Goodbye distance

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Un anno. Un intero anno passato a parlare dietro ad uno schermo. Per un anno intero, 4342 chilometri le aveva tenute lontane. Ma questo non le aveva del tutto ostacolate. Anche dopo essere venute a conoscenza di quanta strada le separasse, avevano continuato a parlare ogni giorno, a stare giornate intere a scambiarsi messaggi e ore passate a parlare al telefono. Si facevano forza l’un l’altra, facendo il possibile per non far crollare l'altra. E il fatto di non essersi mai viste non aveva impedito di far nascere tra loro uno strano legame. Conoscevano abbastanza cose l’una dell’altra, per poter dire di essere migliori amiche a distanza. Si confidavano tutto, dalle loro storie più buffe ai loro segreti più bui. Forse era questo che le legava. Il fatto di conoscere tutto, anche i loro demoni, ma restare. 
Potevano definirsi vere amiche, anche se non si erano mai viste.
Ma loro si erano fatte una promessa: un giorno avrebbero vinto quella distanza. Un giorno si sarebbero incontrate e non importava quando fosse stato quel giorno, l’importante sarebbe stato vedersi. E quel giorno era arrivato. Si sarebbero viste per la prima volta, si sarebbero abbracciate e quei 4352 chilometri non avrebbero più intralciato la loro amicizia.
Haley non riusciva ancora a crederci. Janelle era ormai l’unica vera amica che le restava, l’unica che le era stata accanto, anche se non fisicamente, durante il periodo più buio della sua vita. Quando l’aveva conosciuta non aveva più niente, i suoi genitori non c’erano più, suo fratello non c’era più, le sue amiche l’avevano abbandonata così come il suo ragazzo.
Ma poi era arrivata lei. Si erano conosciute su un social network, un semplice mi piace ad un post e un reblog significarono l’inizio di una strana amicizia.
Haley guardava spesso il blog della nuova ragazza conosciuta e si stupiva sempre di più nel vedere quante cose avessero in comune, era come osservarsi allo specchio. 
Fisicamente erano l’opposto, ma il resto era uguale. Bastava una semplice parola, perché una capisse come stesse l’altra. E cominciò così la loro amicizia.
Cominciarono a confidarsi le loro cose più segrete e importanti, ma ne una ne l’altra si limitava al “Mi dispiace” che entrambe odiavano. Parlavano, si confortavano, si facevano forza a vicenda.

Haley quella mattina si svegliò sorridendo ed era tanto tempo che non succedeva. Ma pensare che finalmente tra qualche ora avrebbe potuto abbracciare colei che le aveva fatto forza nei suoi momenti cupi, la rendeva davvero felice. Fin dal momento che la sveglia suonò, un sorriso si era impossessato del suo volto. Un sorriso vero, non di quelle smorfie forzate che Haley conosceva, purtroppo, fin troppo bene. Decise che niente sarebbe riuscito a rovinarle quel giorno: nessun Noel, nessun David e tanto meno nessun Irwin.
Haley saltò in piedi, non preoccupandosi di raccogliere le lenzuola che aveva fatto cadere sul pavimento durante il salto e corse verso lo stereo. Non appena l’aprì, la voce di Ed Sheeran si sparse per quelle quattro mura, non facendo altro che aumentarle il buon umore con le note del nuovo singolo.
Aprì le tende, facendo illuminare la stanza da quel sole che splendeva nel cielo sereno. Si piazzò davanti l’armadio bianco, spostandosi da un piede all’altro mentre agitava i fianchi a ritmo di musica.
La giornata era calda, così decise di optare per una canotta 9grigio con una stampa davanti, un paio di Skinny Jeans neri strappati su entrambe le ginocchia e le Vans nere. Legò i capelli in una coda e dopo aver messo il solito filo di eye-liner e lo strato di mascara, andò a preparasi la borsa per la scuola che non era riuscita a preparare la sera prima.
Scese al piano di sotto, dove un Josh sorpreso l’accolse con un sorriso a trenta due denti, che in quel momento le fece ricordare di dovergli ancora chiedere un piccolo favore.
"A cosa dobbiamo quest’Haley sorridente e allegra, che intona magnificamente la canzone di Ed Sheeran alle sette e mezza di mattina?" chiese Josh, mentre preparava di fretta la colazione.
"Niente in particolare" cominciò Haley "Senti Josh, ricordi della mia migliore amica a distanza di cui ti avevo parlato giorni fa?"
"Sì, Jaden?" disse Josh, convinto di aver ricordato anche il nome, ma capì di aver fallito miseramente quanto vide comparire una smorfia sul volto della ragazza. Vederla così di buon umore era raro e vederla così rendeva allegro anche lui. Era curioso più che mai di sapere quale fosse il motivo di tanta allegria, anche se aveva una mezza idea. E un certo Calum c’entrava qualcosa, secondo lui.
"Oddio Josh, che razza di nome è Jaden?" rise Haley.
"Ehi! Mia sorella si chiama così!" affermò Josh fingendosi offeso, facendo prendere così un colorito roseo sulle guance di Haley.
"Ops, scusa non intendevo. È un bellissimo nome" cercò di rimediare Haley imbarazzata, mentre a stento tratteneva una risata "Comunque, si chiama Janelle. E mi stavo chiedendo se per te sarebbe un disturbo ospitarla qui per qualche giorno. Lo sarebbe?" chiese speranzosa.
"Quindi questa tua allegria è dovuta solo a questo? Solo ed unicamente a questo, giusto?" chiese Josh, calcando più del dovuto alcune parole, creando uno stato di confusione alla ragazza che però non smetteva di sorridere. Quest’ultima annuì con foga e con gli occhi che le brillavano.
"Perfetto, allora per me va più che bene. Nessun disturbo, qui è la benvenuta. E ora che arrivano queste settimane di vacanza, non ci sarà alcun problema." Non appena Josh finì di parlare, sentì due braccia legarsi intorno al suo collo e urli di gioia sovrastare la sua risata.
"Non potrò mai ringraziarti abbastanza per questo, Josh" ammise sinceramente la ragazza.
"Non devi farlo, lo sai." le sorrise, mostrando una linea perfetta di denti bianchi. La ragazza ricambiò il sorriso, stringendo ancora una volta in un abbraccio il ragazzo che rideva divertito.
"Su, andiamo che ti porto a scuola."

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