23.

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Rimasi li per quindici giorni, Noah era presente più di quel che credevo, passava quotidianamente, mi portava sempre qualcosa, diceva che mi serviva un po' di distrazione e mi rassicurava. Era bello sentirlo presente ma nella mia testa l'idea che tutto quello lì ricordasse sua madre mi feriva, gli facevo rivivere qualcosa che probabilmente voleva solo dimenticare ma non riuscivo ad allontanarlo, per egoismo, per solitudine, io non volevo che lui se ne andasse.

Una volta tornata a scuola, tutto sembrava sereno e tranquillo, ovviamente nessuno si era chiesto il perché della mia assenza, tranne Chloe al quale Noah aveva già inventato che ero dovuta andare da mia nonna che stava poco bene e che mia madre non poteva lasciare il lavoro.

Nessun disagio in merito, nessuno mi guardava come se fossi una pazza suicida, nessuno sapeva nulla, tranne Lukas.

Lo incontrai tra i corridoi il giorno in cui tornai, lui mi guardò ma andò avanti senza dirmi nulla. Era comprensibile, mi ero comportata male con lui e lui aveva il diritto di ignorarmi.

Le lezioni furono tranquille, i professori mi aiutarono con il recupero dei compiti e dei test al quale ero mancata. Stavo cercando di focalizzare tutte le mie energie nella scuola, sapevo che se mi fossi distratta mi sarei di nuovo persa negli abissi del mio io.

Di solito recuperavo alcune lezioni dopo scuola, rimanendo un paio di ore in più tra quei banchi.

Noah continuava, invece, a passare i pomeriggi li ad aiutare le bidelle.

-ti dona quella scopa- dissi vedendolo spazzare il corridoio una volta finito di ripassare chimica.

-lo so che sono bello anche quando spazzo per terra- disse sorridendo

Io sorrisi

-tra poco finisco, se ti va di aspettarmi possiamo andare da me per cena-

-ok- dissi, era strano vederlo spazzare, ma ci metteva cura e precisione anche in quello.

-mio papà vuole conoscerti- disse

-gli hai parlato di me?- chiesi arrossendo, prima di capire che non era uno di quei momenti romantici in cui la ragazza conosce i genitori del fidanzato

-si alcuni suoi colleghi dell'ospedale gli hanno detto che mi hanno visto spesso li e lui ha iniziato a riempirmi di domande, ho dovuto dirgli la verità- disse

-ah, e perché vuole conoscermi? -

- penso per lo stesso motivo che ha portato me a volerti conoscere- disse

-non lo so... se non gli piaccio? Se dice che sono una brutta influenza? Se non vuole che siamo più amici? -

-Liberty lui era sposato con mia madre, come potrebbe mai obbligarmi ad una cosa del genere, pensaci-

-ok- dissi, ma non ne ero certa. Suo padre sapeva perfettamente cosa si provava a perdere qualcuno in una maniera così tragica come poteva accettare che il figlio soffrisse una perdita simile a quella della madre.

Una volta a casa sua mi disse che si sarebbe fatto una doccia e che io potevo tranquillamente rimanere in camera sua.

Mi sdraiai sul suo letto, presi il cuscino e lo strinsi a me, aveva il suo profumo e per la stanchezza della giornata mi addormentai così, con il suo cuscino tra le mie gambe.

-Liberty... Lib...- sentì chiamare mentre qualcuno dolcemente mi accarezzava il viso.

Aprì gli occhi e Noah mi guardava sorridendo.

-non ti posso lasciare per dieci minuti che ti addormenti- disse ridendo

La sua mano rimaneva sul mio volto mentre passava il pollice su e giù per la guancia.

Io ero ancora molto addormentata ma rimasi a guardarlo mentre rideva, il suo sorriso era stupendo e i suoi occhi diventavano piccoli quando rideva, facevano spazio all'energia che emanava, mi alzai di poco dal letto e appoggiai la schiena sulla spalliera

Lui d'un tratto smise di sorridere, fece passare una ciocca di capelli dietro al mio orecchio e si avvicinò, guardavo il suo volto e il suo sguardo, era come se avessi paura di dimenticare o di perdere un istante di quel momento, le sue labbra erano vicine alle mie, le sfiorò per poi allontanarsi di qualche centimetro, leccare il labbro inferiore e baciarmi. Io rimasi ferma con gli occhi spalancati. Le sue labbra erano tra le mie, erano morbide e umide, non vide una reazione in me. Si allontanò.

-scusa io non dovevo- disse

Il mio cuore batteva, non aveva mai battuto così forte, mi sembrava che a momenti sarebbe uscito dal mio petto per saltare sul letto di gioia, il mio corpo era teso però, non sapevo che dire, non sapevo che fare, ma sentí il volto arrossarsi, presi il cuscino e me lo misi in faccia dall'imbarazzo.

Lo sentì ridere.

-che fai? - chiese ridendo

Io scossi la testa continuando a schiacciare il cuscino sul mio volto.
Ero felice, stavo assorbendo l'idea che fosse stato lui a baciarmi e che non dovevo vergognarmi ma era più forte di me.

Abbassai il cuscino di qualche centimetro solo per guardarlo, per vedere come stava, lui mi stava fissando aveva smesso di ridere per la mia reazione idiota.

-scusami Liberty davvero, non so cosa mi sia preso-

Io tolsi il cuscino, lo appoggiai di fianco a me e mi alzai, ero riuscita a comprendere che ne volevo ancora di quei baci ma che di mia spontanea volontà non sarebbero mai arrivati.

Mi avvicinai a lui, appoggiai la testa sul suo petto e mi lasciai stringere.

-puoi rifarlo quando vuoi- dissi non alzando la testa.

Lo sentí irrigidirsi, mi fece staccare dall'abbraccio per alzarmi il volto.

Mi sorrise per poi avvicinarsi a lasciarmi un bacio sul naso, mi guardò di nuovo e si avvicinò alle labbra.

Questa volta mi fu impossibile non farmi trasportare da lui, mi baciò con foga, spingendo la lingua dentro alla mia bocca, mi fece sdraiare sul letto, mise la sua gamba tra le mie mentre mi continuava a baciare, mi sembrava un sogno, credevo di svegliarmi a momenti, quasi ne ero certa che tutto quello non era reale, ma quando mi morse il labbro inferiore per poi baciarmi il collo capì che ero sveglia, che ero viva e in quel momento essere vivi non era così male.

Lukas non mi aveva mai baciato così o forse io non avevo mai baciato Lukas con tutto il desiderio che trascendeva sul mio corpo per Noah.

Lui si fermò e si sdraiò affianco a me, passò le dita tra le mie labbra e non disse nulla, rimase lì a guardarmi mentre io avevo chiuso gli occhi cercando di focalizzare le mie emozioni su quel esatto momento.

Liberty Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora