Capitolo undici

2.2K 176 18
                                    


Camila stava mediando una disputa fra Ally e Dinah, piccoli screzi quotidiani che l'avrebbero preoccupata maggiormente se non ci fossero stati invece che puntualmente esserci. Alla fine, per via di un meccanismo contorto, secondo Camila, quello era il loro stravagante modo di volersi bene.

«Le puoi dire che può raccontarci delle sue avventure notturne, ma senza spoilerarci ogni dettaglio del fisico del suo occasionale partner?» Chiese lentamente Ally, facendo traspirare la rabbia attraverso i denti.

«Oh, ma insomma! Mi sembra giusto aggiungere un po' di pepe ai miei racconti con qualche particolare succulento.» Inarcò le sopracciglia maliziosamente, ovviamente fu una mossa strategica per indispettire maggiormente Ally.

«Sei incorreggibile, e anche maleducata.» La redarguì la bionda, notando l'espressione esterrefatta che contornò il volto di Dinah.

«Io maleducata? Ma come ti permetti!?» Si inalberò, alzando il volume della voce.

«Ok, ok, abbassiamo i toni.» Fu l'entrata in scena di Camila, che con pacatezza acquietò la lite «Non credo che Dinah sia maleducata, ma certo molto dispettosa.» Conciliò Camila, trovando un compromesso che non ferisse l'ego della polinesiana e al contempo non screditasse la prospettiva di Ally.

«Scusa stai dando ragione a lei?» Domandò interdetta Dinah prima di sbilanciarsi.

«No, ad entrambe.» Convenne la cubana in un sospiro, e allora la polinesiana produsse un suono monocorde e annuì, alquanto accomodante.

«Ma come facevate prima senza di te?» Esordì dopo qualche istante di silenzio Camila, notando come le occhiate delle due si intercettassero.

Nessuna delle sue amiche pareva trovare una risposta, così Camila si chiese se non proferissero parola perché preferivano tenere per loro qualche scheletro nell'armadio, oppure se nemmeno loro ricordassero com'era "la vita di coppia".

«Beh... Avevamo un'altra mediatrice.» Azzardò Ally, schiarendosi la voce.

Camila sgranò gli occhi, un po' sorpresa. Non che fosse gelosa della precedente ragazza, ma era strano che non le fosse nemmeno mai stata nominata.

«Ah, e non esce più con voi?» Chiese curiosamente la cubana, notando nuovamente quell'espressioni di incerta complicità.

«Eh no.. no, non esce più con noi.» Rispose nuovamente Ally, mentre Dinah si era insolitamente ammutolita.

«Era la mia ragazza.» Esplose improvvisamente la polinesiana, spiazzando completamente Camila.

La cubana non era sicura che restarsene imbambolata, a bocca aperta e con gli occhi sbarrati fosse la reazione giusta, ma non sapeva cos'altro fare. Non era stupita per la rivelazione in se, ma perché per quattro anni l'argomento non era mai stato tirato in ballo.

«Ah.» Fu la prima parola che emise «Ah.» Fu la seconda.

«Ottimo discorso.» Dinah si alzò dalla panchina, afferrò lo zaino e se ne andò di fretta.

Camila lanciò un'occhiata nella direzione di Ally che incassò le spalle e piegò le labbra in una curva abbattuta, poi la seguirono verso la lezione. 

Durante le ore scolastiche, Dinah rimase silenziosa e schiva. Camila tentò di approssimarsi e riconciliarsi, ma la polinesiana era ostile, il che le impediva di spiegarsi. Lei non aveva assolutamente niente contro la sua precedente relazione, era solo sorpresa che Dinah non gliene avesse mai fatto parola, come se ci fosse qualcosa da nascondere, come se qualcosa di quella storia non andasse.

HadesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora