Arrogance and kisses.

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Era seduto sul divano e dopo la lunga serata provò a rilassare i suoi muscoli e la sua testa, che però fece tutt’altro che smettere di pensare. Involontariamente si ritrovò a pensare a quella ragazza che gli mancava tanto, Kimberly. 

Quel sorriso smagliante, quegli occhi azzurri che esprimevano gioia, quella ragazza forte che però è finita col cedere. 
La guerriera che ha perso la sua battaglia. 
Calum si sentiva ancora terribilmente in colpa per questo, per non averlo capito prima, ma lei era così brava a fingere sorrisi e a far credere a tutti che tutto andasse bene.
Finì per pensare a quella citazione che Kimberly aveva letto a lui e ad Ashton una volta.

*Flashback* 

"Ma è possibile che tu stia sempre a leggere!? Su, vieni a divertirti con noi."

"Dai, sto leggendo!" si lamentò la rossa, lanciando uno sguardo truce al moro che le aveva lanciato un cuscino. 
"Uh che novità!" La prese in giro Ashton.
I due amici tornarono a giocare ai videogiochi dopo aver ricevuto occhiate di fuoco dall’amica.
"Siete due stupidi, io preferisco stare qui a leggere anziché rimbecillirmi davanti a dei stupidi videogiochi." Li riprese la ragazza, facendoli ridere.
"Mi sento offeso." Scherzò Ashton, sotto lo sguardo divertito del loro amico Calum.
La ragazza si alzò ridendo, avvicinandosi al ragazzo biondo e sedendosi sulle sue gambe.
"Sentite qui-"
"Ecco, mi sembrava strano non ci avesse ancora letto qualcosa." Si lamentò Calum, sbuffando insieme al biondo.
"State zitti e ascoltate" li ammonì lei, trattenendo una risata per le stupide smorfie che i due facevano. “C’è una storia dietro ogni persona. C’è una ragione per cui loro sono quel che sono. Loro non sono così solo perché lo vogliono. Qualcosa nel passato li ha resi tali, e alcune volte è impossibile cambiarli.”
"Interessante, credo." disse sarcasticamente Calum, scambiandosi un’occhiata con Ashton.
"E a chi appartiene questa saggia citazione?" disse il biondo, mentre cingeva con un braccio la vita della ragazza. 
"Freud."
"Ovviamente."
"Uno psicanalista." rispose la ragazza come se fosse la cosa più ovvia al mondo. Ma dall’espressione dei due ragazzi si poteva perfettamente capire che nessuno dei due aveva la minima idea di chi fosse.
"Continuo a chiedermi perché sto ancora con due stupidi come voi." si lamentò alzando gli occhi al cielo.
"Perché ci vuoi bene, ovvio." e risposero ancora una volta insieme i due ragazzi, per poi unirsi in una risata di gruppo.

*Fine Flashback*

Rise, ripensando a quei bei momenti. Gli mancavano.
Gli mancava Kimberly, la sua risata contagiosa, la sua voce limpida e i suoi insulti verso lui e Ashton, la sua testardaggine e la sua passione per i libri e per la psicanalisi. Gli mancava anche il vecchio Ashton e sentire la sua risata, la sua vera risata. Non era più il vecchio Ashton da due anni ormai.
Per quanto gli potesse risultare insignificante due anni fa, quella citazione che Kimberly aveva letto loro, adesso invece la capiva perfettamente. Ashton ne era la dimostrazione. 
C’era una ragione se Ashton era quel che era. Qualcosa nel passato lo ha segnato, portandolo a dei cambiamenti. Non è così solo per il semplice fatto di volerlo, è stato spinto a diventarlo e adesso sembra impossibile far tornare l’Ashton di una volta. Anche lui ha la sua storia e l’unico a conoscerla è Calum.
Il moro si ritrovo a pensare che anche Haley, fosse come Ashton. In realtà non era la prima volta che si ritrovava a pensare quanto Ashton e Haley fossero uguali, anche se diversi. Era una cosa contorta, ma era così. 
Haley non aveva mai raccontato nulla a Calum, ma lui sapeva.
Sapeva che la ragazza non era sempre stata così spaventata, così distaccata dal mondo, così triste. Qualcosa aveva cambiato anche lei, portandola a diventare qualcosa di completamente diverso da ciò che era prima.
E anche lei sembra non poter tornare quella di una volta.

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