24.

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Era una sensazione fantastica, guardarlo, ammirarlo e assaporare quell'istante come se fosse infinitamente dolce.

La sua testa era appoggiata al suo palmo vicino al mio volto, non mi vergognavo di guardarlo, c'era qualcosa in quel momento che mi trasportava nel suo sguardo. Avevo bisogno di farne un quadro nei miei ricordi, per paura e timore di dimenticarlo, di perderne un singolo dettaglio.

Lo notai il suo sguardo, quando i suoi pensieri cambiarono, guardò in basso poi in alto per poi passarsi due dita tra gli occhi per massagiarli. Sentì freddezza da parte sua e mi venne naturale allontanarmi di poco, lui si alzò.

-non dovevamo- disse -siamo troppo amici, tutto questo rovinerebbe la nostra amicizia e io non voglio avere una ragazza- aggiunse

Io mi alzai dal letto, infilai le scarpe

Stava giocando con i miei sentimenti, mi ricordava quel detto del lanci il sasso per poi nascondere la mano, mi aveva baciata, illusa, desiderata per poi dirmi che non potevamo, che non mi voleva come sua ragazza.

-sei stato tu a baciarmi noah- dissi infastidita.

-ok, ho sbagliato-

-stai dicendo che baciarmi è stato un errore, che non volevi farlo? - la voce mi tremava, tutte le piccole illusioni che mi ero creata erano svanite con quelle sue stesse parole.

Lui alzò le braccia e aprì leggermente la bocca senza dir nulla.

-hai ragione, è stato un errore- dissi ed uscì dalla sua stanza, feci le scale in  fretta e me ne andai, corsi verso casa, pioveva a dirotto, così da non lasciar modo alle mie lacrime di distinguersi dalla pioggia.

Aveva rovinato il momento più bello ed intenso che avessi mai provato, aveva rinnegato quel bacio rubato, quel primo bacio al primo amore.

Una volta tornata a casa ero fradicia e confusa.

Presi i nuovi calmanti prima di rischiare una crisi e mi tolsi i vestiti umidi.

Perché mi aveva baciato se non lo voleva? perché mi aveva guardato così quelli istanti prima che potesse far mente lucida? Era colpa mia? Eppure si la colpa la sentivo mia, non dovevo dargli spazio di rifarlo, non dovevo concederglielo, se avesse avuto un interesse lo avrebbe dimostrato prima, era banale che io non potevo piacergli, era stupido crederlo.

Mi addormentai prima di rendermene conto.

Mi svegliai al mattino, con un forte mal di testa.

Andai in cucina, presi una mela e la mangiai mentre tornavo in camera a prepararmi per scuola.

Accesi il telefono e vidi un messaggio da Noah.

Baciarti non è stato un errore, io volevo baciarti, io voglio baciarti ma non voglio rovinare quello che c'è tra di noi, sei troppo speciale per me e io non so essere il fidanzato perfetto.

Leggere quel messaggio era come vincere all'enalotto ma non poter ritirare la vincita, ero sicuramente contenta di sapere che voleva ancora baciarmi ma non sapevo che fare, la nostra amicizia era a rischio e io non potevo perderlo, non volevo perderlo per nulla al mondo.

Non devi essere il fidanzato perfetto, non devi essere il mio fidanzato.

Quello fu l'unica cosa che mi venne naturale da rispondergli, non c'era altro che potevo dire.

Presi lo zaino e sistemai i libri per poi tornare in cucina

-mamma mi accompagni? -

-non passa Noah? - chiese lei

Liberty Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora