantuomo, un ragazzo d'oro.Camila lo ringraziò calorosamente, espandendosi in un abbraccio che sancì definitivamente i confini del loro rapporto. Alan le sorrise e la salutò, mimetizzandosi nell'ingorgo serale.
Quando arrivò a casa, sua madre stava leggendo una rivista scientifica, Focus per l'esattezza, al quale era iscritta e abbonata. Sinu aveva da sempre una propensione per le materie scientifiche, ma ultimamente stava ottimizzando molto quello che da hobby era diventato passione.
«Ciao mamma, tutto bene alla galleria?» Domandò cordialmente Camila, mentre slacciava le stringhe delle scarpe.
Le piaceva sentire il parquet scivolare sotto i piedi. Da piccola, nella vecchia casa, correva per tutto il corridoio e derapava in fondo, fiondandosi sul divano. Una volta aveva preso in pieno zio Albert che aveva riso dell'imprevisto, ma per tutto il giorno aveva sopportato il mal di schiena. Adesso era grande per certi passatempi, anche se ogni tanto le dita scodinzolavano, nostalgiche del turbo. Ma in ogni caso non ci sarebbe stato comunque spazio per una delle sue "gare di fondo."
«Tutto bene. La clientela si sta impennando, e devo dire che sono felice non solo delle vendita ma anche del risultato esposto.» Quando ebbe terminato di leggere la riga, pizzicò la pagina con il dito, ed educatamente rimirò Camila.
«Sono contenta mamma, moltissimo.» Sorrise la cubana, depositando le scarpe sul davanzale.
«Ma non hai sentito la notizia migliore.» I muscoli facciali di Sinu dovevano essere sottoposti ad un grande sforzo, perché il sorriso che stava reprimendo le gonfiava le guance «È da mesi che cerco qualcuno che sponsorizzi la mia nuova ala, ma quasi tutti gli investitori hanno trovato un difetto qua, un difetto la... Pensavo di dover rinunciare a ristrutturare anche l'altra parte, fino ad oggi.» Lasciò volutamente la frase in sospeso, effondendo l'entusiasmo sotto forma di sorriso, che ora aveva sguinzagliato.
«Hai trovato uno sponsor?» Chiese Camila, già elettrizzata per sua madre.
«Non è ancora detta l'ultima parola, ma si.. Parrebbe proprio di sì.» Assentì entusiasta.
Camila lanciò un grido di vittoria e l'attirò in un abbraccio. Sapeva quanto si fosse spremuta sua madre per inaugurare quel lato ancora inservibile a causa del deperimento dello stabile, ma ora aveva la possibilità di ampliare lo spazio e sprigionare la sua maestosa arte. Non poteva essere più felice per lei.
«Mamma, sono orgogliosa di te! Cazzo, sapevo che ce l'avresti fatta!» Festeggiò su di giri, stringendo la morsa dell'abbraccio.
«Linguaggio, signorina.» L'apostrofò blandamente Sinu.
Camila alzò gli occhi al cielo, poi si distanziò da sua madre e la guardò negli occhi «Sei forte, mamma.»
E, inaspettatamente, e forse anche un po' incomprensibilmente, dal punto di vista di Camila, Sinu replicò «Anche tu, mi hija.»
Quelle parole fecero breccia nella strenua di Camila che ora, inorgoglita e rinfocolata, si sentiva pronta più che ma ad ammaestrare i suoi demoni.
Restò sul divano per un paio d'ore, dopo cena, per guardare i cartoni animati con Sofia. Era una specie di tradizione, ma non così radicata da essere seguita alla lettera. Quando ne avevano l'opportunità, passavano del tempo assieme a Peppa Pig o LadyBug.
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Hades
FanfictionMille anni fa, dopo un'atroce guerra fra il bene e il male, Zeus, sconfitto, ha scomposto la sua anima e ripartita fra sette comuni mortali per non permettere ad Ade di regnare. Ade, però, ha trovato un modo per liberarsi dagli inferi ed ora vaga s...