3.

2.4K 120 7
                                    

I ragazzi stavano discutendo della partita della sera precedente mentre tornavamo in classe.

-se mi avessi passato la palla sarei andato in meta- disse Keenan tirando una sberla sul collo di Paul

-amico, quel tipo mi stava addosso- disse Paul replicando

Misi le mani in tasca per poi notare che avevo lasciato il telefono nello spogliatoio.

-Noah dove vai?- mi chiese Lukas

-ho dimenticato il cellulare, arrivo- dissi mentre tornavo indietro

Entrai in spogliatoio, guardai dentro l'armadietto ma il mio cellulare non c'era.

-merda- dissi tra me e me,la lezione era già iniziata e non volevo che quella di chimica mi rimproverasse al mio ritorno, l'anno prima ero stato graziato dalla squadra e dal privilegio che il mio cognome portava, ma all'insegnante non stavo molto a garbo per aver evitato il debito grazie alla mia reputazione.

Pensai che forse lo avevo dimenticato in panchina, così feci una corsa veloce. Era li.

Mentre uscivo dal campo sentì una voce provenire dalle gradinate ma non c'era nessuno, mi avvicinai e mi accorsi che c'era una ragazza in un angolo oltre la rete che chiudeva la parte inferiore delle scalette.

Mi nascosi in un angolo, stava piangendo, forte, sentivo i suoi singhiozzi e il respiro affannato, poi iniziò a vociferare qualcosa, ma non sentivo bene, cercai di avvicinarmi per ascoltare, continuava a ripetersi di fare schifo.
Mi venne un nodo alla gola, mi irrigidì, mia madre mi tornò in mente, avevo la pelle d'oca.

Sentì un rumore e lei gridò, aveva tirato un pugno alla trave, si alzò e la vidi, riuscì a riconoscerla, era la ragazza con cui avevo parlato alla festa di Lawson.

Non avevo mai visto nulla di speciale in lei, non era bella, aveva gli occhi scavati ed era pallida, magrolina, fin troppo, alta, era una tra tante, si vestiva semplice e non mi aveva mai colpito un granché, si, era un volto familiare ma se ne stava sempre per le sue, da sola.

Probabilmente se non fossi rimasto senza sigarette non le avrei nemmeno rivolto la parola, approffitai dell'effetto che le facevo, le sue mani tremavano mentre mi girava la sigaretta, forse perchè ero troppo vicino, era così genuina quella reazione che mi fece sorridere, fino a quando arrivò Alyssa, mi alzai subito, non volevo che pensasse che potevo provare interesse per quella ragazza, ma come sempre lei le sputò veleno addosso. Cercai di chiuderle la bocca, portandola via, Alyssa era fantastica a letto ma quando iniziava a parlare era capace di spegnere la mia speranza per l'intelligenza umana.

Vidi che prese la sua borsa e se ne stava andando, il suo volto era triste e i suoi occhi erano cupi, me ne andai prima che mi vedesse.

Quel momento cambiò totalmente il mio umore, le immagini, i ricordi, i momenti, i profumi, i vestiti, la vita di mia madre mi tornò in mente. Ed era come se fosse morta per una seconda volta.

L'avevo sentita una volta, passai per la sua camera e piangeva, aveva la porta chiusa a chiave, ma piangeva come quella ragazza, pativa se stessa come quella ragazza.

-ci vediamo stasera- disse Keenan stringendomi la mano mentre eravamo nel parcheggio.

Mentre aprivo la portiera la vidi passare, aveva il cappuccio sulla testa ed aveva la testa bassa, non camminava ma si trascinava i piedi.

Mi chiesi perché lo stessi per fare ma lo feci, andai da lei, volevo chiederle perché era stata così male, che cosa aveva, volevo rassicurarla e non sapevo perché volessi aiutare una sconosciuta ma il mio istinto prevalse.

Mi avvicinai e le sfiorai il polso, dimenticandomi dell'accaduto, lei sobbalzò, mi guardò ed arrossì.

Lo guardai, era gonfio e rosso, le vene verdognole ben visibili, notai un segno sulla sua pelle ma non ebbi il tempo di capire che fosse perché lei ritrasse la mano.

Fu in quel momento che capì che non potevo parlargliene perché non sapevo come iniziare il discorso, mi resi conto che per quanto quell'avvenimento fosse stato duro per me, era stata lei male e non io, che per quanto lei mi legasse a mia madre, lei non aveva nessun legame con me, mi limitai a chiederle scusa per le parole di Alyssa che erano, certamente, alimento di quel suo dolore, dolore grigio che era attaccato ai suoi occhi.

Lei non parlò molto, non disse praticamente nulla e non avevo la possibilità di intraprendere il discorso, lasciai stare, pensai che forse, per quel momento, bastasse fare qualcosa che le piacesse, e io, sapevo solo che le piaceva fumare.

-------

Ciao ragazze/i, mi farebbe piacere sapere che ne pensate della storia, se vi interessa o meno, se devo continuarla oppure chiuderla qui perché noiosa😅 coooooomunque se vi va passate a leggere la storia di eleonoraswaggy97 INOLVIDABLE sui CNCO❤

Liberty Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora