Friendships and dangers.

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Haley cercò di urlare, ma quella mano che premeva sulle sue labbra rendeva tutto impossibile e ad ogni suo tentativo di liberarsi, la presa di faceva sempre più forte. Così decise di arrendersi.
"Brava, vedo che hai capito. Io ora ti lascio, ma tu stai buona o sono guai."
Haley annuì e la presa su di lei iniziò ad affievolirsi, fino a scomparire del tutto. Si girò lentamente e quando lo vide, ogni suo sospetto fu confermato.
"Ashton."
"Indovinato. Hai sentito la mia mancanza oggi?" Ashton prese ad avvicinarsi sempre di più mentre lei indietreggiava, nel tentativo di mantenere le distanze.
"Perché scappi? Hai paura?" E a quel punto Haley vide comparire di nuovo quel ghigno sul volto del biondo.
"N-no. Non ho paura di te" Seppur la sua voce tremante dimostrasse altro, lei cercò di apparire sicura di sè. Ma sembrava quasi che stesse cercando di convincere più se stessa che Ashton, e questo non passò inosservato al ragazzo.
Un leggero venticello cominciò a soffiare tra gli alberi, spostando dal viso della ragazza qualche ciocca di capelli che le copriva gli occhi, facendole avere così una perfetta visuale di Ashton. Aveva i capelli biondo scuro tirati su da un pezzo di stoffa rosso, una maglia bianca coperta da una camicia a quadri blu e un paio di pantaloni neri stretti.
Chiunque lo vedrebbe potrebbe pensare a un comune ragazzo australiano. Ma no, non lo è. Haley ne aveva avuto la dimostrazione. Dietro quegli occhi verdi si celavano tante cose, troppi sentimenti e segreti che cercava di tenere nascosti.
"Io invece dico che hai paura. E fai bene ad averne, Bennet." Il tono che usò fece sembrare quella frase una minaccia, o forse lo era. La ragazza indietreggiò ancora, fino a quando sbatté la schiena contro il tronco di un albero lasciandola senza una via di fuga. Ashton aumentò il passo, mantenendo un'andatura tranquilla, fermandosi poi di fronte al corpo tremante della ragazza. Poggiò la mano destra sul tronco, al lato del viso di Haley, mentre con l'altra mano faceva su e giù per il braccio di lei.
"Perché ce l'hai con me? Cosa diavolo ti ho fatto!?" sbottò la ragazza senza però alzare il tono di voce.
"Tu hai visto troppo" disse semplicemente lui, per poi dare inizio a un silenzio tombale.
Rimasero a guardarsi negli occhi, mentre rabbia, rancore, tristezza e odio venivano trasmessi attraverso quegli sguardi scambiati tra i due.
"Haley! Haley sei qui?!" Una voce gridava il nome della ragazza in lontananza. Haley sentì un tuffo al cuore nel riconoscere la voce di Josh e nel momento stesso in cui stava pe rispondere, Ashton le tappò prontamente la bocca.
"Haley!" La voce si faceva sempre più vicina, allora Haley morse la mano al ragazzo che la allontanò imprecando e  lei riuscì a chiamare Josh a gran voce. Ashton sgranò gli occhi nel sentire quel nome, ma cercò di non far capire ad Haley quanto fosse stato preso alla sprovvista, lei non doveva sapere altro.
"Ci vediamo presto, Bennet" le soffiò nell'orecchio per poi darle le spalle e scomparire tra il verde di quel piccolo bosco. E fu nell'istante in cui Haley vide la figura del ragazzo allontanarsi che ebbe vari flashback sugli avvenimenti di quel primo giorno di scuola.
Era lui quel ragazzo?
Ashton sapeva che lei lo aveva visto?
Era a questo che si riferiva con quel 'Tu hai visto troppo' ?

"Haley! Finalmente! Perché non rispondevi?" Josh la destò dai suoi pensieri e quando rivolse a lui il suo sguardo, lo vide guardarla preoccupato e con la fronte leggermente perlata dal sudore nonostante non facesse per niente caldo.
"Scusa non sentivo" la voce cominciò a mancarle e per evitare di far capire che qualcosa non andasse indicò la cascata dietro di lei con un gesto fugace della mano e forzò un piccolo sorriso.
"Mi hai fatto prendere un accidenti" Josh poggiò le mani sulle ginocchia e cerco di far tornare il respiro ad un ritmo normale. "Ok, ci sono. Andiamo dai."
Presero a camminare in silenzio, percorrendo la stessa strada che Haley aveva percorso da sola poco fa.
Era ancora scossa, spaventata e confusa. Non capiva, o meglio non riusciva a capire bene quel ragazzo. Probabilmente era arrabbiato con lei perché l'aveva visto quella mattina, ma il suo comportamento era indecente. Era solo una rissa. O forse no, forse c'era qualcosa di più grande di una semplice rissa tra ragazzi? Troppe domande le giravano per la testa quando invece la cosa giusta da fare era dimenticare tutto e tenersi lontana da quel tipo.
"Haley, ci sei?" Josh le sventolava la mano davanti al viso, cercando di atterare la sua attenzione.
"Sì, scusami. Oggi sono completamente sbadata. Dicevi?" Haley rivolse tutta la sua attenzione al ragazzo che le camminava a fianco e solo in quel momento notò che indossava la tenuta di polizia.
Le ricordò suo padre. Anche lui era un poliziotto.
"Ti avevo chiesto se avevi da fare oggi pomeriggio."
"Dovrei uscire con quella ragazza, Abbie." disse Haley facendo spallucce.
"Mi sembra una buona idea." Giusto il tempo che Josh finisse la frase e una pioggia a dir poco violenta si scatenò su Hornsby. Si guardarono e come se si fossero letti nel pensiero, cominciarono a ridere e a correre per raggiungere al più presto la macchina.
"Come non detto, dovrò rinunciare all'uscita" disse Haley cercando di asciugarsi come poteva il viso non appena riuscirono a ripararsi nel veicolo.
"Perchè non la inviti a casa nostra? Per me non c'è nessun problema."
"Sicuro non ti crei nessun disturbo?" gli chiese Haley, consapevole del fatto che il suo stomaco si fosse stretto in una mostra quando Josh disse 'nostra' e non 'mia'. Qualcosa le apparteneva di nuovo, faceva di nuovo parte di qualcosa.
"Chiamala" la incoraggiò, mettendo in modo la Range Rovero.
"Grazie Josh."
"Sai Haley, dovresti smetterla di ringraziarmi per ogni cosa" le disse con un tono affettuoso, mentre si immergeva nel traffico. Haley sorrise, senza rispondere. Era consapevole del fatto che non avrebbe smesso di farlo, che tutti i suoi ringraziamenti non valevano neanche la metà delle cose che Josh le stava donando. 

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