Drawbacks, mysteries and lies.

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Si trovava nel divano a guardare distrattamente la tv, con una coperta e il camino ancora acceso. L'unica cosa che voleva fare era rilassarsi e riuscire a prendere sonno magari. Purtroppo però molte cose rendevano le sue intenzioni impossibili: il vento forte, la pioggia, i tuoni, ma soprattutto la conversazione avuta con Calum qualche ora prima.

*Flashback*   

"Haley tu devi sapere che Ashton è un tipo particolare. Devi stare lontana da lui." Calum era serio, come mai in quei pochi giorni che si conoscevano probabilmente.
"Il fatto che Ashton sia un tipo strano l'ho capito Calum e ti posso anche assicurare che io non avevo la minima intenzione di farci conoscenza. Mi hanno parlato di lui prima ancora che lo conoscessi e credimi, ritrovarmi con il tuo amichetto nelle situazioni in cui mi sono trovata negli ultimi due giorni, non era nei miei piani."
"Ultimi due giorni? L'hai visto ancora dopo quella mattina?"
"Sì. Oggi ero al parco e lui era lì" Haley abbassò gli occhi, cercando di dimenticare la paura che aveva provato in quei momenti.
"Haley, ti ha fatto qualcosa?" le chiese preoccupato.
"No, no. Calum, dimmelo. Dimmi perché ce l'ha con me."
"Haley io- "
"È per quella mattina vero? Era lui in quell'aula? Sa che io l'ho visto, vero?" Haley sapeva la risposta, ora ne era più che sicura. Voleva solo una conferma.
"Tu come fai a saperlo?" Calum non riuscì a finire la frase perché Haley lo interruppe nuovamente.
"Io l'ho visto, sì è vero. Ma non capisco perché sia tanto arrabbiato. Insomma era una semplice rissa no? Certo non è stata una bella cosa da vedere, ma era solo una stupida rissa tra ragazzi. Non sapevo neanche che fosse lui inizialmente e non capisco perché si stia creando tutti questi problemi. Non ha senso ed è tutto così strano. Cosa può importare a me di una stupida rissa?" Haley rise istericamente. La faccia di Calum dimostrava tutto, meno che quella fosse una stupida rissa tra compagni di scuola.
"Haley ho sbagliato a venire qui. Fai finta che io non ti abbia detto niente, non so a cosa pensavo. Che tu potessi capire? Che potessi ascoltarmi senza fare domande? Ovvio che non l'avresti fatto. Sono stato uno stupido, ora vado." Calum si alzò di scatto dal divano con uno sguardo duro.
"Calum,aspetta!" Haley cercò di fermarlo afferrandolo per un braccio, ma il ragazzo si scansò con forza.
"No Haley! Cerca di farti gli affari tuoi, cercherò di far capire ad Ashton che tu non parlerai. Perché è questo che farai vero?" le disse fermandosi nel mezzo del salotto.
"A chi dovrei dirlo? E poi cosa dovrei dire? " Chiese a Calum, ma ci riflettè su anche lui e a quel punto tutto le fu più chiaro. "Josh."  Haley sorrise amaramente.
"Non dovrebbe preoccuparsi di questo, non avrei parlato con nessuno di tutto ciò."

"Haley, tu non dirai niente né a Josh, né a Abbie, né a nessun altro. Perché in quel caso non potrei più aiutarti. Voglio bene ad Ashton e sto cercando di aiutarlo, ma voglio aiutare anche te. Quindi dimentica tutto, fallo per te stessa. O credimi, non potrei più aiutarti."
Queste furono le ultime parole del ragazzo, prima che prendesse la sua giacca e uscisse da quella casa, mentre Haley lo osservava stordita e confusa per poi rimanere a fissare quella porta che si chiudeva davanti ai suoi occhi, lasciandola senza risposte ma con tante domande.

*Fine Flashback*

Eppure non doveva importarle nulla. Doveva fare come le aveva chiesto Calum: dimenticare tutto. Ovviamente non avrebbe dimenticato, ma non ci avrebbe più pensato. Si sarebbe tenuta lontana da Ashton, se serviva anche da Calum.
Scosse la testa e aumentò il volume della televisione, ma a volte il rumore dei pensieri è così forte da superare qualsiasi altro rumore. Così Haley si alzò dal divano e salì in camera sua. Si mise a cercare dappertutto ma non riusciva a trovarlo. Ma non si arrese, perchè ne aveva un assurdo bisogno, come se la sua vita dipendesse da quello. Si ricordò di averlo nascosto dietro una pila di libri che spostò cautamente ed eccolo lì. Prese il diario e scese nuovamente in salotto, prendendo comodamente posto sul divano.
Aveva bisogno di sfogarsi e per il momento non poteva parlare con Janelle, quindi scrivere era l'unico modo. Prese una pagina vuota e cominciò a scrivere. Scrisse delle sue speranze e di quanto si credesse un'illusa nel vedere che niente andava come aveva sperato. Scrisse di Abbie e di quanto fosse felice di averla conosciuta, ma di quanto sentisse la mancanza delle sue vecchie amiche, di Andrew e della sua vecchia vita. Scrisse di come il suo passato la perseguitasse, impedendole di guaradare avanti e infine scrisse di Ashton.
Gli occhi si appesantirono, le ciglia bagnate dalle lacrime cominciarono ad abbassarsi sempre di più, fino a cadere sulla pelle liscia e leggermente arrossata delle guance, e si addormentò così, con il viso rigato dalle lacrime e il diario ancora sulle gambe.

Nobody.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora