20.

1.5K 106 11
                                    

-con Lukas come vanno le cose?-

Avevo parlato di lui alla mia dottoressa, ne avevo tracciato le belle cose come i buchi sostanziali che sentivo tra di noi. Lei lo aveva compreso che per quella solitudine che sentivo, cercavo di aggrapparmi a lui per non sentirne la forza di quel isolamento autoinflitto.

-bene credo- dissi

-lui sa quello che è successo?-

-no, non mi sono fatta viva, non saprei come fare-

-hai paura della sua reazione?-

-ho paura che non capisca-

-e quel ragazzo di stamattina?-

-Noah? Lui è diverso-

-diverso come?-

Cercai le migliori parole per farle capire quel che sentivo, quel che vedevo in lui

-diverso nel senso che i suoi occhi non sanno mentire, lo vedo che non mi giudica-

-gli occhi di Lukas ti giudicano invece?-

-non lo so, a tratti mi sembra che sia costruito e non so riconoscere la sua parte vera da quella mascherata-

-è  per quello che hai tentato di toglierti la vita? Perché non sei sicura che Lukas sia limpido con te?-

-no- dissi

-devi parlarne con me, se vuoi che ti aiuto-

Feci un respiro, sapevo che per loro, parlarne era un grande passo, sapevo che così sarebbero riusciti a valutare se tenermi ancora li dentro o farmi uscire.

-ero molto triste, avevo litigato con Noah e avevo paura di perderlo, è stato un momento sfocato, senza lucidità, senza testa, l'ho fatto d'impulso-

Lei scrisse giù  qualcosa nel suo quadernetto.

-sei innamorata di Noah?-

La guardai impassibile, non sapevo cosa rispondere, era qualcosa di troppo importante  da ammettere ad alta voce, era una conseguenza che conoscevo da quel giorno in cui ero salita sulla sua macchina per andare al cimitero con lui, lo sapevo che il tempo avrebbe formato i miei sentimenti, come sapevo che il tempo avrebbe potuto distruggermi in contemporanea.

Abbassai la testa ma non risposi.

Lei ripeté la domanda.

-non voglio rispondere- dissi

Lei scrisse ancora sul suo quadernetto, senza dirmi nulla, poi lo richiuse e si alzò.

-va bene Liberty, valuteremo le cose e le circostanze e ti faremmo sapere entro domani mattina-

Fece per uscire.

-lei crede che mi rinchiuderanno?- chiesi fermandola

-devi capire che è  la seconda volta che succede, questa volta sei stata fortunata ma dobbiamo evitare che succeda una terza, potresti non esserlo-

Uscì facendo rientrare mia madre.

Capì che probabilmente mi avrebbe tenuto lì dentro, mi avrebbero imbottito di  farmaci fino a rendermi docile e non cosciente della vita, così da potermi far uscire una volta che le acque si fossero calmate.

-sono passata a casa- disse -ho trovato questo sotto alla porta- aggiunse dandomi un biglietto di carta ripiegato in due.

Lo aprì.

mi manchi e non so dove sei, fatti viva, Lukas

-penso che dovresti chiamarlo- disse mia madre

Liberty Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora